Pensioni minime, nel 2026 arriva un altro aumento. Ecco il nuovo importo

Simone Micocci

18 Ottobre 2025 - 09:08

Aumento delle pensioni minime, ecco come sarà l’aumento di 20 euro annunciato da Giorgetti.

Pensioni minime, nel 2026 arriva un altro aumento. Ecco il nuovo importo

Durante la conferenza stampa di presentazione della legge di Bilancio 2026, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha annunciato un nuovo incremento delle pensioni minime. «Abbiamo previsto un aumento di 20 euro mensili – ha spiegato – ricorderete le polemiche sui 6 euro dell’anno scorso, che in realtà erano legati all’indice di inflazione».

Una dichiarazione che ha subito acceso il dibattito politico e mediatico, ma che richiede un chiarimento tecnico: quando si parla di aumenti delle pensioni minime, bisogna distinguere tra due meccanismi diversi. Da un lato, c’è la rivalutazione ordinaria, cioè l’adeguamento automatico degli assegni all’aumento del costo della vita, previsto dalla legge. Dall’altro, la rivalutazione straordinaria, introdotta negli ultimi anni proprio dal governo Meloni per garantire un incremento aggiuntivo alle pensioni più basse.

Per capire la portata della misura, è utile ricordare cosa è successo tra il 2024 e il 2025. In quell’anno la soglia base delle pensioni minime è passata da 598,61 a 603,40 euro al mese, grazie a una rivalutazione dello 0,8% calcolata sull’indice Istat dei prezzi al consumo. A questo si è aggiunta una rivalutazione straordinaria del 2,2%, leggermente inferiore al 2,7% applicato l’anno precedente. Pertanto, il trattamento massimo è passato da 614,77 a 616,67 euro al mese: un aumento effettivo di appena 2 euro, e non di 6 euro come dichiarato dal ministro in conferenza stampa.

Alla luce di questi numeri, è importante capire cosa comporterà l’annuncio di Giorgetti per il 2026. Le prime proiezioni Istat stimano infatti una rivalutazione ordinaria compresa tra l’1,6% e l’1,7%, mentre quella straordinaria – secondo il piano triennale definito nella precedente manovra – dovrebbe ridursi all’1,5%.

La vera incognita, quindi, riguarda l’interpretazione delle parole del ministro: i 20 euro di aumento promessi si aggiungeranno alle percentuali di rivalutazione già previste, oppure li comprendono? In attesa del testo ufficiale della legge di Bilancio, si possono comunque formulare alcune ipotesi.

Pensioni minime, come sarà l’aumento di 20 euro

La pensione minima oggi ammonta a 603,40 euro mensili.

Applicando la rivalutazione ordinaria stimata tra l’1,6% e l’1,7%, l’importo salirebbe nel 2026 a circa 613,10-613,70 euro al mese, con un incremento di poco superiore ai 10 euro rispetto al valore attuale.

Questo è, al momento, l’unico aumento certo, legato al meccanismo automatico di adeguamento all’inflazione.

Se però - come previsto dal piano triennale definito in legge di Bilancio 2024 - dovesse aggiungersi anche la rivalutazione straordinaria dell’1,5% per le pensioni inferiori al trattamento minimo, allora l’importo complessivo salirebbe a circa 622,90 euro mensili. In questo caso, l’aumento effettivo rispetto al 2025 (quando il valore massimo era 616,67 euro) sarebbe di poco più di 6 euro (a questa cifra probabilmente si riferiva Giorgetti).

È stato però annunciato che l’aumento sarà di 20 euro. Come si arriverà a questa cifra? Come anticipato, oggi la pensione minima è pari a 603,40 euro, mentre il valore massimo 2025 - comprensivo della rivalutazione straordinaria - è 616,67 euro.

Giorgetti ha parlato di un incremento che porterebbe l’importo 2026 attorno ai 636,67 euro, quindi circa 20 euro in più rispetto all’anno precedente.

Ora, sappiamo che per il 2026 è prevista una rivalutazione ordinaria - cioè l’aumento legato all’inflazione - compresa tra l’1,6% e l’1,7%. Applicando questa percentuale alla base di 603,40 euro, si ottiene un importo di circa 613 euro.

Per arrivare ai 636,67 euro annunciati, però, serve un’ulteriore spinta, ossia una rivalutazione straordinaria. Facendo i conti, questa dovrebbe aggirarsi tra il 3,7% e il 3,8%, a seconda che l’incremento ordinario sia dell’1,6% o dell’1,7%.

In altre parole, il governo potrebbe aver raddoppiato di fatto la rivalutazione straordinaria, portandola dal 1,5% previsto finora a circa 3,8%, così da ottenere l’aumento complessivo di 20 euro promesso da Giorgetti.

Si tratterebbe quindi di un intervento più generoso rispetto a quello degli ultimi anni, che andrebbe a rafforzare il potere d’acquisto dei pensionati con assegni più bassi, dopo due anni di rivalutazioni minime e aumenti simbolici.

Più difficile, invece, che l’aumento di 20 euro venga calcolato al netto della rivalutazione, ossia prendendo come riferimento l’importo attuale della pensione minima - 603,40 euro - e non quello che risulterà dopo l’adeguamento all’inflazione.

Iscriviti a Money.it

Money Awards Logo

Le votazioni ai Money Awards sono aperte!

Registrati su Money.it e vota la tua azienda preferita ai People's Money Awards 2025!

Vota ora