Pensioni, ma quali esclusi dall’aumento: per gravosi e usuranti l’età pensionabile sale subito di 5 mesi.
L’età pensionabile aumenta dall’1 gennaio 2027. E lo fa per tutti, anche - anzi, soprattutto - per gravosi e usuranti.
Ma come, questi lavoratori non sono stati esclusi dall’adeguamento con le speranze di vita che comporterà, tra il 2027 e il 2028, un aumento dell’età pensionabile di 3 mesi? In effetti sì, il testo della Manovra esclude quei lavoratori addetti ad attività gravose o particolarmente faticose e pesanti, per i quali non ci sarà l’aumento di 1 mese nel 2027 e di 2 mesi nel 2028, a patto però di soddisfare dei requisiti ben precisi, tra cui ad esempio l’aver raggiunto 30 anni di contributi.
Tuttavia, molti dimenticano che per questi lavoratori era in programma un diverso aumento dell’età pensionabile, su cui la legge di Bilancio non interviene. E si tratta di un incremento che sarà persino più severo rispetto a quello previsto per la generalità dei lavoratori.
L’aumento dell’età pensionabile
Dal 1° gennaio 2027 l’età pensionabile in Italia tornerà ad aumentare. Lo prevede la legge di Bilancio 2026, che dà attuazione al meccanismo di adeguamento alla speranza di vita, rimasto congelato negli ultimi anni per effetto della pandemia e delle condizioni demografiche eccezionali. In base alle nuove disposizioni, l’incremento dei requisiti non sarà immediato ma graduale: nel 2027 scatterà un primo aumento di 1 mese, seguito da un ulteriore incremento di 2 mesi nel 2028, per un totale di 3 mesi complessivi.
Quindi, la pensione di vecchiaia, oggi fissata a 67 anni, richiederà 67 anni e 1 mese nel 2027 e 67 anni e 3 mesi dal 2028. Lo stesso meccanismo interesserà anche la pensione anticipata, per la quale saranno necessari 3 mesi in più di contributi rispetto agli attuali 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne.
Esistono però alcune esclusioni parziali. La legge di Bilancio 2026 stabilisce che questo aumento non si applicherà ai lavoratori impegnati in mansioni gravose o particolarmente faticose e pesanti, a condizione che siano rispettati precisi requisiti. Si tratta, nello specifico, delle categorie indicate nell’Allegato B della legge di Bilancio 2018 e di quelle elencate nel decreto legislativo 67/2011, che comprendono infermieri, maestre d’infanzia, operai edili, autisti di mezzi pesanti, addetti alle pulizie, turnisti notturni e lavoratori alla catena di montaggio.
Tuttavia, l’esclusione è valida escluivamente per chi ha svolto tali mansioni per almeno 7 anni negli ultimi 10 (oppure 6 negli ultimi 7) e possiede almeno 30 anni di contributi. Chi non rientra in queste condizioni subirà, come tutti gli altri, l’aumento dei requisiti di 1 mese nel 2027 e di 3 mesi complessivi nel 2028.
Aumento peggiore per usuranti e gravosi
Ma attenzione, a partire dal 1° gennaio 2027, anche per i lavoratori impegnati in mansioni gravose o particolarmente faticose e pesanti l’età pensionabile salirà. Non perché la legge di Bilancio 2026 abbia deciso di includerli nell’aumento legato alla speranza di vita, anzi, al contrario, ma perché, nello stesso momento, cesserà di valere la deroga che finora aveva permesso loro di andare in pensione prima.
L’agevolazione, prevista dal decreto legislativo 67/2011, e poi ribadita da varie circolari Inps (tra cui la n. 126 del 28 dicembre 2018), consentiva infatti ai lavoratori addetti a mansioni usuranti o gravose di accedere alla pensione di vecchiaia con 66 anni e 7 mesi di età, anziché a 67 anni, a condizione di avere almeno 30 anni di contributi.
Dal 1° gennaio 2027, tuttavia, questa salvaguardia non sarà più applicabile. E poiché la legge di Bilancio 2026 non ne prevede la proroga, questi lavoratori si “agganceranno” automaticamente al requisito ordinario previsto per la pensione di vecchiaia, che nello stesso anno passerà a 67 anni, con un incremento quindi di 5 mesi, restando però esclusi dall’aumento di 1 ulteriore mese che interesserà la generalità dei lavoratori. Il risultato è paradossale: chi svolge le attività più faticose, invece di beneficiare di una tutela maggiore, subirà l’aumento più consistente.
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