Il bonus mamme aumenta la pensione. Ecco come utilizzarlo per incrementare l’importo o in alternativa per andarci con un anno di anticipo.
Per le lavoratrici con figli esistono diverse agevolazioni sulla pensione: una, conosciuta anche come bonus mamma, consente di aumentare l’importo della pensione o in alternativa di andarci con qualche mese o anno di anticipo.
Con la legge n. 335 del 1995, la cosiddetta riforma Dini, il legislatore ha riconosciuto diverse agevolazioni per le mamme, aiutandole ad esempio ad aumentare l’importo dell’assegno. Ma esclusivamente quando liquidato interamente con le regole del contributivo: ciò significa che hanno diritto al bonus solo le mamme che hanno contributi maturati esclusivamente successivamente al 1996, oppure quelle che ricorrono al computo nella Gestione separata.
A tal proposito, vediamo come funziona il bonus mamme, quanti soldi consente di prendere i più sulla pensione e quali sono le altre agevolazioni che la legge Dini riconosce alle lavoratrici con figli.
Come funziona il bonus mamme sulla pensione
L’articolo 1, comma 40, lettera c) della legge n. 335 del 1995 consente alle lavoratrici che hanno la pensione calcolata interamente con il contributivo di aumentare l’importo dell’assegno maturato in relazione al numero dei figli.
Nel dettaglio, qui si legge che in fase di liquidazione della pensione la lavoratrice con figli può optare per un coefficiente di trasformazione più favorevole. Si tratta di quel parametro utilizzato nel calcolo contributivo per trasformare il montante contributivo - ossia i contributi versati in carriera - in importo della pensione, il quale è tanto più favorevole quanto più se ne ritarda l’accesso.
Il vantaggio per le donne è di poter approfittare di un coefficiente di trasformazione migliore di quello previsto per la propria età di pensionamento, in base al numero di figli. Nel dettaglio:
- la lavoratrice con 1 o 2 figli ha diritto a un coefficiente maggiorato di 1 anno;
- la lavoratrice con 3 o più figli, invece, maggiorato di 2 anni.
Per capire la portata di un tale bonus basta prendere la tabella dei coefficienti di trasformazione aggiornata al 2024.
Età | Coefficienti di trasformazione 2023-2024* |
---|---|
57 | 4,270 |
58 | 4,378 |
59 | 4,493 |
60 | 4,615 |
61 | 4,744 |
62 | 4,882 |
63 | 5,028 |
64 | 5,184 |
65 | 5,352 |
66 | 5,531 |
67 | 5,723 |
68 | 5,931 |
69 | 6,154 |
70 | 6,395 |
71 | 6,655 |
Prendiamo come esempio tre lavoratrici, tutte con montante contributivo di 200 mila euro che accedono alla pensione a 67 anni:
- la prima, senza figli, gode di un coefficiente del 5,723%, La pensione sarà quindi pari a 11.446 euro l’anno;
- la seconda, con 1 figlio, invece, di un coefficiente del 5,931%, quindi 11.862 euro l’anno con un incremento appena inferiore ai 420 euro;
- infine, la terza, con 4 figli, ha un coefficiente del 6,154%. La pensione spettante sarà quindi pari a 12.308 euro, poco meno di 900 euro in più rispetto a chi non ha figli, 450 circa rispetto a chi ne ha solamente uno.
Il bonus mamme quindi è molto vantaggioso in quanto rappresenta anche un aiuto al raggiungimento delle soglie minime per l’accesso alla pensione. Ricordiamo, infatti, che per le lavoratrici - come pure per i lavoratori - che rientrano interamente nel contributivo, il diritto alla pensione di vecchiaia a 67 anni di età e 20 anni di contributi si acquisisce a patto di aver maturato un importo almeno pari all’Assegno sociale.
Nel caso della pensione anticipata contributiva, 64 anni di età e 20 anni di contributi, invece, bisogna essersi assicurati un importo almeno pari a 3 volte l’Assegno sociale. Ma anche qui ci sono agevolazioni per le lavoratrici con figli: per chi ne ha 1 è sufficiente una pensione pari almeno a 2,8 volte l’Assegno sociale, 2,6 volte per chi ne ha almeno 2.
Il bonus mamma per andare prima in pensione
La legge Dini, inoltre, riconosce la possibilità di fruire del bonus mamma non per aumentare l’importo ma per andarci prima.
Tanto quanto per la pensione di vecchiaia (compresa l’opzione contributiva) che per quella anticipata a 64 anni, è riconosciuto uno sconto di 4 mesi per figlio, fino a un massimo di 12 mesi.
In alternativa all’aumento della pensione, quindi, una lavoratrice con almeno 3 figli può andarci con 1 anno di anticipo.
Ricordiamo poi che la stessa riconosce alle mamme la possibilità di richiedere contribuzione figurativa, nel limite di 170 giorni per ciascun figlio, per le assenze dal lavoro per periodi di educazione e assistenza di figli e figlie fino al 6° anno di età.
Spetta una contribuzione figurativa per altri 25 giorni l’anno - entro un limite di 24 mesi - per assenza dovuta all’assistenza dei figli nei confronti dei quali sia stata riconosciuta una disabilità ai sensi dell’articolo 3 della legge n. 104 del 1992.
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