Pensioni donne, quante novità nel 2024: chi potrà andarci prima e come

Simone Micocci

9 Agosto 2023 - 09:35

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Pensioni, nella prossima riforma servirà una maggiore attenzione per le donne. Ecco quali sono le misure che il governo sta valutando per correggere gli errori fatti con la legge di Bilancio 2023.

Pensioni donne, quante novità nel 2024: chi potrà andarci prima e come

La riforma delle pensioni che verrà attuata con la prossima Legge di Bilancio 2024 dovrà fare chiarezza sul tema delle donne, di fatto la categoria più penalizzata dall’ultima manovra.

Con la Legge di Bilancio 2023, infatti, sono stati limitati gli accessi a Opzione donna, fissando delle condizioni che solamente poche centinaia di lavoratrici sono riuscite a soddisfare. Un taglio necessario per stanziare le risorse per la nuova Quota 103, che tuttavia, così come dimostrato già dall’esperienza Quota 100, è più una misura pensata per gli uomini visto che storicamente le donne hanno maggiori difficoltà a raggiungere molti anni di contributi (41 anni la richiesta in questo caso).

Servirà quindi correggere gli errori del passato con la Legge di Bilancio 2024: le novità per farlo non mancano, ma il governo aspetta di capire quante saranno le risorse a disposizione prima di sbilanciarsi su quali misure approvare per tutelare questa categoria. A tal proposito, in queste ultime settimane sono circolate diverse ipotesi, vediamone qualcuna.

Opzione donna, ritorno al passato? Non proprio

Opzione donna non mi piace, specialmente per il calcolo interamente contributivo che penalizza la pensione”; così il sottosegretario al ministero del Lavoro, Claudio Durigon, ha spaventato le donne qualche mese fa, confermando di fatto la ragione per cui con l’ultima Legge di Bilancio il governo ha scelto di tagliarne notevolmente le risorse.

Nonostante ciò si sta valutando per il 2024 un parziale ritorno al passato per Opzione donna, andando a eliminare quel requisito che tanto ne ha limitato gli accessi nel 2023 (ce ne sono stati pochi centinaia). Oggi, infatti, a Opzione donna possono accedere solamente invalide, caregivers e lavoratrici licenziate (o impiegate in aziende in crisi), mentre in passato questa possibilità era aperta a tutte.

E così potrebbe tornare a essere nel 2024, quando però il requisito anagrafico dovrebbe essere lo stesso di quello previsto dall’ultima manovra: non più quindi 58 anni di età per le lavoratrici dipendenti e 59 per le autonome, ma 60 anni per tutte con la possibilità di riduzione di 12 mesi per ogni figlio (per un massimo di 2 anni). Nessuna novità per il requisito contributivo che resterebbe di 35 anni.

Quota 96 per le donne?

Altra possibilità che sta considerando il governo, in alternativa a Opzione donna, prevede il ritorno di Quota 96, cancellata dalla riforma Fornero per far spazio alla pensione anticipata.

Quota 96 - che a differenza di Opzione donna non prevede una penalizzazione in uscita - consentirebbe di andare in pensione a 61 anni di età e 35 anni di contributi. L’intenzione è di reintrodurla per i lavoratori usuranti e gravosi, ma non è da escludere che l’accesso possa essere consentito anche alle lavoratrici.

Lo sconto per la pensione di vecchiaia

Nel confronto per la riforma delle pensioni è emersa anche un’altra possibilità: estendere a tutte le lavoratrici la possibilità di godere dello sconto sulla pensione di vecchiaia, ossia quello che riduce l’età pensionabile di 4 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 12 mesi.

Le lavoratrici con almeno 3 figli possono così andare in pensione a 66 anni di età (e 20 di contributi) anziché a 67: tuttavia, oggi questa possibilità è riservata a coloro che hanno l’assegno interamente calcolato con il sistema contributivo, ossia per le lavoratrici che non hanno contributi versati prima del 1° gennaio 1996, o comunque per coloro che hanno optato per il computo in Gestione Separata.

L’intenzione è di includere anche coloro che hanno contributi versati entro il 31 dicembre 1995 e hanno la pensione calcolata con il sistema misto, ma per una risposta definitiva bisognerà prima capire quante saranno le risorse a disposizione per la riforma.

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# Donne

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