Pensioni: perché si parla di “bomba” Inps pronta ad esplodere?

Simone Micocci

17 Giugno 2019 - 11:59

Pensioni, tra 20 anni la spesa previdenziale rischia di non essere più sostenibile per l’Inps. Nei bilanci dell’Istituto si legge di una bomba pronta ad esplodere, con il timer ormai partito.

Pensioni: perché si parla di “bomba” Inps pronta ad esplodere?

In queste ore si parla tanto di “bomba” sulle pensioni pronta ad esplodere, tanto da allarmare sia i pensionati di oggi che - soprattutto - quelli di domani.

A “sganciare” la bomba è stato Il Sole 24 Ore, il quale è entrato in possesso delle proiezioni Inps per i prossimi anni che - manco a dirlo - non sono affatto positive sul fronte pensioni.

Nonostante i dati positivi sui risparmi di Quota 100 e le pensioni anticipate pubblicati dall’Inps in questi giorni abbiano fatto ben sperare per il futuro, c’è il rischio concreto che nei prossimi anni il sistema previdenziale non sia più sostenibile. Una “bomba” pronta ad esplodere, con il Governo che dovrà fare assolutamente qualcosa se non vuole rischiare che tra qualche anno le pensioni non saranno più sostenibili per il bilancio statale.

Pensioni: perché si parla di “bomba” pronta ad esplodere

Ad oggi il Fpld (Fondo pensioni lavoratori dipendenti) - che rappresenta il 45% dell’intera spesa pensionistica - conta 8,6 milioni di pensioni, per un valore medio di 14.700€ lordi l’anno. Una spesa che complessivamente tocca i 143 miliardi di euro.

Sappiamo che già oggi ci sono problemi di sostenibilità per la spesa pensionistica, con l’Unione Europea che più volte ha fatto appello agli Stati affinché realizzino una riforma tale da abbassare i costi. Tuttavia tra circa 20 anni la situazione sarà persino peggiore: nel 2039, infatti, le pensioni in pagamento potrebbero essere - secondo le stime effettuate dall’Inps stessa - circa 9 milioni e 300 mila, per un incremento del 7%.

Lato importi, si parla di assegni medi di 27mila euro lordi, quindi quasi il doppio di quanto riconosciuto oggi. L’aumento dei pensionati e la crescita degli importi porterà ad un incremento dell’intera spesa, che potrebbe toccare quota 297 miliardi di euro.

E pensare che queste previsioni, aggiornate al 2017, non tengono conto né di Quota 100 né delle altre misure di flessibilità; c’è quindi il rischio concreto che la realtà possa essere persino più preoccupante di quella ipotizzata oggi.

Perché la spesa per le pensioni aumenterà così tanto

Quando l’UE ci mette in allarme su quanto sta per succedere sul fronte pensioni si basa quindi su dati certi: è l’Inps stesso, con le previsioni contenute nei propri bilanci prospettici, a confermare quanto sta per accadere con un aumento considerevole della spesa previdenziale del medio periodo.

Le motivazioni per cui questa “bomba” sarebbe pronta ad esplodere sono diverse: il primo riguarda il ritiro dal mercato del lavoro di coloro nati nel periodo dei baby boomers. Di conseguenza ci sarà un aumento del numero dei pensionati e relativamente della spesa previdenziale: è stato proprio per limitare gli effetti di ciò che c’è stata la riforma Fornero del 2011, ma adesso con Quota 100 e - chissà - con l’estensione di Quota 41 a tutti i lavoratori si rischia di rimettere tutto in discussione con un aumento di pensionati persino superiore a quello stimato dall’Istituto.

Secondo le previsioni attuali, tra circa 20 anni ci saranno 5 milioni di pensionati in più, ma non è solo questo il dato preoccupante. Se da una parte infatti ci saranno più costi per l’Inps, dall’altra si prevedono minori entrate: nello stesso periodo, infatti, si stima che la popolazione in età di lavoro - quindi della fascia compresa tra i 15 e i 64 anni - diminuirà di circa 5 milioni di unità.

Il problema comunque non sembra essere tanto le ultime riforme delle pensioni, quanto altri fattori come la crisi macroeconomica che ha portato ad una minore produttività, così come il peggioramento del quadro demografico. Ovviamente si tratta di dati soggetti a variazione e questo - se possibile - rende ancora più preoccupante il problema: essendoci variabili complicate da stimare, infatti, sarà più difficile trovare una soluzione.

Una cosa è certa: il timer è partito, la bomba è pronta ad esplodere.

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