Pensioni, pochi lo sanno ma chi vuole può andarci subito a 64 anni: ecco come

Simone Micocci

5 Febbraio 2024 - 10:16

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Pensione anticipata per i contributivi puri, per un fattore temporale è molto complicato andarci nel 2024. Ma c’è una soluzione (che pochi conoscono).

Pensioni, pochi lo sanno ma chi vuole può andarci subito a 64 anni: ecco come

Ci sono diverse soluzioni per andare in pensione subito all’età di 64 anni: la più conosciuta è la pensione anticipata riservata ai contributivi puri, recentemente modificata dalla legge di Bilancio 2024.

Si tratta di un’opzione che consente l’accesso alla pensione all’età di 64 anni e con 20 anni di contributi, riducendo di 3 anni la data del pensionamento rispetto a quanto previsto dalla pensione di vecchiaia (67 anni).

Ma a una condizione: l’assegno maturato al momento del pensionamento deve essere adeguato al costo della vita così da permettere al pensionato di essere autosufficiente. E sono proprio queste soglie ad essere state oggetto di modifica con la legge di Bilancio 2024, con la quale per alcune categorie c’è stato un innalzamento mentre per altre una riduzione.

Come anticipato, però, la pensione anticipata a 64 anni è riservata a chi non ha contributi maturati prima dell’1 gennaio 1996, data che ha segnato il passaggio dal retributivo al contributivo. Di fatto, si tratta di un vincolo che esclude da tale possibilità molti di coloro che compiono 64 anni quest’anno, ossia i nati nel 1960: per poter accedere a una tale opzione, infatti, dovrebbero aver iniziato a lavorare dopo il compimento dei 36 anni, ipotesi alquanto remota.

Ma prima di scoraggiarsi è bene sapere che un modo per andare in pensione a 64 anni ricorrendo a questa opzione c’è. Si tratta di un “trucco” che pochi conoscono e che per questo motivo non viene sfruttato per quelle che sono le sue effettive potenzialità.

Si tratta del computo della Gestione Separata, soluzione che come si può intendere dal nome è riservata a chi ha contributi versati anche come lavoratore autonomo. Non tutti quindi possono sfruttare questo trucco per andare in pensione a 64 anni anche con contributi versati nel retributivo, ma per chi può farlo potrebbe trattarsi di un’importante soluzione per smettere di lavorare con qualche anno di anticipo.

Pensione a 64 anni, i requisiti

Come anticipato, andare in pensione a 64 anni è possibile grazie all’opzione contributiva della pensione anticipata. Nel dettaglio, la normativa riconosce a coloro che hanno l’assegno calcolato interamente con il sistema di calcolo contributivo la possibilità di andare in pensione con 3 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito per la pensione di vecchiaia, quindi all’età di 64 anni - anziché 67 anni - e 20 anni di contributi.

Molto importante il terzo requisito, quello che vincola la possibilità di anticipare l’accesso alla pensione a chi grazie ai contributi maturati si è assicurato un assegno sufficiente per vivere. Con questa ulteriore condizione, infatti, il legislatore ha voluto evitare che chi va prima in pensione potesse essere nella condizione di beneficiare di sostegni statali come l’integrazione al minimo della pensione e l’incremento al milione.

Nel dettaglio, le soglie in vigore nel 2024, come modificate dall’ultima manovra, sono le seguenti:

  • 3 volte il valore dell’assegno sociale. Stando ai valori aggiornati nel 2024, quindi, generalmente si può accedere a questa opzione di pensionamento con un assegno di 1.603,23 euro;
  • 2,8 volte il valore dell’assegno sociale per le donne con un figlio, quindi 1.496,34 euro;
  • 2,6 volte il valore dell’assegno sociale per le donne con almeno due figli, quindi 1.389,46 euro.

Come anticipato, però, questa possibilità è riservata ai contributivi puri, quindi a coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1 gennaio 1996. Questi, quindi, non hanno bisogno di alcun trucco per sfruttare questa possibilità in quanto vi rientrano in automatico.

Chi invece ha contributi versati prima del 31 dicembre 1995 ne è escluso: ma è per loro che entra in gioco il computo della Gestione separata, in quanto se sfruttato a dovere può rappresentare una soluzione utile per andare in pensione con 3 anni di anticipo.

Cos’è il computo della Gestione separata

Con l’articolo 3 del decreto n. 282 del 1996 è stato riconosciuto uno strumento utile per riunire gratuitamente nella Gestione separata tutti i contributi sparsi nelle altre gestioni della previdenza pubblica obbligatoria, così da poterne approfittare per conseguire un’unica prestazione pensionistica.

Si tratta appunto della facoltà di computo, alla quale possono ricorrere tutti i lavoratori che abbiano versato almeno 1 contributo mensile presso la Gestione separata.

Ma non è tutto, per ricorrere a tale opzione, infatti, bisogna soddisfare anche altri requisiti:

  • anzianità contributiva nelle gestioni coinvolte nel computo di almeno 15 anni;
  • almeno 5 anni devono essere collocati successivamente al 1 gennaio 1996, rientrando così nel regime contributivo;
  • anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995.

Ebbene, chi soddisfa questi requisiti - a patto che siano stati maturati dopo il 31 dicembre 2011 - e non rientra interamente nel regime contributivo, può comunque andare in pensione a 64 anni. Merito proprio del computo della Gestione separata, in quanto chi ricorre a tale strumento può conseguire la pensione anticipata e la pensione di vecchiaia in base ai requisiti previsti per i soggetti iscritti dal 1° gennaio 1996 alla Gestione separata.

Cosa fare per sfruttare subito il trucco

Come visto sopra, solo al compimento dei 64 anni si saprà se il requisito economico richiesto per andare in pensione in anticipo è stato soddisfatto.

Tuttavia, nel frattempo conviene mettersi al sicuro e assicurarsi la possibilità di sfruttare il computo nella Gestione separata in futuro. Come? Semplicemente, dopo esservi assicurati di soddisfare i suddetti requisiti potete iniziare a versare almeno 1 contributo mensile presso la Gestione separata così da non precludervi della possibilità di ricorrere al computo laddove in futuro rappresenti una valida alternativa per andare in pensione.

A tal proposito, consigliamo di informarvi da un esperto riguardo a come fare per versare contributi alla Gestione separata, nonché quali sono i costi per farlo.

Allo stesso tempo potete anche informarvi sulla convenienza di tale operazione: è ovvio, infatti, che conviene sfruttare il trucco solo se si è certi di arrivare alla soglia dei 64 anni con un assegno d’importo sufficiente per andare subito in pensione. Quindi, conviene solo se lo stipendio che state percependo, o comunque pensate di percepire, sia sufficiente per assicurarvi una pensione adeguata.

Pro e contro

I pro di tale strumento è appunto quello di poterne approfittare per andare in pensione a 64 anni anche se non siete contributivi puri.

C’è però un contro: con il computo della Gestione separata, infatti, l’assegno di pensione viene interamente calcolato con le regole del contributivo e ciò potrebbe portare a una riduzione notevole dell’assegno rispetto a quanto sarebbe spettato senza aderire allo strumento in oggetto.

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