Pensioni, c’è un trucco che ti permette di andare in pensione a 64 anni. Ecco cosa ti conviene fare fin da subito per non precluderti questa possibilità in futuro.
Conoscere le regole per il pensionamento in Italia è molto importante in quanto è qui che si nascondono dei trucchi che possono essere sfruttati a proprio piacimento per andare in pensione in anticipo.
Ed è di uno di questi trucchi che vogliamo parlarvi in questa guida: si tratta del computo nella Gestione separata, strumento che se sfruttato come si deve può rappresentare una valida soluzione per andare in pensione a 64 anni di età, un anticipo di ben 3 anni rispetto a quanto previsto dalla pensione di vecchiaia.
Va detto che per sapere se si può andare in pensione a 64 anni bisogna aspettare il momento stesso del pensionamento e guardare all’importo dell’assegno maturato: se superiore a una certa soglia, che varia ogni anno, allora smettere di lavorare in anticipo sarà consentito, altrimenti no. In ogni caso, prima di arrivare a quel momento conviene mettersi al riparo da sorprese assicurandosi fin da subito la possibilità di ricorrere al suddetto trucco aprendo una propria posizione assicurativa presso la Gestione separata e versandovi almeno un contributo mensile.
Ma andiamo con ordine e facciamo chiarezza su come funziona il trucco per andare in pensione a 64 anni e a chi conviene metterlo subito in pratica.
Pensione a 64 anni, i requisiti
Andare in pensione a 64 anni è possibile grazie all’opzione contributiva della pensione anticipata. Nel dettaglio, la normativa riconosce a coloro che hanno l’assegno calcolato interamente con il sistema di calcolo contributivo la possibilità di andare in pensione con 3 anni di anticipo rispetto a quanto stabilito per la pensione di vecchiaia, quindi all’età di 64 anni - anziché 67 anni - e 20 anni di contributi.
Altra condizione è aver maturato un assegno pari o superiore a 2,8 volte il valore dell’assegno sociale, il cui importo varia ogni anno in quanto soggetto a rivalutazione. Ad esempio, nel 2023 è pari a 6.542,51 euro annui, quindi per andare in pensione a 64 anni bisogna aver maturato un assegno almeno pari a 18.319,02 euro.
Come anticipato, però, questa possibilità è riservata ai contributivi puri, quindi a coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1 gennaio 1996. Questi, quindi, non hanno bisogno di alcun trucco per sfruttare questa possibilità in quanto vi rientrano in automatico.
Chi invece ha contributi versati prima del 31 dicembre 1995 ne è escluso: ma è per questi che entra in gioco il computo della Gestione separata, in quanto se sfruttato a dovere può rappresentare una soluzione utile per andare in pensione con 3 anni di anticipo.
Cos’è il computo della Gestione separata
Con l’articolo 3 del decreto n. 282 del 1996 è stato riconosciuto uno strumento utile per riunire gratuitamente nella Gestione separata tutti i contributi sparsi nelle altre gestioni della previdenza pubblica obbligatoria, così da poterne approfittare per conseguire un’unica prestazione pensionistica.
Si tratta appunto della facoltà di computo, alla quale possono ricorrere tutti i lavoratori che abbiano versato almeno 1 contributo mensile presso la Gestione separata.
Ma non è tutto, per ricorrere a tale opzione, infatti, bisogna soddisfare anche altri requisiti:
- anzianità contributiva nelle gestioni coinvolte nel computo di almeno 15 anni;
- almeno 5 anni devono essere collocati successivamente al 1 gennaio 1996, rientrando così nel regime contributivo;
- anzianità contributiva inferiore a 18 anni al 31 dicembre 1995.
Ebbene, chi soddisfa questi requisiti - a patto che siano stati maturati dopo il 31 dicembre 2011 - e non rientra interamente nel regime contributivo, può comunque andare in pensione a 64 anni. Merito proprio del computo della Gestione separata, in quanto chi ricorre a tale strumento può conseguire la pensione anticipata e la pensione di vecchiaia in base ai requisiti previsti per i soggetti iscritti dal 1° gennaio 1996 alla Gestione separata.
Cosa fare per sfruttare subito il trucco
Come visto sopra, solo al compimento dei 64 anni si saprà se il requisito economico richiesto per andare in pensione in anticipo è stato soddisfatto.
Tuttavia, nel frattempo conviene mettersi al sicuro e assicurarsi la possibilità di sfruttare il computo nella Gestione separata in futuro. Come? Semplicemente, dopo esservi assicurati di soddisfare i suddetti requisiti potete iniziare a versare almeno 1 contributo mensile presso la Gestione separata così da non precludervi della possibilità di ricorrere al computo laddove in futuro rappresenti una valida alternativa per andare in pensione.
A tal proposito, consigliamo di informarvi da un esperto riguardo a come fare per versare contributi alla Gestione separata, nonché quali sono i costi per farlo. Allo stesso tempo potete anche informarvi sulla convenienza di tale operazione: è ovvio, infatti, che conviene sfruttare il trucco solo se si è certi di arrivare alla soglia dei 64 anni con un assegno d’importo sufficiente per andare subito in pensione. Quindi, conviene solo se lo stipendio che state percependo, o comunque pensate di percepire, sia sufficiente per assicurarvi una pensione adeguata.
Pro e contro
I pro di tale strumento è appunto quello di poterne approfittare per andare in pensione a 64 anni anche se non siete contributivi puri.
C’è però un contro: con il computo della Gestione separata, infatti, l’assegno di pensione viene interamente calcolato con le regole del contributivo e ciò potrebbe portare a una riduzione notevole dell’assegno rispetto a quanto sarebbe spettato senza aderire allo strumento in oggetto.
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