Pensione sociale 2018: nuovi importi, limiti di reddito e differenze con l’assegno sociale

Simone Micocci

9 Aprile 2018 - 09:15

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Pensione sociale, importi e limiti di reddito aggiornati al 2018. Ecco perché non va confusa con l’assegno sociale.

Pensione sociale 2018: nuovi importi, limiti di reddito e differenze con l’assegno sociale

È stato aggiornato l’importo della pensione sociale, la prestazione assistenziale introdotta dalla legge 153/69 in favore dei cittadini con più di 65 anni.

Infatti, anche se questa prestazione non viene più concessa dal 1996 (quando è stata sostituita dall’assegno sociale) ci sono dei soggetti che continuano ancora a percepirla. Si tratta di tutti coloro che ne avevano diritto prima dell’entrata in vigore dell’assegno sociale, quindi anziani che oggi non hanno meno di 88 anni e che soddisfano determinate condizioni.

Ecco perché bisogna prestare la massima attenzione a non confondere queste due misure assistenziali poiché - anche se simili - sono due trattamenti differenti tra loro. Come anticipato anche l’importo della pensione sociale è stato aggiornato nel 2018 e di seguito ve ne daremo tutte le informazioni comprese quelle sui limiti di reddito da rispettare per beneficiare di questo trattamento previdenziale.

Differenze con l’assegno sociale

Prima di vedere quali sono gli importi della pensione sociale per il 2018 dobbiamo fare chiarezza su quali sono le caratteristiche che lo differenziano dall’assegno sociale.

La prima differenza riguarda proprio gli importi dei due trattamenti: la pensione sociale, infatti, è più bassa rispetto all’assegno sociale.

Un’altra differenza riguarda il limite di reddito per beneficiare delle due prestazioni assistenziali. Entrambe vengono riconosciute per tredici mensilità ma solamente ai soggetti che si trovano sotto una determinata soglia di reddito (che per l’assegno sociale è più alta), ma per calcolare quest’ultima vengono presi in considerazione dei parametri differenti.

Infatti, mentre per l’assegno sociale vengono valutati tutti i redditi percepiti sia dal titolare dell’assegno che del coniuge (compresi quelli esenti da Irpef) per la pensione sociale si tiene conto solamente di tutti quelli soggetti ad Irpef con l’esclusione di:

  • reddito della casa di abitazione;
  • indennità sostitutive della retribuzione;
  • arretrati soggetti ad una tassazione separata, come ad esempio il TFR.

Sono compresi nel computo generale, invece, sia un’eventuale pensione di guerra che la rendita percepita dall’Inail in caso di infortunio, così come tutte quelle prestazioni economiche - sia previdenziali che assistenziali - che presentano il carattere di continuità.

Importi e limiti di reddito

A questo punto possiamo approfondire i nuovi importi della pensione sociale in vigore dal 1° gennaio del 2018.

L’importo mensile è pari a 373,33€ (per l’assegno sociale invece è di 453€ euro). Per ricevere la prestazione nella misura piena, però, bisogna stare sotto determinati limiti di reddito:

  • reddito personale pari a 0;
  • reddito coniugale (per chi è sposato) inferiore agli 11.868,62€.

La pensione sociale, invece, viene riconosciuta in misura parziale a coloro che non superano le seguenti soglie di reddito, oltre le quali si perde il diritto alla pensione sociale:

  • reddito personale inferiore a 4.853,29€;
  • reddito coniugale (per chi è sposato) inferiore ai 16.721,91€.

Ricordiamo comunque che dopo il compimento dei 70 anni (cosa ormai avvenuta per tutti) sull’importo della pensione sociale vengono applicate le maggiorazioni sociali previste dalla legge 448/2001. Nel dettaglio, possono usufruire di una maggiorazione di 270,53€ mensili coloro che soddisfano i seguenti limiti:

  • reddito personale inferiore agli 8.370€;
  • reddito coniugale (per chi è sposato) inferiore ai 14.259€.

Per chi invece fosse interessato all’assegno sociale, la prestazione assistenziale che ha sostituito la pensione sociale dal 1° gennaio 1996, consigliamo di cliccare qui per consultare la nostra guida approfondita.

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