Pensione di reversibilità: chi rischia di perderla

Antonio Cosenza

03/03/2021

13/04/2021 - 09:32

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Pensione ai superstiti: la reversibilità non è un diritto irreversibile, ci sono dei casi in cui si rischia di perdere l’assegno.

Pensione di reversibilità: chi rischia di perderla

Pensione di reversibilità: ci sono alcune situazioni in cui si rischia di perderla.

Per avere diritto alla pensione di reversibilità, infatti, i familiari del dante causa devono soddisfare determinati requisiti; qualora questi vengano meno la prestazione decade.

Inoltre, non essendo cumulabile al 100% con gli altri redditi, chi è titolare della pensione di reversibilità deve ogni anno comunicare il proprio reddito utilizzando il modello RED. Chi non lo fa rischia di perdere la prestazione.

Il mantenimento del diritto alla pensione di reversibilità, quindi, è comunque soggetto ad una serie di condizioni; vediamo di quali si tratta.

Pensione di reversibilità decaduta causa mancata presentazione del modello RED

Entro il 1° marzo i titolari di quelle prestazioni il cui diritto e misura è collegato alla situazione reddituale, devono presentare il modello RED comunicando eventuali variazioni della condizione economica all’INPS.

Questo obbligo vale anche per i superstiti titolari di pensione di reversibilità, in quanto questa si riduce in presenza di altri redditi. A tal proposito, chi non presenta il modello RED entro la scadenza subirà la sospensione della prestazione per 60 giorni. Qualora l’aggiornamento dovesse tardare ancora, allo scadere dei 60 giorni la pensione di reversibilità viene sospesa definitivamente.

Pensione di reversibilità: quando la perde il coniuge

Tolto il caso suddetto, il coniuge del dante causa perde il diritto alla pensione di reversibilità qualora dovesse convolare a nuove nozze. Non comporta la perdita della quota di pensione di reversibilità, invece, la convivenza con il nuovo partner, la quale non è motivo ostacolante alla percezione del beneficio economico.

Pensione di reversibilità: quando la perdono i figli

La pensione di reversibilità spetta anche ai figli del dante causa, ma solo a coloro che:

  • sono minorenni;
  • sono inabili al lavoro e a carico del genitore al momento del decesso (indipendentemente dall’età);
  • maggiorenni ma studenti, a carico del genitore al momento del decesso, che non prestano attività lavorativa ma frequentano scuole o corsi di formazione professionale equiparabili ai corsi scolastici, purché non abbiano compiuto i 21 anni;
  • maggiorenni ma studenti universitari (non fuori corso) purché non abbiano compiuto i 26 anni.

A tal proposito, il superstite si considera “a carico dell’assicurato o del pensionato deceduto” al sussistere delle condizioni di non autosufficienza economica e di mantenimento abituale.

Detto questo, possiamo vedere alcuni casi in cui la quota dei figli decade:

  • al compimento della maggiore età il figlio non frequenta alcun corso di studi;
  • interruzione del corso di studi per chi ha un’età compresa tra i 18 e i 21 anni. Interruzione del corso universitario (o conseguimento della laurea) per chi ha un’età compresa tra i 21 e i 26 anni. Perde il diritto alla pensione di reversibilità anche lo studente universitario che va fuori corso;
  • il superstite che pur soddisfando tutti i requisiti inizia un’attività lavorativa. Va detto comunque che i figli studenti che percepiscono la pensione di reversibilità non ne perdono il diritto nel caso in cui svolgano un’attività lavorativa dalla quale deriva un reddito annuo non superiore ad un importo pari al trattamento minimo annuo di pensione previsto dal Fondo Pensioni lavoratori dipendenti maggiorato del 30%; per il 2021 questo è pari a 6.702,54€, quindi il limite da non superare per mantenere il diritto alla pensione di reversibilità è di 8.713,30€.

Pensione di reversibilità: quando la perdono genitori, fratelli e sorelle

In assenza del coniuge e dei figli, spetta la pensione di reversibilità anche ai genitori del dante causa, purché questi abbiano compiuto 65 anni e non siano titolari di pensione (oltre a risultare a carico del lavoratore deceduto).

Questi, quindi, perderanno il diritto alla pensione di reversibilità qualora dovessero, in un secondo momento, diventare titolari di pensione.

In assenza anche dei genitori, spetta la pensione ai fratelli e sorelle superstiti, purché non sposati, inabili al lavoro e non titolari di pensione. Detto questo, per loro il diritto alla pensione di reversibilità viene meno se questi contraggono matrimonio, oppure se diventano titolari di pensione.

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