Pensione con 17 anni di contributi: come utilizzare i contributi silenti per averne una?

Lorenzo Rubini

18 Ottobre 2022 - 18:30

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Non sempre si raggiungono i 20 anni di contributi necessari per accedere alla pensione di vecchiaia, ma alle volte si possono utilizzare i contributi silenti.

Pensione con 17 anni di contributi: come utilizzare i contributi silenti per averne una?

Non tutti all’avvicinarsi dei 67 anni sono in possesso dei 20 anni di contributi che sono necessari per il diritto alla pensione di vecchiaia. Alle volte mancano pochi mesi, alle volte qualche anno. In ogni caso è sempre un peccato sprecare quanto versato e non utilizzarlo per avere diritto ad una pensione di vecchiaia. In questo articolo vedremo proprio come cercare di utilizzare i contributi silenti.

Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:

Buongiorno, ho quasi 65 anni ed ho maturato 17 anni di contributi soltanto. Mi hanno detto che non avrò diritto a nessuna pensione quando raggiungerò i 67 anni e non mi spetterà neanche l’assegno sociale perché mia moglie lavora e dopo prenderà la pensione. Ma in questo modo io perderò tutti i versamenti fatti. Non c’è un modo per utilizzarli?

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Pensione e contributi silenti

I contributi versati all’INPS e non utilizzati per il diritto ad una pensione vengono chiamati contributi silenti. Si tratta di quei contributi che esistono, ci sono, ma rimangono inutilizzati. Ed il lavoratore per versarli ha pagato un costo (anche se non se ne è reso conto visto che lo ha versato il suo datore di lavoro).

È bene sapere, però, che qualsiasi cittadino può valorizzare i contributi silenti ed arrivare al diritto alla pensione aggiungendo altri contributi. Con il riscatto, versando i volontari o effettuando altri anni di lavoro.

Nel suo caso gli anni che mancano al raggiungimento del diritto sono 3. Il primo consiglio che posso darle è vedere se è stato chiesto il riscatto gratuito dell’anno del servizio di leva. Per le persone della sua età, infatti, il servizio militare era obbligatorio e per quell’anno di tempo che si dedicava allo Stato era riconosciuto un anno di contributi figurativi utili al diritto e alla misura della pensione. Se non avesse, quindi, ancora richiesto il riconoscimento di questi contributi avrebbe 18 anni di contributi versati e ne mancherebbero soltanto 2 per raggiungere il diritto alla pensione.

Avendo 65 anni il mio consiglio è quello di chiedere all’INPS l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari: in questo modo, versando trimestre per trimestre i contributi arriverebbe ai 67 anni con i 20 anni di versamenti raggiunti e potrebbe, di fatto richiedere la pensione di vecchiaia.

L’alternativa, poi, sarebbe quella di vedere se c’è qualche periodo che possa riscattare per omissione contributiva, periodi di lavoro all’estero, periodi dedicati allo studio e all’ottenimento della Laurea. In questo caso potrebbe richiedere il riscatto degli anni di contributi che le mancano e rateizzare il relativo onere. Mancandole, infatti, solo pochi anni al raggiungimento del requisito contributivo il mio consiglio è quello di non sprecare i contributi che ha già versato.
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