Dal condono al taglio di tasse, cuneo fiscale e bollette: cosa farà Meloni appena arrivata a Palazzo Chigi

Stefano Rizzuti

7 Ottobre 2022 - 16:30

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Quali saranno i primi provvedimenti di Giorgia Meloni una volta che avrà giurato come presidente del Consiglio? Dalla pace fiscale al taglio di tasse e cuneo fiscale, ecco su cosa verrà giudicata.

Dal condono al taglio di tasse, cuneo fiscale e bollette: cosa farà Meloni appena arrivata a Palazzo Chigi

Neanche il tempo di giurare come presidente del Consiglio, che Giorgia Meloni ha già una serie di dossier aperti e di sfide da affrontare nei primi due mesi di governo. Dal momento del suo ingresso a Palazzo Chigi alla fine dell’anno, per la leader di Fratelli d’Italia ci saranno due grandi sfide economiche: un decreto per aiutare famiglie e imprese e la legge di Bilancio.

Per giudicare l’operato del nuovo esecutivo non bisognerà attendere tanto: il primo banco di prova arriverà nei due mesi in cui la maggioranza dovrà insediarsi e prendere le misure con i nuovi incarichi di governo. Il primo scoglio è rappresentato dal decreto Aiuti quater, atteso per confermare gli aiuti contro il caro bollette.

Poi ci sarà una sfida ancora più probante: la legge di Bilancio. Qui Meloni darà una prima chiara indicazione politica su ciò che vorrà fare. E si capirà se potranno essere messe in campo alcune delle misure di cui si è parlato in campagna elettorale: conferma e aumento del taglio del cuneo fiscale, taglio delle tasse e anche altre misure per aumentare il gettito nelle casse dello Stato come la pace fiscale.

Il primo decreto Meloni contro il caro bollette

Il primo provvedimento del nuovo governo sarà il decreto Aiuti quater, che Meloni dovrà mettere in campo per confermare le misure contro il caro bollette dell’esecutivo guidato da Mario Draghi. Serviranno 4,7 miliardi solamente per il mese di dicembre, a cui si aggiungeranno altri 10-15 miliardi per gli interventi contro il caro energia per i primi tre mesi del nuovo anno. Meloni parte da una base costituita dai 10 miliardi di tesoretto lasciati da Draghi grazie al minor deficit.

Nel suo primo decreto, il nuovo esecutivo potrebbe puntare anche su altri interventi per tagliare il costo delle bollette di luce e gas. Partendo dall’ipotesi di un disaccoppiamento del prezzo dell’energia prodotta attraverso fonti rinnovabili rispetto al prezzo del gas: strada che Meloni vuole percorrere in autonomia, senza attendere una mossa a livello Ue.

La pace fiscale per tagliare le bollette

Nel piano del governo di centrodestra potrebbe esserci anche un ritorno della pace fiscale, con l’obiettivo di recuperare risorse e finanziare misure di contrasto al caro bollette. La proposta è stata avanzata da Maurizio Leo, responsabile economico di Fratelli d’Italia: una tregua fiscale per le cartelle da 1.000 a 3.500 euro. Intervento che sarebbe utile per un gettito immediato, secondo il suo progetto.

La manovra targata Meloni

La sfida più impegnativa, quella che probabilmente segnerà di più il giudizio sul governo Meloni nei suoi primi mesi di vita, sarà la legge di Bilancio. Innanzitutto bisognerà confermare il taglio del cuneo fiscale del 2% introdotto dal governo Draghi: secondo le promesse elettorali del centrodestra verrà reso strutturale. Non solo, perché si ipotizza anche di estendere l’aumento degli stipendi con un taglio più ampio dei contributi.

Ancora più complessa la partita sulla flat tax: difficile, almeno per quest’anno, pensare a quella al 15% o al 23% come vorrebbe la Lega; più semplice che si inizi con quella incrementale, che costa molto meno. L’altro capitolo su cui non si potrà proprio sorvolare è quello delle pensioni, con la scadenza della quota 102 a fine anno: il governo dovrà capire come intervenire per evitare il ritorno alla legge Fornero. Non ci sono i tempi per una riforma, quindi sembra più probabile una misura ponte, che potrebbe anche consistere nella proroga della stessa quota 102.

La manovra servirà quindi per capire cosa vuole fare il nuovo governo e quale strada prenderà sin da subito. Le risorse sono poche e molte misure potrebbero saltare. Per questo sarà fondamentale capire su cosa Meloni punterà e su cosa no: un primo giudizio sul nuovo esecutivo arriverà, quindi, dopo l’approvazione della legge di Bilancio.

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