Ora è libero dalla morsa della Russia. Svolta economica per questo Paese europeo

Alessandro Nuzzo

3 Ottobre 2025 - 22:05

La Moldavia non è più dipendente da un punto di vista energetico dalla Russia. Svolta storica per il Paese.

Ora è libero dalla morsa della Russia. Svolta economica per questo Paese europeo

La Moldavia fino a poco tempo fa era legata alla Russia, soprattutto da un punto di vista energetico. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, però, le cose sono progressivamente cambiate. Più volte Mosca ha usato lo stop alle forniture come arma geopolitica, e il risultato era che la Moldavia viveva nella costante preoccupazione di improvvise interruzioni e blackout. Per anni elettricità e gas provenivano in gran parte dalla Russia, e il Cremlino ne approfittava.

Già prima del conflitto in Ucraina Mosca aveva gonfiato artificialmente i prezzi delle proprie forniture energetiche. Poi, nell’ottobre 2022, ridusse bruscamente la quantità di gas inviato per un certo periodo, lasciandone a sufficienza soltanto per la regione separatista.

Il 1° gennaio 2025 si è verificato l’ultimo episodio, con Gazprom che ha sospeso le forniture di gas alla Moldavia adducendo come motivazione i debiti non saldati. Questa misura ha colpito soprattutto la regione della Transnistria, che dal 1990 si è autoproclamata indipendente senza però ottenere riconoscimento internazionale. In Transnistria era attiva una centrale elettrica a gas in grado di coprire l’80% del fabbisogno elettrico moldavo.

La dipendenza dalla Russia è stata per anni la vera spina nel fianco della Moldavia, che pur indipendente ha sempre dovuto ricorrere alle forniture del Cremlino, restando di fatto succube di Mosca. Per questo motivo, negli ultimi anni, il Paese ha avviato diverse contromisure volte a eliminare progressivamente le importazioni energetiche russe.

La Moldavia ora è indipendente da un punto di vista energetico da Mosca

Già a marzo 2022 si è realizzata una sincronizzazione di emergenza tra le reti elettriche moldava e ucraina con la rete interconnessa europea ENTSO-E.

In questo modo, per la prima volta, la Moldavia ha potuto importare energia elettrica dalla Romania e dal mercato europeo, sganciandosi dall’approvvigionamento russo. Per il gas, invece, il Paese ha aderito al cosiddetto «Corridoio Verticale del Gas» che collega Grecia, Bulgaria, Romania e Ucraina. Nel 2024 ha acquistato oltre 830 milioni di metri cubi di gas da fornitori europei.

Ucraina e Romania hanno progressivamente sostituito la Russia come partner energetici. Esiste però un problema: le infrastrutture sono carenti e il trasporto di gas ed elettricità da questi Paesi è più dispendioso, soprattutto rispetto alle forniture russe.

Per garantire l’indipendenza energetica, la Moldavia ha avviato la costruzione di nuove linee elettriche ad alta tensione verso la Romania. Parallelamente ha investito nello sviluppo delle rinnovabili tramite la realizzazione di parchi eolici e solari, con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia.

Il governo ha stabilito che entro il 2030 il Paese dovrà coprire il 27% del consumo energetico con rinnovabili, fissando per l’elettricità un obiettivo del 30%.

I progressi sono stati rapidi. Ad aprile 2025, un terzo dell’energia moldava proveniva già da fonti rinnovabili locali. Grazie al supporto di un programma di sviluppo delle Nazioni Unite e del governo italiano, la Moldavia ha potuto installare 35.000 contatori intelligenti e punta a raggiungere quota 100.000 entro il 2027. Questi dispositivi riducono al minimo le perdite e permettono il monitoraggio in tempo reale dell’efficienza delle fonti rinnovabili.

La Moldavia è così diventata il primo Paese in Europa a separarsi completamente dalle esportazioni energetiche russe. Molti altri Stati, invece, continuano ancora a importare quantità di petrolio e gas seppur in maniera ridotta rispetto all’epoca pre guerra in Ucraina.

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