OpenAI (ChatGPT) sfida LinkedIn con una nuova piattaforma AI dedicata al lavoro

Giorgia Paccione

9 Settembre 2025 - 12:11

La società di Sam Altman annuncia una piattaforma per il recruiting basata sull’intelligenza artificiale che punta a rivoluzionare il mercato del lavoro.

OpenAI (ChatGPT) sfida LinkedIn con una nuova piattaforma AI dedicata al lavoro

OpenAI, l’azienda statunitense nota in tutto il mondo per aver creato ChatGPT, ha deciso di entrare nel mercato del lavoro con una piattaforma dedicata all’incontro tra candidati e aziende che sfrutta al massimo le potenzialità dell’intelligenza artificiale. Il servizio annunciato negli scorsi giorni, si chiamerà OpenAI Jobs Platform ed è già stato descritto come il principale concorrente di LinkedIn, la piattaforma di networking professionale di proprietà di Microsoft.

L’idea alla base di OpenAI Jobs è quella rendere l’AI il cuore del processo di selezione e di matching, con l’obiettivo di ridurre le inefficienze che spesso caratterizzano la ricerca di lavoro online.

Ma come funzionerà la piattaforma e da quando sarà disponibile per gli utenti? Ecco cosa sappiamo.

Cos’è OpenAI Jobs e come funzionerà

La nuova piattaforma si distingue da LinkedIn perché non si limita a essere un luogo in cui pubblicare annunci e profili. OpenAI Jobs è pensata per diventare un ambiente integrato in cui i candidati possono aggiornarsi, certificare le proprie competenze e candidarsi alle offerte più in linea con il proprio percorso.

Uno degli aspetti più innovativi riguarda infatti l’introduzione delle certificazioni tramite OpenAI Academy. L’azienda ha spiegato che verranno rilasciati attestati di “AI fluency”, strutturati su diversi livelli: dai corsi base pensati per chi si avvicina per la prima volta all’intelligenza artificiale, fino a percorsi avanzati che includono discipline specifiche come il prompt engineering. La preparazione potrà essere svolta direttamente all’interno di ChatGPT, grazie a una modalità di studio dedicata chiamata proprio “Study”, che trasforma l’assistente virtuale in un tutor personalizzato.

In questo modo, il candidato non solo potrà arricchire il proprio curriculum, ma disporrà di certificazioni riconosciute che aumentano la sua visibilità e credibilità agli occhi delle aziende.

Quando sarà disponibile la nuova piattaforma

La piattaforma è attualmente in fase di sviluppo negli Stati Uniti e non sappiamo con certezza se e quando arriverà in Italia. Al momento, l’inizio della fase pilota per le certificazioni è previsto entro la fine del 2025, con l’apertura a un primo gruppo di utenti selezionati. La vera e propria piattaforma Jobs sarà invece lanciata a metà 2026, quando entrerà ufficialmente in competizione con LinkedIn e con gli altri servizi di recruiting online.

L’obiettivo è arrivare al lancio con un ecosistema già funzionante e con migliaia di persone certificate, pronte a sfruttare la piattaforma per cercare lavoro o cambiare carriera.

Non a caso OpenAI ha dichiarato di voler raggiungere un traguardo ambizioso, ossia quello di certificare almeno 10 milioni di cittadini statunitensi entro il 2030. Per farlo, l’azienda ha già avviato collaborazioni con grandi partner del settore privato, tra cui Walmart, e con enti pubblici che potranno utilizzare la piattaforma anche per formare i propri dipendenti.

Collaboriamo con un’ampia gamma di organizzazioni, da grandi aziende a società di servizi professionali, fino a governi statali e organizzazioni comunitarie, per aiutare tutti a sfruttare le opportunità che l’intelligenza artificiale ha da offrire.

La filosofia di OpenAI

In un post ufficiale di Fidji Simo, CEO of Applications, l’azienda ha spiegato la filosofia alla base del progetto:

Vogliamo mettere l’intelligenza artificiale nelle mani del maggior numero possibile di persone per offrire loro maggiori opportunità economiche. Ma è anche importante assicurarsi che queste persone sappiano come usare l’intelligenza artificiale per essere più produttive, plasmare il mondo che le circonda e controllare il proprio destino in modi nuovi.

Lo stesso Sam Altman, cofondatore e CEO, ha più volte sottolineato che l’AI non deve essere vista come una minaccia per l’occupazione, ma come uno strumento in grado di ampliare le possibilità umane e rendere accessibili competenze che fino a pochi anni fa erano riservate a pochi esperti.

La nuova piattaforma si inserisce esattamente in questa visione: offrire strumenti di formazione continua, certificazioni accessibili e un motore di ricerca del lavoro personalizzato.

Abbiamo ancora molta strada da fare, ma questo è un passo importante nella giusta direzione.

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