Un nuovo missile nucleare statunitense sfida la Cina

Luna Luciano

21 Giugno 2025 - 15:55

Gli Stati Uniti svelano il nuovo missile nucleare LRSO: una mossa strategica che aumenta la tensione con la Cina e apre nuovi scenari dopo la fine del trattato New START

Un nuovo missile nucleare statunitense sfida la Cina

Un nuovo missile nucleare statunitense lancia il guanto di sfida alla Cina.

La guerra economica tra Washington e Pechino continua. Mentre le relazioni tra le due potenze sono segnate da dazi, sanzioni e concorrenza tecnologica, il campo militare si fa sempre più centrale. Gli Stati Uniti hanno recentemente svelato l’immagine concettuale del loro nuovo missile da crociera nucleare stealth: l’AGM-181 LRSO (Long-Range Stand-Off). Questo sviluppo rappresenta in realtà un forte segnale politico e militare, soprattutto in vista della scadenza del trattato New START nel 2026.

Il missile è progettato per garantire la capacità di deterrenza nucleare degli Stati Uniti in uno scenario multipolare e tecnologicamente più competitivo. La Cina, nel frattempo, sta rapidamente modernizzando le sue forze strategiche e investendo in capacità missilistiche convenzionali e nucleari. In questo contesto, il nuovo LRSO potrebbe essere percepito da Pechino non come uno strumento di deterrenza difensiva, ma come una minaccia offensiva latente. Ma come funziona il nuovo missile e quali potrebbero essere i rischi? Ecco tutto quello che c’è da sapere.

Il missile LRSO, come funziona il nuovo missile USA

Il nuovo AGM-181 LRSO è al centro della modernizzazione della forza nucleare aerea americana. Sviluppato da Raytheon per l’aeronautica statunitense, questo missile da crociera stealth è destinato a sostituire il vecchio AGM-86B ALCM, operativo dal 1982 e oggi superato dalle moderne difese aeree russe e cinesi. L’LRSO sarà impiegato inizialmente dai bombardieri strategici B-52J, per poi integrarsi anche con i nuovi B-21 Raider. Il suo ingresso in servizio è previsto per il 2030.

Concepito per eludere le difese radar nemiche, il missile presenta una configurazione aerodinamica avanzata, simile a quella del missile AGM-158 JASSM, e dovrebbe essere dotato della testata nucleare W80-4. Il missile sarà subsonico, ma capace di colpire a lunga distanza, mantenendo gli aerei lanciamissili fuori dal raggio delle difese nemiche.

Dal punto di vista operativo, il LRSO è pensato per assicurare la sopravvivenza e l’efficacia dei bombardieri USA in un futuro dove la superiorità aerea non sarà garantita. L’aumento dei fondi, da 295 milioni di dollari nel 2026 a oltre 1,2 miliardi nel 2027, mostra quanto Washington punti su questa capacità. Con 1.087 unità previste a un costo medio di 14 milioni l’una, il programma è destinato a diventare uno dei cardini della strategia di deterrenza USA per i decenni a venire.

Stati Uniti-Cina, la scadenza del trattato New START e i rischi di un’escalation

La ricerca nucleare statunitense avviene in un momento particolarmente critico: il trattato New START tra Stati Uniti e Russia, unico accordo rimasto per limitare gli arsenali nucleari strategici, scadrà nel febbraio 2026. Sebbene non coinvolga direttamente la Cina, la sua fine apre le porte a una nuova corsa agli armamenti e rende più fluido l’equilibrio nucleare globale.

Il nuovo missile LRSO è cruciale in questo scenario. Secondo gli analisti, solo con la sua piena operatività sarà possibile aumentare il numero di missili ALCM equipaggiati con testate nucleari, da 528 a un potenziale massimo di oltre 700. Ma se da un lato questa capacità serve a ristabilire un equilibrio con le nuove sfide cinesi, dall’altro rischia di essere interpretata da Pechino come preparazione a un attacco preventivo.

Infatti, molti esperti sottolineano come l’assenza di comunicazione strategica tra USA e Cina renda particolarmente instabile il contesto. La dottrina cinese è fortemente influenzata dal “pensiero del peggior scenario” e dalla paura di un primo colpo disarmante. In questo contesto, anche misure difensive statunitensi, come il rafforzamento delle basi nel Pacifico o l’uso di missili stealth, potrebbero essere viste come provocazioni.

Le basi aeree americane nella regione, da Guam al Giappone, sono nel raggio dei missili cinesi e attualmente prive di sufficienti rifugi e difese antimissile. Rafforzarle è necessario, ma può essere percepito come un’escalation. Gli attacchi ucraini ai bombardieri russi mostrano quanto le infrastrutture aeree siano vulnerabili e quanto importante sia proteggerle. Tuttavia, secondo il trattato New START, i bombardieri devono rimanere “visibili” per le ispezioni satellitari. Nasconderli potrebbe alimentare sospetti e incomprensioni.

Il rischio è che, in un clima di sfiducia reciproca, anche decisioni razionali diventino fattori destabilizzanti. La corsa alla sopravvivenza strategica può così trasformarsi in corsa verso l’instabilità. L’LRSO non è solo un missile: è il simbolo di un sistema che, senza dialogo e trasparenza, rischia di muoversi sempre più vicino al baratro.

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