Gli Stati Uniti svelano il nuovo missile nucleare LRSO: una mossa strategica che aumenta la tensione con la Cina e apre nuovi scenari dopo la fine del trattato New START
Un nuovo missile nucleare statunitense lancia il guanto di sfida alla Cina.
La guerra economica tra Washington e Pechino continua. Mentre le relazioni tra le due potenze sono segnate da dazi, sanzioni e concorrenza tecnologica, il campo militare si fa sempre più centrale. Gli Stati Uniti hanno recentemente svelato l’immagine concettuale del loro nuovo missile da crociera nucleare stealth: l’AGM-181 LRSO (Long-Range Stand-Off). Questo sviluppo rappresenta in realtà un forte segnale politico e militare, soprattutto in vista della scadenza del trattato New START nel 2026.
Il missile è progettato per garantire la capacità di deterrenza nucleare degli Stati Uniti in uno scenario multipolare e tecnologicamente più competitivo. La Cina, nel frattempo, sta rapidamente modernizzando le sue forze strategiche e investendo in capacità missilistiche convenzionali e nucleari. In questo contesto, il nuovo LRSO potrebbe essere percepito da Pechino non come uno strumento di deterrenza difensiva, ma come una minaccia offensiva latente. Ma come funziona il nuovo missile e quali potrebbero essere i rischi? Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Il missile LRSO, come funziona il nuovo missile USA
Il nuovo AGM-181 LRSO è al centro della modernizzazione della forza nucleare aerea americana. Sviluppato da Raytheon per l’aeronautica statunitense, questo missile da crociera stealth è destinato a sostituire il vecchio AGM-86B ALCM, operativo dal 1982 e oggi superato dalle moderne difese aeree russe e cinesi. L’LRSO sarà impiegato inizialmente dai bombardieri strategici B-52J, per poi integrarsi anche con i nuovi B-21 Raider. Il suo ingresso in servizio è previsto per il 2030.
Concepito per eludere le difese radar nemiche, il missile presenta una configurazione aerodinamica avanzata, simile a quella del missile AGM-158 JASSM, e dovrebbe essere dotato della testata nucleare W80-4. Il missile sarà subsonico, ma capace di colpire a lunga distanza, mantenendo gli aerei lanciamissili fuori dal raggio delle difese nemiche.
Dal punto di vista operativo, il LRSO è pensato per assicurare la sopravvivenza e l’efficacia dei bombardieri USA in un futuro dove la superiorità aerea non sarà garantita. L’aumento dei fondi, da 295 milioni di dollari nel 2026 a oltre 1,2 miliardi nel 2027, mostra quanto Washington punti su questa capacità. Con 1.087 unità previste a un costo medio di 14 milioni l’una, il programma è destinato a diventare uno dei cardini della strategia di deterrenza USA per i decenni a venire.
Stati Uniti-Cina, la scadenza del trattato New START e i rischi di un’escalation
La ricerca nucleare statunitense avviene in un momento particolarmente critico: il trattato New START tra Stati Uniti e Russia, unico accordo rimasto per limitare gli arsenali nucleari strategici, scadrà nel febbraio 2026. Sebbene non coinvolga direttamente la Cina, la sua fine apre le porte a una nuova corsa agli armamenti e rende più fluido l’equilibrio nucleare globale.
Il nuovo missile LRSO è cruciale in questo scenario. Secondo gli analisti, solo con la sua piena operatività sarà possibile aumentare il numero di missili ALCM equipaggiati con testate nucleari, da 528 a un potenziale massimo di oltre 700. Ma se da un lato questa capacità serve a ristabilire un equilibrio con le nuove sfide cinesi, dall’altro rischia di essere interpretata da Pechino come preparazione a un attacco preventivo.
Infatti, molti esperti sottolineano come l’assenza di comunicazione strategica tra USA e Cina renda particolarmente instabile il contesto. La dottrina cinese è fortemente influenzata dal “pensiero del peggior scenario” e dalla paura di un primo colpo disarmante. In questo contesto, anche misure difensive statunitensi, come il rafforzamento delle basi nel Pacifico o l’uso di missili stealth, potrebbero essere viste come provocazioni.
Le basi aeree americane nella regione, da Guam al Giappone, sono nel raggio dei missili cinesi e attualmente prive di sufficienti rifugi e difese antimissile. Rafforzarle è necessario, ma può essere percepito come un’escalation. Gli attacchi ucraini ai bombardieri russi mostrano quanto le infrastrutture aeree siano vulnerabili e quanto importante sia proteggerle. Tuttavia, secondo il trattato New START, i bombardieri devono rimanere “visibili” per le ispezioni satellitari. Nasconderli potrebbe alimentare sospetti e incomprensioni.
Il rischio è che, in un clima di sfiducia reciproca, anche decisioni razionali diventino fattori destabilizzanti. La corsa alla sopravvivenza strategica può così trasformarsi in corsa verso l’instabilità. L’LRSO non è solo un missile: è il simbolo di un sistema che, senza dialogo e trasparenza, rischia di muoversi sempre più vicino al baratro.
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