Nuovo coronavirus: per la Cina i casi sono 40, ma potrebbero essere molti di più

Mario D’Angelo

18/01/2020

18/01/2020 - 16:55

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Un nuovo coronavirus, simile alla SARS, si è diffuso nella città di Wuhan

Nuovo coronavirus: per la Cina i casi sono 40,  ma potrebbero essere molti di più

Le autorità sanitarie sono in allerta per l’epidemia di un nuovo coronavirus nella città di Wuhan, nella provincia cinese del Hubei. L’amministrazione locale ha parlato finora di due morti, mentre gli infetti sarebbero 40. Ma secondo i ricercatori dell’Imperial College di Londra le persone colpite sono molte di più.

Nuovo coronavirus, per l’Imperial College i casi sono 1.723

L’ultimo giorno del 2019, il dipartimento cinese dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) è stata informata di focolai di polmonite di eziologia ignota a Wuhan, una delle città più popolose della Cina con 11 milioni di abitanti. In seguito il coronavirus è stato denominato 2019-nCoV per via della sua parentela con la MERS (Middle Eastern Respiratory Syndrome) e con la SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome).

Il 16 gennaio 2020, nella città di Wuhan sono stati confermati 46 casi, di cui due fatali, più altri tre casi individuati in viaggiatori provenienti dalla Thailandia e dal Giappone. La maggior parte delle infezioni sono state correlate all’esposizione di un grande mercato del pesce di Wuhan, che è stato chiuso dall’1 gennaio 2020 per contenere la diffusione della malattia.

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Tuttavia i ricercatori del London Imperial College stimano che - al 12 gennaio 2020 - i casi sono ben 1.723. Nelle conclusioni del report, si legge che “è probabile che l’epidemia di Wuhan di un nuovo coronavirus ha causato sostanzialmente più casi di moderati o gravi disturbi respiratori di quanto riportato”.

Secondo l’Imperial College, le autorità dovrebbero tenere sotto osservazione tutti i casi di polmonite o di disturbi respiratori riportati dagli ospedali “dell’area di Wuhan e di altre città ben collegate”.

I sintomi del virus di Wuhan

I sintomi del nuovo coronavirus 2019-nCoV sono quelli di una grave influenza, e includono febbre, tosse e difficoltà a respirare che può sfociare in polmonite. Al momento le autorità non ritengono che sia passato da persona a persona, ma da animale a persona. Il nuovo report, però, suggerisce che si siano sbagliate e che la trasmissione individuo-individuo non sia da escludere.

Nel corso del prossimo weekend oltre 400 milioni di cinesi effettueranno dei viaggi per l’inizio del nuovo anno lunare. Al momento non è stata presa alcuna misura precauzionale nella regione di Wuhan.

Le autorità sono tuttavia determinate ad evitare una nuova SARS, partita sempre dalla Cina, la cui epidemia fra il 2002 e il 2003 uccise 800 persone in tutto il mondo.

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