Nuovi segnali di debolezza per la Germania: è crisi per l’industria?

Violetta Silvestri

6 Giugno 2023 - 10:14

La Germania mostra altri segni di fragilità nell’industria, il suo settore di forza: cosa succede alla potenza europea e quali nuovi dati allarmano l’economia fulcro dell’Europa?

Nuovi segnali di debolezza per la Germania: è crisi per l’industria?

Prosegue il momento critico per l’industria in Germania.

Gli ordini di fabbrica tedeschi sono diminuiti inaspettatamente ad aprile, attenuando ulteriormente le prospettive per la più grande economia europea dopo aver subito la prima recessione dalla pandemia durante l’inverno.

Cosa hanno mostrato i nuovi dati e perché c’è il rischio di una crisi prolungata dell’industria in Germania.

Germania: quale crisi per l’industria? I segnali di debolezza

Gli ordini industriali tedeschi sono scesi inaspettatamente ad aprile, trascinati al ribasso da ordini su larga scala, come hanno mostrato i dati dell’ufficio statistico federale.

Nello specifico, sono diminuiti dello 0,4% rispetto al mese precedente su base destagionalizzata e corretta per il calendario. Un sondaggio di analisti Reuters aveva indicato un aumento del 3,0%, mentre uno di Bloomberg avevano previsto un +2,8%.

Escludendo i grandi ordinativi, ad aprile si registra un aumento dell’1,4% rispetto al mese precedente. L’ufficio statistico ha rivisto anche la cifra di marzo, con un calo del 10,9% rispetto al precedente del 10,7%. Su base annua, ad aprile gli ordini industriali sono diminuiti del 9,9%.

La produzione è stata un freno per la più grande economia europea, poiché i prezzi elevati hanno indebolito la domanda e i consumatori stanno spendendo di più per i servizi dopo la pandemia. Il prodotto interno lordo è diminuito nei sei mesi fino a marzo, una battuta d’arresto per il Paese, anche se ha evitato gli scenari più cupi invocati dopo l’invasione russa dell’Ucraina (la Germania era molto dipendente dal gas russo).

Di conseguenza, le fabbriche hanno fatto affidamento su un grande arretrato di lavoro per sostenere la produzione mentre i nuovi ordini sono diminuiti. I sondaggi sui responsabili degli acquisti hanno rivelato che le condizioni del settore sono peggiorate a maggio con il crollo delle esportazioni.

“Le aziende continueranno a produrre, ma i nuovi ordini non arrivano come al solito, quindi non c’è motivo di aumentare la produzione, ha affermato Schmieding, capo economista di Berenberg.

“La produzione non ha spazio per rimbalzare ulteriormente”, ha aggiunto Franzisca Palmas, economista senior per l’Europa presso Capital Economics. “La nuova domanda è molto di nicchia”.

Gli ordini interni sono aumentati dell’1,6%, mentre quelli esteri sono calati dell’1,8% rispetto al mese precedente, secondo i dati dell’ufficio statistico.

Tra i settori, si sono palesate grandi differenze. Mentre la produzione di macchinari e attrezzature e la costruzione di veicoli vari - navi, treni, aeromobili - hanno registrato un calo degli ordini, il settore delle apparecchiature elettriche e della produzione di autoveicoli ha registrato un aumento.

In ogni caso, i fattori macroeconomici della Germania sono osservati speciali in Eurozona. Il motore industriale tedesco si sta inceppando, in un mix di crisi inflazionistica, necessità di cambiamenti strutturali, venti di recessione.

Senza dimenticare gli effetti della Bce. Una politica monetaria più restrittiva per combattere l’inflazione sta contribuendo all’indebolimento della domanda. Gran parte dell’impatto degli aumenti dei tassi di interesse attuati dallo scorso anno è ancora in atto e la Banca centrale europea sta pianificando di aumentare ulteriormente i costi di indebitamento per tenere sotto controllo i prezzi.

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