A partire dal 25 giugno i produttori saranno costretti a fornire agli utenti dati sino ad oggi tenuti nascosti.
Dal 25 giugno, i produttori mondiali di cellulari e tablet saranno obbligati a rispettare criteri di efficienza energetica per continuare a commercializzare i propri prodotti nell’Unione Europea.
L’Istituto per la Diversificazione e il Risparmio Energetico (IDAE) ha introdotto da diversi mesi alcune norme sull’efficienza energetica dei dispositivi tecnologici, ma fino ad oggi queste disposizioni erano di natura volontaria. Ora, con l’entrata in vigore del nuovo regolamento europeo, tali norme diventeranno obbligatorie per tutti i produttori che intendono vendere i loro dispositivi sul mercato europeo.
La misura rientra in una più ampia strategia dell’Unione Europea volta a promuovere la sostenibilità e l’efficienza energetica nel mercato dei dispositivi tecnologici di largo consumo. Con milioni di smartphone e tablet venduti ogni anno, garantire una maggiore efficienza energetica di questi prodotti può avere un impatto significativo sul risparmio energetico.
Lo scopo dell’IDAE è rendere cellulari e tablet più durevoli, efficienti da un punto di vista energetico e più facili da riparare consentendo ai consumatori europei di fare scelte più sostenibili. Secondo la Commissione Europea, l’applicazione di questi nuovi standard consentirà all’Unione Europea di risparmiare circa 14 terawattora di energia all’anno entro il 2030. Questo equivale a circa un terzo dell’energia che smartphone e tablet attualmente consumano nel territorio europeo.
Introduzione dell’etichetta di efficienza energetica
La novità più rilevante del regolamento è l’introduzione dell’etichetta di efficienza energetica anche per cellulari e tablet. Un sistema di etichettatura già utilizzato per altri dispositivi elettronici come frigoriferi, lavatrici e televisori. Da giugno, anche smartphone e tablet dovranno essere dotati di un’etichetta che segnali informazioni sulla loro efficienza energetica, sulla durata e sulla resistenza della batteria, sulla resistenza alla polvere e all’acqua e sulla resistenza alle cadute accidentali.
Il regolamento 2023/1669 stabilisce che l’etichetta energetica debba includere le seguenti informazioni:
- Codice QR: collegato a una banca dati online che fornisce informazioni complete sul prodotto;
- Marchio del produttore;
- Identificativo del modello: un codice univoco assegnato dal fornitore per facilitare l’identificazione del prodotto;
- Scala di efficienza energetica: indicata con lettere da A a G, facilmente comprensibili per i consumatori;
- Classe di efficienza energetica: la valutazione specifica del prodotto, basata sui test di consumo energetico;
- Durata della batteria per ciclo: espressa in ore e minuti per ogni carica completa;
- Classe di affidabilità agli urti: resistenza del prodotto a cadute ripetute, fondamentale per dispositivi mobili;
- Classe di riparabilità: indicatore della facilità di riparazione del prodotto, un aspetto cruciale per ridurre i rifiuti elettronici;
- Durata della batteria in cicli: numero minimo di cicli di ricarica garantiti, durante i quali la batteria deve mantenere almeno l’80% della capacità iniziale;
- Indice IP di protezione: livello di resistenza contro polvere e umidità, espresso con un codice standard (es. IP68);
- Riferimento normativo: numero del regolamento di etichettatura, “2023/1669”, per garantire la conformità.
Oltre all’obbligo di fornire tali informazioni che prima non era necessario indicare, il regolamento vieterà anche la vendita di dispositivi tecnologici che non rispettino gli standard minimi accettabili. Ad esempio, non saranno accettati i telefoni cellulari con meno di 800 cicli di carica garantiti, in cui la batteria conserva l’80% della sua capacità iniziale.
I produttori dovranno garantire inoltre la disponibilità di pezzi di ricambio per almeno sette anni a tutti i laboratori che ne faranno richiesta. Inoltre, saranno tenuti a fornire aggiornamenti del sistema operativo per un periodo minimo di cinque anni dopo il lancio del prodotto.
Il nuovo regolamento rappresenta un passo importante verso un’economia circolare, in cui i prodotti sono progettati per durare più a lungo e per essere facilmente riparabili. Questo non solo riduce l’impatto ambientale dei dispositivi elettronici, ma garantisce anche una maggiore tutela dei consumatori, che potranno fare scelte di acquisto più consapevoli.
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