Mascherine anti-coronavirus: smantellato un traffico illegale da milioni di pezzi

Anna Maria Ciardullo

16 Aprile 2020 - 11:08

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Scoperto un nuovo traffico illecito di mascherine anti-coronavirus. L’accaduto.

Mascherine anti-coronavirus: smantellato un traffico illegale da milioni di pezzi

Un nuovo traffico illecito di mascherine anti-coronavirus è stato scoperto dalla Guardia di Finanza di Torino. Questa volta nei guai sono finiti quattro imprenditori cinesi.

Il mercato dei dispositivi di protezione individuale è sempre più esposto alle truffe e non accennano a fermarsi i malintenzionati che puntano a sfruttare la crescente domanda per il proprio tornaconto.

Il fabbisogno di mascherine è cresciuto esponenzialmente, soprattutto da parte delle strutture sanitarie, ma anche dei comuni e delle aziende che, in vista della ripartenza, dovranno dotarsi delle scorte necessarie per mettere in sicurezza i propri dipendenti sul luogo di lavoro dopo il lockdown.

Traffico illecito di mascherine anti-coronavirus: cosa è accaduto

Le fiamme gialle di Torino hanno sequestrato 400 mila mascherine importate illecitamente allo scopo di essere vendute in tutta Italia. Responsabili della frode quattro imprenditori cinesi accusati di ricettazione e di altri reati.

Questi ultimi, hanno tentato di passare la frontiera dichiarando che il materiale che stavano trasportando fosse destinato a “servizi essenziali”, nella speranza di ottenere un lasciapassare diretto, come previsto al momento per determinate merci al fine di snellire le catene di fornitura.

Ad aggravare la posizione degli interessati, è emerso che quello oggetto di sequestro non era che un primo carico di molti altri destinati al mercato nero. Infatti, i quattro furfanti stavano già progettando di importare con le stesse modalità ben 5 milioni di mascherine nell’arco di una settimana.

Le mascherine sequestrate che fine faranno?

I pm Vincenzo Pacileo, Marco Gianoglio e Alessandro Aghemo della Procura di Torino, coordinatori delle indagini, hanno scoperto che le aziende a cui i quattro imprenditori cinesi facevano riferimento per i trasporti non risultavano attive, nonché prive di sedi legali e operative.

Addirittura, oltre alle 400 mila mascherine già sequestrate, sono state trovate altre 100 mila unità, che già erano riuscite a oltrepassare i controlli e si trovavano in un ristorante di Sushi di Orbassano, nel torinese. Quello era il punto di raccolta scelto per smistare la merce.

Fortunatamente, con la tempestiva azione della Guardia di Finanza e i provvedimenti emessi, il prezioso carico sarà donato alla Protezione Civile.

Il traffico illecito di mascherine anti-coronavirus in oggetto non è che un esempio delle tante frodi già individuate dalle forze dell’ordine nel nostro Paese nelle ultime settimane.

Il 7 aprile scorso, ad esempio, la Guardia di Finanza di Bari ha eseguito un sequestro preventivo dal valore di 1,1 milioni di euro e c’è già stato un primo arresto per COVID-19; in manette è finito un imprenditore italiano denunciato per inadempimento dei contratti di pubbliche forniture.

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