Numero studenti per classe: nuovi limiti dal 2020

Simone Micocci

24 Gennaio 2019 - 14:08

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Numero studenti per classe: da un massimo di 27-30 alunni si potrebbe scendere a 22. La novità, però, non ci sarà prima dell’a.s. 2020-2021.

Numero studenti per classe: nuovi limiti dal 2020

Uno dei punti centrali del programma scuola del Movimento 5 Stelle è quello che prevede l’eliminazione delle cosiddette “classi pollaio”, riducendo il limite vigente per il numero di alunni in ogni sezione.

Adesso che il Movimento 5 Stelle è arrivato al Governo ha tentato di passare dalle parole ai fatti introducendo una nuova norma riguardante il numero di alunni per classe, con un limite uguale per ogni scuola indipendentemente dall’ordine e dal grado.

Nel dettaglio, è stata la deputata del Movimento 5 Stelle - Lucia Azzolina - a presentare una proposta di legge per ridurre il numero di studenti in classe, con l’obiettivo di farla approvare, “con caparbietà e passione”, nel corso di questa legislatura.

Nonostante i buoni propositi, però, sembra che almeno per il prossimo anno scolastico non ci sia nulla da fare, dal momento che - come confermato dalla stessa Azzolina - l’entrata in vigore di questa disposizione potrebbe essere rimandata al 2020 per problemi di bilancio.

Nonostante la frenata dell’iter legislativo è comunque interessante vedere cosa cambierà quando - e se - la proposta della Azzolino verrà approvata; per farlo, cominciamo analizzando quanto stabilito dalla legislazione vigente in merito.

Numero alunni per classe: cosa dice la normativa

La normativa vigente prevede delle regole differenti per la composizione delle classi a seconda del grado e dell’ordinamento di riferimento. Nel dettaglio, nella fase di assegnazione degli studenti tra le varie sezioni, il Dirigente Scolastico deve tener conto dei seguenti limiti:

  • scuola dell’infanzia: da un minimo di 18 ad un massimo di 26 alunni per classe;
  • scuola primaria: da un minimo di 15 ad un massimo di 26 alunni per classe. Il minimo può scendere a 10 alunni nelle scuole situate nei Comuni di montagna, nelle piccole isole e nelle aree geografiche popolate da minoranze linguistiche);
  • scuola secondaria di I grado: da un minimo di 18 ad un massimo di 27 alunni per classe;
  • scuola secondaria di II grado: da un minimo di 27 ad un massimo di 30 alunni per classe.

C’è poi un’altra regola generale a cui il Dirigente Scolastico - indipendentemente dall’ordine e dal grado della classe - deve rispettare: in caso di presenza di un alunno disabile, nella sezione non possono esserci più di 20 studenti.

In caso di necessità, però, al DS viene data la possibilità di derogare - per non più del 10% - minimi e massimi previsti: ecco perché può accadere che ci siano classi con più di 27 o 30 alunni (a seconda dell’ordine e del grado di riferimento).

Un sovraffollamento - denominato come “fenomeno delle classi pollaio” che il Movimento 5 Stelle intende risolvere definitivamente prevedendo delle regole più severe in merito.

Numero alunni per classe: cosa dice la proposta di legge del M5S

La proposta di legge presentata dalla deputata grillina - Lucia Azzolina - è già in esame della commissione cultura della Camera dei Deputati, tuttavia per la sua approvazione ed entrata in vigore ci potrebbe volere più del previsto.

Come prima cosa vediamo cosa dice la proposta di legge. Questa stabilisce che in ogni ordine e grado le classi debbano avere al massimo 22 alunni (elevabile fino a 23 qualora residuino resti), con il limite che scende a 20 in presenza di studenti con disabilità.

Una norma necessaria - secondo la Azzolina - per far sì che non si verifichino più episodi di “sovraffollamento nelle classi” che oltre a “svilire il mestiere degli insegnanti vanno a ridurre gli alunni a meri numeri”.

Tuttavia, la riduzione del numero di studenti per classe porterà ad un inevitabile aumento delle sezioni e di conseguenza si dovranno utilizzare più insegnanti; per questo motivo l’approvazione della legge è legata al concetto di copertura finanziaria, con una stima di 338,50 milioni per il 2019, 1 miliardo e 180 milioni per il 2020, e 715 milioni nel 2021. Altri 2,13 miliardi sarebbero necessari per il 2023.

A tal proposito nella giornata di ieri la relatrice della proposta di legge ha confermato lo slittamento al 2020 per questa misura, così da evitare che la spesa abbia un impatto sul bilancio in corso.

Luigi Gallo - presidente della Commissione Cultura alla Camera - ha però assicurato che nonostante la frenata e le continue pressioni da parte delle forze dell’opposizione (Forza Italia e Partito Democratico su tutti) l’approvazione della proposta di legge non dovrebbe essere a rischio perché è un tema di profondo interesse per il M5S. Per questo motivo verrà chiesto al Governo di stanziare le risorse necessarie già nel 2020, così da far partire le nuove regole per l’a.s. 2020-2021 dando un “segnale straordinario alla scuola”.

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