Non paghi l’Imu su queste case, lo hanno appena deciso i giudici

Patrizia Del Pidio

9 Giugno 2025 - 12:14

Niente Imu sull’abitazione principale di lusso: la sentenza che permette di non versare l’imposta per le case in categorie A1.

Non paghi l’Imu su queste case, lo hanno appena deciso i giudici

Niente più Imu sulla casa di lusso se è accatastata in categoria A1. Con una sentenza di primo grado la Corte di giustizia tributaria di Torino ha detto no all’Imu sulla prima casa anche se risulta immobile di lusso, ribaltando il decreto Renzi.

Il caso è quello di tre fratelli che possiedono un immobile in collina in un quartiere definito di pregio. Da diverso tempo i tre uomini chiedevano all’Agenzia delle Entrate di declassare l’immobile alla categoria A2 perché non possedeva caratteristiche di casa di lusso. L’Agenzia delle Entrate, però non aveva mai accolto la richiesta, ma la sentenza dei giudici ribalta la situazione costituendo un precedente giuridico.

La pronuncia potrebbe aprire le porte a una serie di ricorsi perché il caso in questione sottolinea che a determinare l’obbligo di pagamento dell’Imu sono le caratteristiche essenziali dell’immobile.

Nel caso in questione, pur essendo un immobile di nove vani, la residenza è situata in una palazzina di sette appartamenti del 1960 non sottoposta a vincoli storici o paesaggistici, poco collegata al centro cittadino.

Il 17 luglio 2023 l’Agenzia delle Entrate aveva respinto la richiesta di riclassificazione dell’immobile, stimando la rendita catastale della residenza in 3.500 euro.

La sentenza che non fa pagare l’Imu

I tre fratelli il 15 ottobre 2024 hanno presentato ricorso alla terza sezione della Corte di giustizia tributaria, ricorso accolto lo scorso 4 aprile. L’avvocato che ha assistito gli uomini nella querelle ha sostenuto che l’Agenzia delle Entrate non ha fornito nessuna indicazione sulle caratteristiche dell’immobile nel rigettare il declassamento alla categoria A2.

Non motivando le Entrate la bocciatura della richiesta, è intervenuta la Corte per risolvere la questione, dando ragione ai tre proprietari stabilendo che non si tratta di una casa di lusso.

I tre fratelli, dopo il decreto Renzi del 2014, erano stati costretti a pagare l’Imu, nonostante l’immobile fosse utilizzato come abitazione principale poiché il provvedimento prevede che gli immobili accatastati in categorie A1, A8 e A9 fossero considerati di lusso e, quindi, assoggettati a Imu anche se utilizzati come abitazione principale (l’imposta ammontava a circa 5.000 euro a famiglia).

La prassi contro la giurisprudenza

La misura adottata nel 2014 garantisce un vero e proprio tesoretto ai Comuni e fino ad ora l’Agenzia delle Entrate, per prassi, ha sempre provveduto a bocciare le richieste di declassamento senza le opportune verifiche con sopralluoghi o visite negli immobili interessati dalle istanze.

Nella sentenza i giudici sottolineano che l’Agenzia delle Entrate ha rigettato l’istanza dei tre proprietari equiparando l’abitazione ad altre due vicine, senza indicare le caratteristiche di somiglianza rilevate e privando i proprietari della possibilità di difendersi, nonostante nella stessa zona (in Collina) ci sono diversi immobili accatastati in classe A2.

Dopo la sentenza solo nella città di Torino sono stati presentati 30 ricorsi che saranno valutati i prossimi mesi, ma il risultato ottenuto potrebbe spingere proprietari di immobili in tutta Italia a percorrere la stessa via per ottenere giustizia.

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