Nitrosammine cancerogene secondo l’Efsa, l’elenco dei cibi dove si trovano

Alessandro Nuzzo

14 Marzo 2024 - 22:20

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L’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha lanciato l’allarme sulla correlazione tra tumori e l’esposizione dei consumatori alle nitrosammine. Ecco dove si trovano.

Nitrosammine cancerogene secondo l’Efsa, l’elenco dei cibi dove si trovano

L’insorgenza di patologie gravi come ad esempio i tumori è spesso correlata allo stile di vita e al tipo di alimentazione che un soggetto ha nel corso della sua vita. È stata accertata la correlazione tra alcuni tipi di neoplasie e l’ingestione prolungata di alimenti cancerogeni.

Adesso l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, ha reso noto i risultati di una sua valutazione effettuata sulle nitrosammine presenti negli alimenti lanciando un’allerta per la salute pubblica a causa della scoperta di una correlazione tra le nitrosammine e l’insorgere di tumori, sopratutto al fegato.

L’Efsa ha monitorato il livello di esposizione alle nitrosammine dei cittadini europei e valutato il rischio rappresentato da queste 10 sostanze per la salute umana, applicando il criterio del peggior scenario possibile. I ricercatori hanno analizzato diversi alimenti contenenti nitrati aggiunti e nitriti derivati dai processi di trasformazione dicendo che la presenza di nitrosammine nell’organismo non rappresentano un problema se si resta negli standard di sicurezza.

Il problema però che la maggior parte dei cibi lavorati immessi sul mercato sono soggetti a procedure per aumentarne i tempi di conservazioni. Tali procedure finiscono con il creare negli alimenti queste sostanze che se assunte a dosi oltre gli standard, possono diventare cancerogeni. «Sulla base di studi sugli animali, abbiamo riscontrato l’incidenza dei tumori epatici nei roditori come l’effetto più grave sulla salute», si legge nei risultati dell’analisi.

Cosa sono le nitrosammine

Le nitrosammine sono composti chimici che si formano negli alimenti a seguito della preparazione e trasformazione di questi ultimi. La loro formazione viene incentivata dalla cottura ad alte temperature oppure avviene naturalmente nel corpo durante la digestione, quando i nitriti, a causa dell’ambiente acido come lo stomaco, si trasformano in acido nitroso, che per reazione con un gruppo amminico secondario da poi luogo alle nitrosammine. I nitriti si trovano naturalmente in diversi alimenti naturali come verdure e acqua potabile ma vengono anche utilizzati come conservanti perché sono in grado di impedire lo sviluppo di microorganismi patogeni potenzialmente molto pericolosi. I nitriti nel processo di trasformazione possono trasformarsi in nitrosammine e diventare pericolosi per la salute.

Alcune nitrosammine possono essere cancerogene e genotossiche, ovvero capaci di danneggiare il Dna. Gli studi sugli animali hanno accertato come il rischio più grande per chi assume una quantità elevata di nitrosammine è l’insorgenza di patologie tumorali al fegato. Nel suo studio ora l’Efsa ha valutato il potenziale danno causato dalle nitrosammine per gli esseri umani. Il rapporto adesso sarà inviato alla Commissione europea che discuterà con gli Stati membri quali iniziative legislative possono essere intraprese per cercare di arginare il problema.

In quali alimenti sono presenti e come difendersi

Le nitrosammine sono contenute in svariati alimenti soprattutto quelli a base di carne ottenuti tramite salatura (soprattutto i salumi), ma anche pesce lavorato, cacao, birra, bevande alcoliche. La loro presenza non è esclusa anche in carne cotta, ortaggi trasformati, cereali, prodotti lattiero-caseari o in alimenti fermentati, sottaceto e speziati. Ci sono però ancora molteplici lacune conoscitive sulla presenza di questo composto chimico in ulteriori categorie di alimenti.

Occhio anche ai cosmetici come detergenti, saponi e shampoo perché tutto ciò che è sottoposto a liofilizzazione e a un trattamento termico può provocare, in presenza di nitrati, l’acculo di nitrosammine. Importante quindi leggere bene le etichette dei prodotti per la cura della persona.

Come difendersi

Secondo l’Efsa attuare una dieta quanto più varia e bilanciata possibile rappresenta una soluzione per aiutare i consumatori a ridurre l’assunzione di queste sostanze potenzialmente dannose.

Limitare l’uso sopratutto di carni lavorate, processate e sottoposte ad alte temperature di cotture. La parte annerita di una cottura di una carne sono un concentrato di nitrosammina. Per mitigare il consumo di nitrosammine esistono degli espedienti come ad esempio l’utilizzo di acido ascorbico che inibisce la formazione e l’accumulo di nitrosammine nei cibi e nelle carni lavorate. Altri cibi come aglio, cipolla e fragole catturano molto bene i nitriti.

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