Mutui, i rincari sono record: in un anno le rate costano quasi 2mila euro in più

Stefano Rizzuti

10 Maggio 2023 - 13:08

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Gli aumenti dei mutui possono comportare una maggiore spesa annuale di 2mila euro: ecco quanto sono aumentate le rate mensili secondo l’Unione Nazionale Consumatori.

Mutui, i rincari sono record: in un anno le rate costano quasi 2mila euro in più

I mutui costano quasi 2mila euro l’anno in più. A lanciare l’allarme è Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commentando i dati di Bankitalia sui tassi d’interesse sui prestiti erogati a marzo per l’acquisto di abitazioni, comprensivi anche delle spese accessorie come il Taeg: il livello raggiunto è stato del 4,36%.

Dona parla di una pessima notizia con riferimento a queste cifre e sottolinea come i tassi, in un mese, siano saliti dal 4,12% al 4,36%, ovvero un aumento di 0,24 punti percentuali. Se poi il confronto viene fatto con l’anno precedente - quindi con il mese di marzo 2022 - la salita è stata addirittura doppia: i tassi erano infatti al 2,01%.

Ancora, ritornando indietro nel tempo a due anni fa, la percentuale era solamente dell’1,72%: l’aumento in due anni è stato superiore al 153%. Le ultime mosse della Bce, quindi, non possono che preoccupare, con il rischio di un aumento dei mutui che non sembra destinato a frenare.

Salgono i mutui, stangata da 2mila euro l’anno

Lo stesso presidente dell’Unione Nazionale Consumatori effettua quindi un calcolo, considerando l’importo e la durata media di un mutuo. Di fronte a un rialzo dei tassi di questo genere la rata, in caso di mutuo a tasso variabile, aumenta in un anno da 596 a 762 euro: un rincaro da ben 166 euro al mese. Se poi andiamo a considerare questo dato su tutto l’anno, si evince come la stangata sia da ben 1.992 euro per un mutuo, sottolinea Dona.

Perché è più difficile ottenere un mutuo a tasso fisso

La preoccupazione legata all’aumento dei tassi d’interesse non riguarda solo i mutui a tasso variabile. Anche chi deve chiedere ora un mutuo a tasso fisso può avere un problema non di poco conto: la banca potrebbe non concederglielo facilmente. Gli istituti, infatti, non erogano mutui con rate superiori al 33% delle entrate mensili del richiedente. E con le rate in crescita ottenere un mutuo a tasso fisso diventerà certamente più complicato: sarà necessario uno stipendio sempre più elevato. Altrimenti bisognerà prolungare la durata del mutuo o scegliere un mutuo variabile o a tasso misto.

Quanto aumentano i mutui a tasso variabile

Gli aumenti si registrano da subito, invece, per i mutui a tasso variabile: le rate vengono infatti modificate a cadenza solitamente mensile, basandosi sullo spread e l’Euribor del periodo di riferimento. L’Euribor viene fortemente influenzato dal tasso di riferimento stabilito dalla Bce e in questi mesi è in continua crescita. La rata del mutuo cresce anche in base alle tempistiche della stipula: meno è recente e minore è l’effetto degli aumenti.

Il Messaggero prende come riferimento un mutuo a tasso variabile da 100mila euro, con durata residua di 20 anni, indicizzato all’Euribor un mese e con spread all’1%: una crescita dell’indicizzazione dello 0,5% pesa sulla rata per 13 euro, con un passaggio da 611 a 624 euro.

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