Mutui, gli interessi tornano a scendere dopo un anno

Patrizia Del Pidio

13 Settembre 2023 - 12:28

condividi

I tassi di interesse dei mutui per l’acquisto di una casa scendono, ma non per un intervento della Bce. Vediamo cosa sta succedendo e perché il costo del denaro sta diminuendo.

Mutui, gli interessi tornano a scendere dopo un anno

Dopo un anno di aumenti dei tassi di interesse dei mutui, finalmente si comincia a vedere la luce e inizia una discesa. Per la prima volta in un anno i tassi di interesse scendono come si può evincere dal bollettino che mensilmente la Banca d’Italia pubblica per gli interessi dei finanziamenti erogati alle famiglie per l’acquisto dell’abitazione. Quelli di luglio si sono assestati al 4,58%, mentre a giugno erano fermi al 4,65%, ma non per interventi della Bce.

Tassi in discesa, le ragioni non sono chiare

Se la Bce continua ad alzare l’asticella del costo del denaro, come hanno fatto i tassi dei mutui a scendere? Le ragioni non sono chiarissime e molto probabilmente vanno ricercate nel fatto che moltissimi italiani con mutuo hanno scelto la via della surroga. Dall’altro lato, ad incidere, anche la scelta dei nuovi mutui tutti a tasso fisso che, come ormai sappiamo, ha un tasso di interesse più basso di quello variabile.

A luglio il 73% dei mutui è a tasso fisso per oltre un anno, una percentuale che segna il picco più alto del 2023, mentre i mutui a tasso variabile stanno vivendo il loro periodo più nero (con un’incidenza del 27%) dopo gli ultimi mesi, segno che gli italiani, in questo periodo, preferiscono la stabilità della rata fissa piuttosto che l’incertezza della variabile.

Salgono i tassi per i prestiti alle imprese

In contro tendenza i prestiti alle imprese. I finanziamenti concessi a imprese e aziende sono in continuo aumento e i nuovi concessi seguono i rialzi della Bce raggiungendo a luglio il 5,09% contro il 5,04% di giugno.

Questo costo, in continua salita, sta incidendo pesantemente non solo sulla domanda di liquidità da parte delle aziende, ma anche sulla disponibilità degli istituti di credito stessi a concederla portando i prestiti erogati alle imprese a scendere del 4% a luglio, dopo la discesa del 3,2% di giugno. Se si guarda questo dato dal punto di vista economico deve essere interpretato, per forza, come poco incoraggiante visto che sicuramente rappresenta una mancata crescita delle aziende e, di conseguenza, dell’economia italiana.

Andamento dei conti correnti

Se il costo del denaro aumenta, perché quello depositato sui conti correnti non viene “retribuito”? All’aumento dei tassi di interesse su mutui e prestiti, infatti, non è corrisposto un aumento degli interessi corrisposti per i depositi sui conti correnti che, a luglio, si è attestato allo 0,38%.

Si tratta di un tasso di interesse che è molto lontano da quello richiesto dalla banca se si richiede un finanziamento a riprova che, anche se il denaro depositato in banca viene utilizzato per finanziare i mutui e i prestiti, non è retribuito allo stesso modo.

Da cosa dipende questa differenza del costo del denaro? Da una parte dallo scarso rendimento e dall’altro anche dal calo del potere di acquisto del denaro stesso a causa dell’inflazione. Proprio per questo motivo, tra l’altro, a luglio si sono registrati anche cali nei depositi privati che sono scesi del 6,5% rispetto a luglio 2022.

Argomenti

# Mutuo

Iscriviti a Money.it