Multa record da 2 miliardi per Apple. Ecco perché il titolo può crollare in Borsa

Claudia Cervi

24 Ottobre 2025 - 10:55

Apple nella bufera: la maxi multa da 2 miliardi fa tremare gli investitori. Le azioni rischiano davvero di crollare? Ecco cosa sta succedendo davvero.

Multa record da 2 miliardi per Apple. Ecco perché il titolo può crollare in Borsa

Nuova tegola per Apple. Stavolta arriva da Londra, dove il Competition Appeal Tribunal ha inflitto alla società di Cupertino una multa record da 1,5 miliardi di sterline (circa 2 miliardi di dollari) per abuso di posizione dominante sull’App Store. Una decisione che scuote non solo il colosso della Mela, ma anche gli equilibri dell’intero mercato tech globale.

La notizia non ha ancora avuto effetti sui mercati. Il titolo Apple resta in vista dei record a 265 dollari, ma la sentenza potrebbe pesare sui conti (e sulla percezione) di una delle aziende più capitalizzate del mondo.

Ecco perché il titolo può crollare in Borsa (o forse no).

Grafico azioni Apple Grafico azioni Apple Fonte Tradingview

Apple sotto attacco. Cosa c’è dietro alla multa record da 2 miliardi

Dietro questa causa c’è Rachel Kent, docente universitaria britannica che ha portato avanti una class action a nome di oltre 20 milioni di utenti iPhone e iPad, accusando Apple di aver gonfiato i prezzi delle app e limitato la concorrenza. Il tribunale le ha dato ragione: secondo la sentenza, tra il 2015 e il 2020 Apple avrebbe imposto commissioni eccessive (fino al 30%), costringendo gli sviluppatori a riversare parte dei costi sugli utenti finali.

Questa condanna arriva come un test per capire quanto il mito dell’invincibilità di Apple possa ancora reggere alle pressioni normative e al nervosismo di Wall Street.

Apple ha immediatamente annunciato ricorso, definendo la sentenza “una visione distorta del mercato competitivo delle app”. Ma il danno reputazionale è già fatto. Non tanto per l’entità economica (per un’azienda che nel 2024 ha generato oltre 380 miliardi di dollari di ricavi, due miliardi sono poco più che briciole) quanto per il precedente giuridico.

La class action in stile americano apre una crepa profonda nel muro legale che Apple ha sempre costruito intorno al suo ecosistema.

L’azienda è già alle prese con il Digital Markets Act europeo, con le dispute con Epic Games negli Stati Uniti e con nuove indagini in Australia e Cina. Ora la pressione aumenta. Gli investitori sanno che ogni nuova sentenza può significare una revisione forzata dei margini, un rallentamento dell’espansione dei servizi e, soprattutto, un calo di fiducia nei confronti di un titolo che negli ultimi mesi aveva toccato livelli record.

Mercato in allerta: doppio massimo in formazione e i dubbi degli investitori

Sul piano grafico, i trader osservano con attenzione il comportamento del titolo intorno all’area dei 260 dollari, dove si sta formando un doppio massimo potenziale, in formazione dai top del 2024. Un pattern tecnico che potrebbe anticipare una fase di debolezza. Non una catastrofe, ma un campanello d’allarme: dopo anni di rally quasi ininterrotto, il mercato potrebbe iniziare a chiedere ad Apple qualcosa di più di nuovi iPhone per continuare a credere nel sogno.

Allo stesso tempo, i fondamentali di Apple restano solidi, con una base di utenti fedelissima e un ecosistema che genera flussi di cassa costanti. È per questo che più che una fuga dal titolo, molti analisti parlano di una fase di consolidamento, una pausa fisiologica in attesa di capire quanto durerà la tempesta giudiziaria.

Per Apple, la vera sfida inizia adesso. Non tanto vincere l’appello, ma dimostrare di poter restare al centro della scena senza essere percepita come il monopolista che il mondo, sempre più spesso, vede riflesso nello schermo del suo iPhone.

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