L’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore. Sconto al 4%? Gap di 600 milioni dell’OPS? Ecco perché secondo Lovaglio, il prezzo dell’offerta su Mediobanca è “equo”.
Il numero uno di MPS-Monte dei Paschi di Siena Luigi Lovaglio ne è convinto: l’OPS lanciata su Mediobanca andrà in porto, a dispetto di tutti i no ripetuti incessantemente dalla preda, e in particolare dal suo CEO Alberto Nagel, che ha anche detto che tra le due banche “non c’è partita”.
La risposta a questo commento, Lovaglio la dà al quotidiano Il Sole 24 Ore, nel corso di una intervista che è stata pubblicata oggi: “ Se c’è partita o meno lo dice l’arbitro, che è il mercato ”, ricorda Lovaglio, rispondendo così anche a tutti coloro che parlano dell’OPS di MPS su Mediobanca come di una sorta di OPS di Stato, che avrebbe come regista il governo Meloni.
OPS MPS su Mediobanca, tutta la fiducia del banchiere Luigi Lovaglio
Niente del genere: Lovaglio ha già ribadito in passato che questa è una operazione di mercato, come l’ha definita più volte lo stesso governo Meloni, che però non ha voluto e non vuole tuttora dare la stessa definizione all’altra OPS che sta tenendo in ostaggio Piazza Affari: quella promossa da UniCredit su Banco BPM, alle prese con il grande freno del golden power.
Interpellato da Il Sole 24 Ore Lovaglio ha confermato la fiducia nella capacità della banca senese di conquistare Piazzetta Cuccia, sottolineando che “ siamo certi di portare a termine l’operazione ” e aggiungendo che, “con la soglia minima del 35%, eserciteremmo comunque il controllo di fatto”.
Ma perchè nel prospetto è comparsa questa soglia minima delle adesioni al 35%, quando l’obiettivo messo nel mirino è stato finora, anche se rinunciabile, pari al 66,7%, chiede il quotidiano di Confindustria?
Lovaglio precisa che quel livello del 66,7% rimane il vero target, spiegando che la soglia minima presenta “una natura prettamente tecnica”, ovvero “ un livello che riteniamo ci consentirebbe di esercitare comunque il controllo di fatto ”.
Ma quale prezzo dell’OPS a sconto, Lovaglio: “è equo e corretto”
Sul prezzo dell’OPS su Mediobanca che sarebbe a sconto del 4%, e che porterebbe il valore dell’offerta a essere inferiore di 600 milioni circa rispetto alle valutazioni di mercato, il numero uno di MPS Luigi Lovaglio non batte ciglio, né dà speranze, finora, di un rilancio, per l’OPS che parte il prossimo 14 luglio, stando a quanto ha comunicato il Monte nell’annunciare il periodo di adesione all’offerta e tutte le altre date chiave. Per il CEO “il prezzo è equo e corretto”.
Il motivo di una tale convinzione risiede nel fatto che il mercato non starebbe valutando piuttosto, in modo corretto, il valore del Monte dei Paschi. Così Lovaglio:
“Oggi Mediobanca quota a 1,4 volte il patrimonio netto tangibile e 11,4 il price-earning, valori che riflettono anche questa particolare fase del mercato. A MPS, invece, non viene ancora riconosciuto il giusto valore dei fondamentali, considerato che il price to book value è a 0,7333 e il price earning a 7,1”.
Ma prima o poi Piazza Affari riconoscerà all’istituto il valore che merita. Per Lovaglio “ci sarà” infatti “ un rerating una volta conclusa l’operazione ”.
Il trend delle azioni MPS e Mediobanca a Piazza Affari
Nell’ultimo mese di contrattazioni, le azioni MPS si sono allineate al trend negativo delle banche italiane, cedendo il 3,25% circa.
Il trend a 3 mesi è tuttavia di un rialzo di poco superiore a +13% YTD la performance non è brillante, pari a +3,76%, mentre su base annua, le azioni viaggiano a un valore superiore del 46%.
Il 24 giugno le azioni MPS hanno ricevuto il premio di Bank of America Securities, che ha migliorato il rating a Buy.
Peggio su base mensile hanno fatto le azioni Mediobanca, reduci da un calo del 7% circa.
Negli ultimi tre mesi di contrattazioni i titoli hanno guadagnato più del 25%, balzando del 32% YTD e segnando un balzo del 31,81% su base annua.
Per quanto riguarda la view degli analisti sulle azioni Mediobanca in data 30 giugno, la divisione di ricerca di Barclays ha migliorato il target price sulle azioni di Piazzetta Cuccia, alzandolo da 8 a 8,4 euro.
Da segnalare il piano aggiornato al 2028 che è stato presentato da Mediobanca una settimana fa, al fine di contrastare ulteriormente l’OPS di MPS, e che promette agli azionisti più utili, ricavi e dividendi, nell’ambito di una strategia standalone.
Mediobanca, non solo Banca Mediolanum: soci patto di consultazione continuano a mollare azioni
Nel frattempo arriva un’altra cattiva notizia per Mediobanca, con gli azionisti del patto di consultazione che continuano a vendere le azioni di Piazzetta Cuccia.
Dopo la decisione di Gavio, di Vittoria Assicurazioni e di Banca Mediolanum, quest’ultima azionista storica per ben 25 anni, l’azionista Fin.Fer ha smobilizzato 200.000 azioni Mediobanca nella seduta di ieri a un prezzo medio ponderato di 18,53300 euro.
Inoltre l’altro socio Monge, nella seduta del 1° luglio, ha venduto 332,183 azioni Mediobanca a un prezzo medio ponderato di 19,0553 e nella seduta del 2 luglio 22,290 azioni a un prezzo medio ponderato di 19,0128.
Aurelia, holding della famiglia Gavio, ha mollato altre 250.000 azioni Mediobanca nella seduta del 3 luglio 2025 a un prezzo medio ponderato di 18,4820 euro.
Il risultato è che quel patto di consultazione che ha sempre costituito il nocciolo duro dell’azionariato di Piazzetta Cuccia ha accusato nuovi colpi, scendendo dall’11,61% al 7,88% del capitale sociale del gruppo.
Nella sessione di oggi, le azioni MPS-Monte dei Paschi di Siena sono sotto pressione, perdendo l’1% circa, così come anche i titoli Mediobanca, anch’essi quotati sull’indice Ftse Mib.
© RIPRODUZIONE RISERVATA