Covid, perché (e quanto) sta peggiorando la situazione in Italia: gli ultimi dati

Stefano Rizzuti

29 Ottobre 2021 - 09:59

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L’ultimo monitoraggio settimanale di Iss e ministero della Salute indica un aumento dell’incidenza dei casi, dell’indice Rt e dei ricoveri in Italia: ecco gli ultimi dati.

Covid, perché (e quanto) sta peggiorando la situazione in Italia: gli ultimi dati

I contagi tornano a salire. L’incidenza è in crescita. E la stima dell’indice Rt per la prossima settimana fa scattare l’allarme. In Italia il Covid-19 torna a preoccupare, anche se al momento i dati restano ampiamente sotto le soglie d’allerta.

La crescita dei contagi, dei ricoveri e del rischio in quasi tutto il Paese è testimoniata dalla bozza dell’ultimo monitoraggio settimanale sul Covid diffuso da Istituto superiore di sanità e ministero della Salute. Vediamo quali sono i dati dell’ultimo report e perché iniziano a destare preoccupazione.

Aumentano Rt e incidenza: vicini a soglia allerta

Il primo dato che salta agli occhi è quello sull’incidenza settimanale insieme alla crescita dell’Rt, l’indice di trasmissibilità. A livello nazionale l’incidenza sale da 34 a 46 casi settimanali ogni 100mila abitanti. La soglia d’allerta è fissata a quota 50, quindi ormai molto vicina.

Altra cifra da tenere d’occhio è quella sull’Rt medio calcolato sui casi sintomatici: è pari a 0,96 (range 0,83-1,16), quindi pochissimo al di sotto della soglia d’allerta di 1. Preoccupa però il deciso aumento rispetto alla settimana precedente (era 0,86). E, ancora di più, la stima dell’Rt proiettato alla prossima settimana con la previsione di un ulteriore aumento a 1,14 e ben al di sopra del tetto di 1.

La soglia epidemica viene invece superata nel caso dei calcoli basati sui contagi con ricovero ospedaliero: in questo caso l’Rt è fissato a 1,13 e in netto aumento. Le stime sull’indice Rt vengono comunque ritenute poco sensibili all’aumento del numero dei tamponi che si è registrato negli ultimi giorni considerando che le stime riguardano casi sintomatici e ospedalizzati.

Crescono i ricoveri ordinari, stabili le intensive

Nella bozza del report settimanale viene evidenziato anche l’aumento dei ricoveri ordinari. Al contrario sono ancora stabili quelli in terapia intensiva: nei reparti di rianimazione il tasso di occupazione è fermo al 3,7% con dati aggiornati al 28 ottobre. Invece per quanto riguarda i posti occupati in area medica Covid il tasso nazionale sale dal 4,2% della scorsa settimana al 4,5% odierno.

Salgono a 18 le Regioni a rischio moderato

Diventano 18 le Regioni e Province autonome che vengono classificate a rischio moderato. Praticamente quasi tutta Italia. Restano a rischio basso solamente Basilicata, Sardegna e Valle d’Aosta. Tredici sono invece i territori che riportano un’allerta di resilienza mentre nessuna riporta molteplici allerte.

Infine dal monitoraggio emerge un aumento rilevante dei nuovi casi non associati a catene di trasmissione: da 4.759 della scorsa settimana si passa a 6.264. Stabile la percentuale dei casi rilevati attraverso il tracciamento dei contatti (33%) così come la percentuale dei casi rilevati dopo la comparsa dei sintomi (47%). In lieve aumento il tasso di casi diagnosticati con attività di screening (dal 19% al 20%).

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