Modello 730/2023, rischi e sanzioni, quando scatta il penale?

Patrizia Del Pidio

15 Maggio 2023 - 14:42

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Non presentare la dichiarazione dei redditi con modello 730 o con modello Redditi pone il contribuenti al rischio di sanzioni amministrative ma potrebbe scattare anche il penale.

Modello 730/2023, rischi e sanzioni, quando scatta il penale?

Modello 730/2023, quali sono rischi e sanzioni in riferimento alla dichiarazione dei redditi non presentata? È importante sapere che già da oltre tre anni le pene correlate ai reati tributari si sono inasprite (decreto Fiscale 2020).

Più morbida invece la posizione del legislatore per i contribuenti che accettano il modello precompilato dell’Agenzia delle Entrate: all’esclusione dai controlli sui dati inviati da coloro che non modificano il modello, si aggiunge il disposto del recente Dl Semplificazioni che prevede l’esclusione dai controlli sulle spese sanitarie, se accettate senza modifiche utilizzando la precompilata.

Un sistema premiante per il contribuente che segue le indicazioni dell’Agenzia e penalizzante per chi non adempie ai propri doveri nei confronti dell’Erario.

Ci sono dunque delle situazioni in cui l’omessa dichiarazione dei redditi comporta un reato penale: vediamo quali sono questi casi e le conseguenze a cui si va incontro quando non si presenta il 730.

Controlli su 730/2023: nuove esclusioni con il DL Semplificazioni

L’Agenzia delle Entrate garantisce l’esclusione da controlli fiscali sui modelli precompilati accettati dal contribuente senza modifiche. Nessun controllo anche se l’invio della dichiarazione avviene tramite CAF o intermediario, dato che il Fisco è già in possesso di molte informazioni relative al reddito da lavoro o da pensione e ad alcune spese sostenute nel corso dell’anno.

Se invece il contribuente integra o modifica la dichiarazione, l’Agenzia è autorizzata a verificare la correttezza delle informazioni inserite.

Il DL Semplificazioni ha introdotto ulteriori casi di esenzione dai controlli fiscali, anche quando la dichiarazione viene presentata tramite intermediari abilitati e sono presenti modifiche non riferite alle spese sanitarie.
In pratica, il nuovo decreto attribuisce all’intermediario il compito verificare la corrispondenza tra le spese sanitarie riportate in dichiarazione e quelle presentate dal cittadino attraverso la tessera sanitaria, ma lo solleva dalla conservazione di fatture e scontrini relativi a queste spese.
Queste modifiche saranno operative a partire dal 2023 per la dichiarazione relativa al periodo di imposta 2022.

Rischi e sanzioni per chi non fa il 730

Per contestualizzare meglio il discorso partiamo dalla definizione. La dichiarazione dei redditi si intende omessa quando:

  • le imposte evase superano i 50.000 euro;
  • non viene presentata entro 90 giorni dalla scadenza: quest’anno il termine ultimo per il 730 è il 2 ottobre.

Ma cosa rischia chi non fa il 730? Se uno dei soggetti che devono presentare il 730 per qualsiasi motivo non presenta la dichiarazione dei redditi va incontro a gravi conseguenze, che abbracciano sia l’aspetto pecuniario che quello penale.

Si parte infatti dalla sanzione amministrativa che va da un minimo del 120% al massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute. L’imposta minima applicabile è di 250,00 euro.

Nel caso in cui non siano dovute imposte è prevista una sanzione che va da 250,00 euro a 1.000,00 euro. Tale sanzioni può essere aumentata fino a raddoppiare nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.

In caso di redditi prodotti all’estero è previsto un aumento di 1/3 della sanzione minima applicabile.

730 omesso, quando scatta il penale?

Nel caso di dichiarazione dei redditi non presentata, il penale scatta in due situazioni:

  • a causa dell’inadempimento;
  • in caso d’imposta evasa (imposte sui redditi o IVA), e le ritenute non versate siano superiori a 50.000 euro. Il riferimento va inteso per singola imposta e per ciascun periodo d’imposta.

La nuova sanzione introdotta dal decreto Fiscale 2020 è la reclusione:

  • da un minimo di un anno e sei mesi al massimo di quattro anni per chi evade le imposte sui redditi o IVA e non presenta le dichiarazioni relative per imposte evase superiori a 50.000 euro;
  • da un anno e sei mesi a quattro anni al massimo per chi non presenta la dichiarazione di sostituto d’imposta, sempre quando la somma evasa supera i 50.000 euro.

Le precedenti sanzioni prevedevano la reclusione da 18 mesi a 4 anni. Anche per l’omessa presentazione si può disporre la custodia cautelare in carcere, in passato preclusa.

A fare da spartiacque è la cifra dei 50.000 euro: sotto tale soglia le sanzioni saranno di tipo amministrativo e pecuniario, commisurate alla cifra evasa e alla reiterazione del comportamento.

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