In migliaia hanno acquistato questa sedia da IKEA negli anni ’90. Ora vale quasi €2.000

Ilena D’Errico

10 Novembre 2025 - 19:41

Negli anni ’90 IKEA vendeva questa sedia a circa 50 euro, ma oggi i collezionisti sono disposti a spenderne anche 2.000 (e più).

In migliaia hanno acquistato questa sedia da IKEA negli anni ’90. Ora vale quasi €2.000

IKEA è diventata negli anni simbolo di tante cose, ma non certo di lusso. Anzi, la caratteristica centrale di questo marchio è proprio l’accessibilità, lo stile minimalista che insieme alla riscoperta del fai da te ha da tempo conquistato gli italiani. Eppure, diversi articoli del brand svedese oggi costano una fortuna, in modo del tutto inaspettato. Non ci riferiamo infatti alle edizioni limitate che IKEA, come molte altre aziende, offre periodicamente in collaborazione con le firme per quel processo che viene definito “democratizzazione del lusso”.

Punto di forza di questi articoli è infatti proprio la convenienza, un modo per consentire anche alle masse di aggiudicarsi i prodotti giudicati più elitari. Eppure accade anche il contrario, quando prodotti apparentemente ordinari assumono un grande valore con il passare del tempo. Ciò è accaduto a svariati mobili IKEA, a cominciare dalla sedia Vilbert. Quest’ultima, a fronte di un pezzo iniziale di circa 50 euro, veniva venduta qualche mese fa anche a 1.000 euro e oggi è sempre più vicina ai 2.000 euro. Potrebbe essere un buon momento per controllare cantine e soffitte, magari scoprendo delle sorprese.

La sedia IKEA degli anni ‘90 che oggi vale 2.000 euro

La sedia Vilbert viene venduta a non meno di 1.000 euro, ma la rinnovata attenzione dell’ultimo periodo ha portato i costi fino a poco meno di 2.000 euro, viste le svariate vendite a oltre 1.900 euro. Sono diversi i fattori che incidono sul prezzo complessivo, tant’è che alcuni sono riusciti a vendere la sedia Vilbert anche a costi doppi. La sedia Vilbert è di fatto un pezzo molto particolare, ma sicuramente nessuno si sarebbe aspettato tanto successo, per di più a distanza di anni.

Ancora una volta il mondo del collezionismo ci sorprende, perché adesso tutti vogliono accaparrarsi uno dei pochissimi pezzi disponibili. La sedia Vilbert, opera del designer danese Verner Panton, era infatti stata concepita come un’edizione limitata di 3.000 esemplari. A causa dello scarso successo, tuttavia, è stata rapidamente ritirata dal mercato. Le vendite sono quindi iniziate e finite tra il 1993 e il 1994, a un costo di soli 50 euro.

La quantità gioca sicuramente a favore dell’attuale attrattiva della sedia Vilbert, insieme al design insolito, colorato e accattivante che contraddistingue molti mobili degli anni ‘90 (che infatti sono tutti ricercatissimi dai collezionisti). Si tratta di una sedia molto particolare, formata da tavole di Mdf (fibre di legno pressate unite da resine e collanti) ricoperte da resina colorata opaca nelle tinte del viola, blu, verde e rosso.

Quanto costa (e perché) la sedia Vilbert

Al di là delle caratteristiche generali, il prezzo di vendita della sedia varia a seconda dello stato di conservazione. Come accade per ogni articolo da collezione, è necessario verificare che ogni più piccolo elemento della sedia sia in condizioni ottimali per ambire al massimo del prezzo di vendita. In particolare, bisogna verificare:

  • ammaccature a abrasioni, soprattutto ai bordi;
  • etichette originali di vendita;
  • viti originali.

Molte sedie in circolazione hanno ricevuto degli interventi di manutenzione nel corso degli anni. Si tratta soprattutto di rinforzi sotto il sedile, nuovi strati di laminazione e verniciature, che sono utili a utilizzare la sedia al meglio e preservarne l’estetica, ma incidono sul valore di mercato. Più la sedia è integra, pari e conforme al nuovo, più il prezzo possibile di vendita sale.

Altrimenti, non sarà comunque impossibile rivendere la sedia, ma senza dubbio sarà necessario adeguare le aspettative sul costo finale. Quest’ultimo, peraltro, varia anche a seconda del canale di vendita. Nelle aste è quasi sempre prevista una commissione aggiuntiva per il servizio, mentre nelle piattaforme di vendita al dettaglio bisogna fare attenzione a tasse e spese di spedizione.

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