I 4 mercati immobiliari più rischiosi del mondo

C. G.

13 Settembre 2018 - 11:43

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Quali sono i mercati immobiliari più rischiosi al mondo? L’interessante analisi da Oxford Economics

I 4 mercati immobiliari più rischiosi del mondo

I mercati immobiliari più rischiosi del mondo sono quelli di Australia, Hong Kong, Canada e Svezia.

Ad affermarlo un recente studio di Oxford Economics, che ha parlato di pericoli «particolarmente acuti» ed ha messo in guardia contro le possibili ripercussioni sull’attività economica.

Diversi elementi hanno spinto gli analisti ad individuare nei 4 Paesi citati i mercati immobiliari più rischiosi dell’intero globo. Tra i più importanti sicuramente: le valutazioni eccessivamente elevate, un boom immobiliare particolarmente lungo, gli imponenti livelli di debito e la quota significativa di debiti a tasso variabile.

Mercati immobiliari più rischiosi: l’indagine

In Svezia, il mercato più rischioso secondo i dati, i prezzi reali sono aumentati del 32% in 5 anni, mentre il debito immobiliare è balzato al 70% del Pil. In Australia, invece, l’aumento dei prezzi nello stesso arco di tempo è stato del 28%, mentre il debito si è attestato al 115% del Pil.

In Canada, ancora, ad una crescita del 33% dei prezzi è corrisposto un debito del 71%, mentre i dati riferiti ad Hong Kong si sono attestati rispettivamente al 37% e al 48%.

Crescita prezzi su 5 anni Valutazione Debito come % del Pil
Svezia 32% 165 70%
Australia 28% 160 115%
Canada 33% 173 71%
Hong Kong 37% 203 48%

Se volessimo trovare una nota positiva nell’indagine potremmo evidenziare come, diversi mercati immobiliari chiave (Stati Uniti, Giappone, Cina, Germania e Francia) non siano stati inseriti nella classifica dei più rischiosi. Tra l’altro, molte economie non hanno assistito, almeno di recente, a significative impennate dei tassi sui mutui che in alcuni casi sono addirittura scesi.

Eppure, l’indagine ha lasciato emergere degli elementi preoccupanti. Oxford ha paragonato i mercati immobiliari dei Paesi OCSE studiando i dati rilevati dal 1970 al 2013.

Dall’analisi è emerso che, nelle economie in cui le valutazioni sono salite di almeno il 35% sopra la media di lungo termine di periodo, i prezzi reali delle abitazioni sono crollati il 75% delle volte nei successivi 5 anni.

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