Mercati: Cina e Hong Kong crollano, il motivo è la stretta di Pechino

Violetta Silvestri

26/07/2021

25/10/2022 - 11:58

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Mercati oggi: c’è il crollo azionario in Cina e a Hong Kong. Alcune aziende legate al settore educativo hanno perso anche il 40%. Che succede? Il motivo è la stretta regolamentare di Pechino.

Mercati: Cina e Hong Kong crollano, il motivo è la stretta di Pechino

I mercati oggi si risvegliano con il tonfo cinese e di Hong Kong.

Una svendita nelle società di istruzione private cinesi ha inviato onde d’urto al mercato azionario della nazione, mentre gli investitori si sono affrettati a valutare i crescenti rischi derivanti da un’intensificata repressione da parte di Pechino sulle sue industrie.

I trader a livello globale hanno venduto quasi 1 miliardo di dollari di azioni cinesi in seguito all’annuncio di Pechino di una stretta sulle società educative.

Che sta succedendo nei mercati oggi?

La Cina mette ko i mercati oggi: il motivo

I regolatori cinesi sabato hanno pubblicato le riforme che modificheranno radicalmente il modello di business delle aziende private offrono tutoring per il curriculum scolastico.

Pechino mira a rivedere un settore che dice sia stato “dirottato dal capitale”. I nuovi regolamenti vietano alle aziende che insegnano programmi scolastici di realizzare profitti, raccogliere capitali o diventare pubbliche.

Gli investitori hanno quindi scaricato 6,45 miliardi di Rmb (995 milioni di dollari) di azioni quotate a Shanghai e Shenzhen attraverso collegamenti di mercato a Hong Kong durante la sessione mattutina in Asia.

Le azioni quotate a Hong Kong di New Oriental Education, uno dei pesi massimi del settore, sono crollate di quasi il 40%, portando le perdite del titolo a circa il 60% in due sessioni.

Jackson Wong, direttore della gestione patrimoniale presso Amber Hill Capital ha commentato:

“Il sentimento è davvero negativo ora. Le normative sul settore dell’istruzione erano inaspettate e sono davvero negative per il mercato generale.”

Negli scambi asiatici, alle ore 8.14 l’indice Nikkei guadagna lo 0,95%.

Gli indici Shanghai e Shenzhen registrano un tonfo, rispettivamente di 2,35% e 2,65%, in leggero recupero da perdite anche oltre il 3%.

Hong Kong resta in profondo rosso, a -3,38%. Taiwan e Kospi sono entrambi sotto la parità.

Perdono anche le azioni quotate a Hong Kong del gigante tecnologico cinese Tencent, scese del 7,61% negli scambi di lunedì pomeriggio. Anche Alibaba è diminuito del 5,17% mentre Meituan ha perso il 9,15%. L’indice Hang Seng Tech è crollaro del 6,58%.

Tali perdite sono arrivate dopo che il regolatore antitrust cinese ha ordinato a Tencent di rinunciare ai suoi diritti di licenza musicale esclusiva e ha inflitto una multa per comportamento anticoncorrenziale, segnando l’ennesimo sviluppo nella repressione in corso di Pechino sui suoi colossi di Internet.

In calo il petrolio, acquisti di T bond

In questo inizio settimana si muove al ribasso il petrolio, stretto tra la paura che la variante Delta rallenti la domanda e la potenziale diminuzione dell’import cinese di greggio.

Gli investitori sembrano orientati all’acquisto di Treasury decennali, il cui rendimento sta diminuendo in Asia dall’1,283% all’1,259%.

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