Manovra, i conti già non tornano: il governo Meloni non ha i soldi per mantenere le promesse

Stefano Rizzuti

18 Aprile 2023 - 11:44

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Il Def mette nero su bianco le difficoltà che si presenteranno al governo Meloni con la legge di Bilancio 2024: i soldi per mantenere le promesse e confermare diverse misure, a oggi, non ci sono.

Manovra, i conti già non tornano: il governo Meloni non ha i soldi per mantenere le promesse

Dai bonus agli aumenti di stipendio, dalle pensioni al rinnovo dei contratti, la strada per la legge di Bilancio si fa già in salita per il governo Meloni. I calcoli li fa Il Sole 24 Ore: per la prossima manovra serviranno tra i 23 e i 26 miliardi di euro solo per salvare le misure già in campo e per mettere mano, con il minor impatto sui conti possibile, agli interventi già annunciati.

Eppure, per ora, dal Def sono previste molte meno risorse: parliamo di 5,7 miliardi a disposizione del governo per la prima legge di Bilancio targata davvero Meloni. È pur vero che prima di fare i conti bisognerà aspettare la Nadef di settembre, che permetterà di capire qualche cosa in più, ma per ora i segnali non sembrano incoraggianti.

Allo stato attuale il governo deve trovare quasi altri 20 miliardi di euro per rinnovare misure già in vigore, senza neanche considerare le risorse aggiuntive che servirebbero per altri provvedimenti essenziali come quelli su stipendi, rinnovi dei contratti e pensioni. Quanti soldi servono al governo per ognuna delle misure da rinnovare?

Il rinnovo del taglio del cuneo fiscale nel 2024

A maggio il governo introdurrà un nuovo taglio del cuneo fiscale da oltre 3 miliardi, che si aggiunge a quello già in vigore da inizio anno. Il problema è che lo sgravio contributivo è valido solo per il 2023, poi dovrà essere rinnovato. E il governo ha già detto di volerlo farlo, considerando che l’obiettivo è di tagliare il cuneo di 5 punti entro la fine della legislatura.

Peraltro non è atteso neanche un calo così drastico dell’inflazione che possa giustificare un mancato taglio. Per il 2024, quindi, servirebbero più di 9 miliardi: i quasi 5 già messi a inizio anno a cui aggiungerne altrettanti con il nuovo taglio (di 3,4 miliardi ma che per l’anno intero ne richiederebbe, appunto, quasi 5).

La difficile riforma delle pensioni

Il governo ha annunciato più volte la necessità di introdurre una riforma delle pensioni, per superare almeno in parte la legge Fornero. L’idea iniziale, quella della Quota 41, sembra però tramontare, almeno per il 2024. Più probabile, invece, un rinnovo di un anno della Quota 103: misura che, comunque, costerebbe un miliardo.

La riforma fiscale e il taglio dell’Irpef

Il governo è atteso da una manovra che richiederà molti interventi in campo fiscale, a partire dalla conferma dello stop a misure come la plastic tax e la sugar tax. Ancora più importante sarà il capitolo della delega fiscale, con la riduzione delle aliquote Irpef - da quattro a tre - che potrebbe valere circa 4 miliardi. Il governo afferma di poter ricavare queste risorse dalla revisione di detrazioni e deduzioni fiscali, ma resta da capire se è davvero possibile recuperare così tanti soldi e quanti bonus verranno tagliati.

Il rinnovo dei contratti: il nodo stipendi nella Pa

Un altro capitolo non di poco rilievo è quello della Pubblica amministrazione. Il problema principale riguarda i contratti, scaduti a fine 2021. Per il 2023 si è previsto un aumento una tantum degli stipendi dell’1,5%, costato un miliardo. Nel 2024, però, bisognerà procedere con i rinnovi.

Sembra molto difficile che vengano adeguati all’inflazione: una misura del genere costerebbe più di 30 miliardi. Più probabile che invece se ne mettano in campo 7 o 8, come indicato anche dal ministro della Pa, Paolo Zangrillo.

Le altre spese della manovra

Per la legge di Bilancio bisognerà poi considerare anche altre spese: Il Sole parla di almeno 3 miliardi per la sanità, delle risorse già annunciate da Meloni per l’aumento dell’assegno unico, dei finanziamenti all’Ucraina per la guerra. In totale, solo per queste misure ritenute necessarie, arriviamo a una cifra tra i 23 e i 26 miliardi di euro.

Quanti soldi ci sono per la legge di Bilancio

Partiamo dal Def: ci sono in totale 5,7 miliardi per la manovra. Di questi 4,5 vengono dal deficit e 1,2 sono previsti attraverso la spending review. Peraltro un’operazione già annunciata praticamente da qualsiasi governo e di fatto mai compiuta da nessuno.

A settembre arriverà la Nadef per fare i conti. A oggi sembra difficile pensare che aumenti il disavanzo rispetto a quanto previsto dal Def: l’obiettivo di discesa del rapporto debito/Pil deve essere rispettato. Il governo spera molto, come ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in una crescita superiore alle aspettative. Ma è difficile pensare che basti, considerando quanti soldi servono. Basti pensare che i 20 miliardi necessari per la manovra corrispondono a circa l’1% del Pil. Come a dire che per fare la legge di Bilancio il Pil dovrebbe raddoppiare rispetto alle attese.

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