Il sindaco M5S di Bagheria Patrizio Cinque è inavvicinabile per la mafia. Questo è quanto dichiarato in una deposizione durtante un processo dal pentito di mafia Pasquale Di Salvo.
Il sindaco del Movimento 5 Stelle di Bagheria Patrizio Cinque non sarebbe in alcun modo avvicinabile dalle famiglie mafiose della zona.
Questo è quanto dichiarato durante una deposizione del processo Panta Rei da Pasquale Di Salvo, ex poliziotto arrestato nel dicembre 2015 per mafia e ora divenuto un prezioso collaboratore di giustizia.
Secondo Di Salvo, da quando Patrizio Cinque nel 2014 è diventato sindaco di Bagheria, per il suo clan divenne impossibile potersi avvicinare al primo cittadino e quindi cercare di aggiudicarsi gli appalti, tanto che decisero di lasciare perdere.
Una testimonianza che rende onore al giovane sindaco del Movimento 5 Stelle, soprattutto visto il delicato contesto in cui opera con la città di Bagheria che è una delle più tristementi famose in tema di mafia.
Patrizio Cinque inavvicinabile per la mafia
Pasquale Di Salvo è un ex poliziotto, che durante il proprio servizio fece anche da scorta al compianto giudice Giovanni Falcone. Tolta la divisa, divenne un imprenditore iniziando ad intrattenere rapporti con Cosa Nostra, tanto da venire arrestato nel dicembre 2015 assieme ad altre 37 persone in una vasta operazione antimafia condotta sul territorio.
Una volta arrestato, Pasquale Di Salvo è divenuto da poco un collaboratore di giustizia. In una deposizione durante il processo Panta Rei, l’ex poliziotto ha parlato di come le cose cambiarono a Bagheria quando Patrizio Cinque venne eletto primo cittadino.
Il sindaco grillino di Bagheria era inavvicinabile, per questa ragione la famiglia mafiosa aveva deciso di non occuparsi più di appalti al comune. Con l’arrivo di Patrizio Cinque la situazione era cambiata, perché era davvero inavvicinabile. Io avevo da riscuotere un credito lecito nei confronti del comune, neanche quello fu possibile recuperare.
Parole chiare quelle di Di Salvo, con il discorso al processo che era incentrato su come le famiglie mafiose di Palermo fossero interessate agli appalti anche dei comuni vicini, ma che con l’arrivo di Cinque a Bagheria questo non fu più possibile.
Patrizio Cinque e Bagheria
Patrizio Cinque è uno dei cosiddetti aderenti al Movimento 5 Stelle della prima ora. Classe 1985, è laureato in Scienze della Comunicazione e fin da subito ha aderito al progetto di Beppe Grillo che all’epoca sembrava essere solo utopico.
La storia poi ci ha raccontato come invece il Movimento 5 Stelle abbia assunto una dimensione di assoluta concretezza, tanto da conquistare diverse città tra cui Roma e Torino e venire al momento dato dagli ultimi sondaggi politici come il primo partito in Italia al 30%.
Un exploit quello dei pentastellati che ha portato nel 2014 un giovanissimo Patrizio Cinque a diventare sindaco di Bagheria, sconfiggendo al ballottaggio con il 69% dei consensi il candidato del Partito Democratico.
Un successo ampio e storico, con Bagheria che diventò così la seconda città siciliana ad essere governata da un sindaco del Movimento 5 Stelle dopo che nel 2013 era toccato a Ragusa, che è anche capoluogo di provincia.
Bagheria è una città di 55.000 abitanti distante pochi chilometri da Palermo. Oltre che per la bellezza delle proprie ville in stile barocco, è famosa anche per essere stata l’ambientazione di alcuni grandi film come Il Padrino - Parte III, Johnny Stecchino, Nuovo Cinema Paradiso e Baarìa, entrambi quest’ultimi due di Giuseppe Tornatore che è nato proprio nella città siciliana.
Ma oltre a questo, Bagheria è tristemente famosa anche per la mafia. Negli anni ‘80, in quella che è stata considerata la seconda guerra di mafia, nel cosiddetto triangolo della morte formato dalle località di Bagheria, Altavilla Milicia e Casteldaccia, si contarono decine e decine di morti.
L’operazione Panta Rei che nel 2015 portò all’arresto tra gli altri anche del pentito Pasquale Di Salvo, fece emergere come l’attività mafiosa in città fosse ancora molto attiva e potente nonostante non si spari più come una volta.
Quando è diventato sindaco, Patrizio Cinque ha ereditato un buco di bilancio da 43 milioni e una situazione che rischiava di diventare una polveriera. Le parole dette da Di Salvo, fanno aumentare la speranza per un reale cambiamento delle cose nella città siciliana, ma i problemi a Bagheria naturalmente rimangono tanti e anche lo Stato deve fare la sua parte.
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