LVMH è la soluzione anti debito di Parigi. Quante tasse in più pagherà in Francia

Laura Naka Antonelli

16 Ottobre 2024 - 14:25

Titolo LVMH affondato fino a -7% alla borsa di Parigi dopo l’annuncio relativo al fatturato del terzo trimestre del 2024. La spina Cina.

LVMH è la soluzione anti debito di Parigi. Quante tasse in più pagherà in Francia

Se in Italia il governo Meloni chiama a rapporto le banche per finanziare la legge di bilancio, in Francia il governo Barnier si appresta a colpire il grande campione del lusso LVMH, con un aumento delle imposte. Aumento che non sarà certo deciso soltanto a carico della multinazionale guidata dal CEO e Presidente Bernard Arnault, visto che il piano del nuovo esecutivo d’Oltralpe è quello di varare tasse aggiuntive anche su altri grandi nomi della Corporate Francia.

LVMH rimane tuttavia osservata speciale, a causa del crollo che hanno subito colpito le sue azioni all’inizio della giornata di contrattazioni della borsa di Parigi, successivo alla diffusione dei numeri sulle vendite del terzo trimestre del 2024.

Con un tonfo pari a -7%, il titolo del gigante si è confermato subito tra i peggiori dell’indice dell’azionario europeo Stoxx 600.

A deludere i mercati non sono state soltanto le cifre relative al fatturato, ma anche l’outlook che il gruppo è stato costretto ad annunciare: un outlook “incerto”, che ha ulteriormente esacerbato le preoccupazioni degli investitori.

Dai numeri, è risultato di fatto che, nel periodo compreso tra i mesi di luglio e settembre di quest’anno, LVMH ha visto il proprio fatturato scendere del 3% su base annua e su base organica, ovvero non considerando gli effetti legati al cambio, alle acquisizioni e ai disinvestimenti, a quota 19,08 miliardi di euro.

Tonfo titolo LVMH tra tasse più alte e cifre fatturato

Colpa dell’indebolimento, in particolare, della domanda di Cina e Giappone. Il trend del fatturato ha deluso le attese del consensus degli analisti, pari a una crescita organica del fatturato pari a +2%.

Interpellato dalla Reuters Luca Solca, analista di Bernstein, ha commentato i numeri affermando che LVMH ha deluso le aspettative in modo significativo.

Innegabile l’impatto dei problemi dell’economia cinese, che hanno portato il governo di Pechino a varare di recente un piano di stimoli che tuttora non sembra essere stato promosso del tutto dai mercati.

Nella call con gli analisti, il direttore finanziario di LVMH Jacques Guiony ha citato, di fatto, proprio la crisi di fiducia dei consumatori cinesi, capitolata ai minimi storici dell’era del Covid-19, per spiegare i risultati delle vendite di LVMH. Guiony ha detto tuttavia di credere tuttora nel futuro del mercato cinese.

Escluso il Giappone, in Asia le vendite della multinazionale sono scivolate di ben il 16%, rispetto alla flessione del trimestre precedente, pari a -14%, mentre in Giappone, il rafforzamento dello yen ha portato il ritmo di crescita a più che dimezzarsi, dal +57% del trimestre precedente a un ritmo pari a +20%.

Guardando in avanti Piral Dadhania, analista di RBC, ha parlato di numeri che hanno indicato “un rallentamento più pronunciato delle attese”, che dovrebbe essere interpretato in modo negativo dal mercato. Così è, vista la reazione del titolo, sebbene i ribassi si siano ridotti rispetto al tonfo del 7% delle prime ore della sessione della borsa di Parigi.

Quante tasse in più nel 2025? Parla il CFO Guiony

Detto questo, i trader monitorano attentamente LVMH anche per l’arrivo di quella tassa che dovrebbe colpire il gigante del lusso, e di cui ha parlato, stando a quanto riportato da Bloomberg, lo stesso CFO Jean-Jacques Guiony, nella giornata di ieri: il rischio che il colosso del lusso paghi fino a 800 milioni di euro di tasse aggiuntive, nel corso del 2025, dopo la chiamata alle armi di Parigi, che ha annunciato diversi piani volti a blindare le casse dello Stato, alle prese, così come l’Italia, con la doppia spina del deficit e del debito pubblico. Una spina che si è conficcata così tanto nel fianco di Parigi da portare l’agenzia di rating Fitch a bocciare l’outlook (il rating è stato confermato comunque ad AA-) da stabile a negativo.

Fitch ha citato il peggioramento della posizione fiscale in cui versa la Francia che, secondo l’agenzia, potrebbe far salire “il rapporto debito-PIL verso il 118,5% entro il 2028”.

Il CFO di LVMH Guiony ha parlato in generale di tasse aggiuntive che, nel 2’025, potrebbero salire di 700-800 milioni di euro, con quella legge di bilancio, la cui bozza è stata presentata la scorsa settimana, che prevede tasse temporanee su più di 400 aziende francesi in utile che generano ricavi annuali di oltre 1 miliardo di euro: queste tasse, secondo la manovra di Parigi, dovrebbero far incassare allo Stato 8 miliardi di euro nel 2025 e 4 miliardi di euro nel 2026.

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