Lo stipendio può essere pagato su Postepay?

Claudio Garau

21 Marzo 2023 - 14:17

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Tra le ricaricabili più amate dagli italiani c’è la Postepay, ovvero quella è considerata la vera alternativa al bancomat associato al conto bancario. Vi si può accreditare lo stipendio?

Lo stipendio può essere pagato su Postepay?

Pensiamo al caso di chi sia stato recentemente assunto con regolare contratto presso un’azienda: per accreditare lo stipendio o busta paga è stato chiesto un codice Iban ma il neo lavoratore non ne ha mai aperto uno in precedenza perché è alla prima esperienza di lavoro. Ebbene, in casi come questo è possibile il versamento del corrispettivo su carte ricaricabili senza Iban o con Iban? In particolare, l’operazione può compiersi su una comune carta Postepay o ci sono dei limiti stabiliti dalla legge?

Rispondere a queste domande appare oggi molto utile se consideriamo che non poche persone, specialmente giovani ma non solo, possiedono una carta Postepay, che si rivela assai pratica per ricevere soldi da eventuali donazioni o per i compensi legati a lavori occasionali e sporadici. Il punto è capire però se è anche possibile l’accredito dello stipendio mese dopo mese, tenuto conto delle regole di legge per cui dal primo luglio 2018 è vietato l’accredito busta paga con contanti. Oggi tutti gli stipendi devono essere accreditati sul c/c intestato al lavoratore subordinato o facendo ricorso ad altre modalità comunque tracciabili.

Di seguito scopriremo insieme se è davvero possibile versare lo stipendio su Postepay ma prima, però, vedremo in sintesi che cos’è una carta Postepay, in modo da aver ben chiaro il contesto di riferimento. I dettagli.

Che cos’è una carta Postepay?

La carta ricaricabile Postepay, con o senza IBAN, è molto diffusa ed è considerata una validissima alternativa rispetto al tipico bancomat bancario. Questo perché lo strumento consente di compiere un’ampia gamma di operazioni, in particolare i tanto apprezzati e pratici acquisti online ed anzi, grazie al fatto che una carta ricaricabile come questa non consente di spendere un importo superiore a quello caricato sulla carta, diviene più sicuro l’iter di acquisto sui siti web di e-commerce.

Come accennato, la carta Postepay ha numerose possibilità di utilizzo: con essa si può ad esempio pagare bollettini postali, ricaricare il cellulare e inviare denaro ad altre Postepay. Disponibile già dall’ormai lontano 2003, Postepay è la carta prepagata che dà al suo possessore la possibilità di compiere acquisti sia in Italia che oltre confine. Presente in numerose tipologie, già nella versione Standard consente altresì di prelevare denaro contante, anche in un paese straniero, presso gli uffici postali e gli ATM Postamat e bancari che espongono il marchio VISA o VISA Electrone.

Grazie alla Postepay è possibile evitare di usare le classiche banconote e gli acquisti diventano più veloci e sicuri anche sul web, ma non solo: chi ne ha una può contare anche sul servizio web ’Le mie Carte’, il quale permette di personalizzare alcune funzionalità della Postepay. Ad esempio è possibile impostare i limiti di prelievo o abilitare la carta ad operare nella sola «Area Europa» o in tutto il globo. Ancora, è possibile attivare o disattivare la funzionalità contactless o abilitare la carta a tutti gli acquisti via web o soltanto per specifiche categorie di prodotti.

E, come vedremo tra poco, l’Iban non è un requisito indispensabile di cui deve essere dotata la carta ricaricabile al fine di effettuare l’accredito dello stipendio o busta paga, anche se saremmo portati a pensare il contrario.

Come ricevere lo stipendio: è possibile l’accredito su carta Postepay?

Oggi le modalità per accreditare stipendio o busta paga al dipendente sono più d’una. Tra le altre, pensiamo al classico bonifico sul conto corrente identificato dal codice Iban indicato dal lavoratore, come pure all’assegno o vaglia postale consegnato direttamente al lavoratore o, in ipotesi di suo oggettiva impossibilità a riceverlo, a un suo delegato (ad es. coniuge).

Ebbene, sgomberiamo ora il campo da possibili dubbi: in quanto per il versamento dello stipendio sono utilizzabili gli strumenti di pagamento elettronico e, come tali, tracciabili e dunque visibili agli occhi del Fisco, è pienamente legittimo e conforme alla legge anche l’accredito su una carta ricaricabile o un conto PayPal.

Venendo alla domanda da cui siamo partiti, la risposta che diamo è senza dubbio positiva. La carta Postepay può essere usata per accreditare lo stipendio o busta paga, e questo perché è una normale carta ricaricabile dotata di Iban (in alcune sue tipologie). Anzi le sue caratteristiche la rendono non così diversa da un classico conto corrente e si può accomunare la carta Postepay ai normali mezzi di pagamento elettronici, e per questo, tracciabili. Da questo deriva la piena legittimità del pagamento dello stipendio o busta paga sulla carta ricaricabile in oggetto.

Ricordiamo altresì che il possessore della carta potrà trovare l’Iban della Postepay serigrafato sul fronte della stessa: è in basso a sinistra e il codice sarà facilmente riconoscibile in quanto inizia con le lettere IT.

Pagamento su Postepay senza Iban: ci sono limiti?

Abbiamo appena visto che non vi sono particolari ostacoli o contrasti con norme di legge italiane: é diritto del lavoratore, dunque, chiedere e ottenere la busta paga sulla propria Postepay. Lo stesso Ispettorato Nazionale del Lavoro, con una circolare di alcuni anni fa, aveva già chiarito che è consentito il versamento dello stipendio su carte prepagate - Postepay inclusa.

Non solo. Lo stesso Ispettorato ha considerato legittimo il versamento dello stipendio su carte prepagate anche non munite di Iban, quale ad esempio è la classica Postepay gialla ovvero la carta standard e tradizionale. E questo in quanto il versamento dello stipendio o busta paga non deve necessariamente compiersi su un conto corrente, ma sono sufficienti le modalità elettroniche con una precisazione: onde consentire la piena tracciabilità dell’operazione, il datore di lavoro dovrà custodire le ricevute di versamento anche ai fini della loro eventuale esibizione agli organi di vigilanza.

Si tratta di quanto rimarcato dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro, grazie al quale oggi un datore di lavoro non deve avere più dubbi: è possibile l’accredito dello stipendio o busta paga non soltanto su una delle carte Postepay munite di Iban - ad es. Postepay Evolution, Postepay Puntolis o Postepay Digital (solo su richiesta) - ma anche su quelle senza.

Chi sceglie la modalità di versamento dello stipendio o busta paga?

Veniamo infine ad un altro aspetto molto importante, che si collega a quanto abbiamo detto finora circa le modalità di accredito dello stipendio con Postepay. Ebbene, vero è che - in linea di massima - spetta al lavoratore, e non al datore di lavoro o azienda, scegliere il percorso a lui più congeniale per il versamento dello stipendio. Questo vuol dire che il datore di lavoro non potrà mai ordinare al dipendente l’apertura di un conto corrente né obbligarlo a ricevere un assegno, quando questi ha richiesto il versamento del corrispettivo sulla carta prepagata.

Attenzione però perché nel caso in cui la modalità prescelta dal dipendente possa dar luogo ad un eccessivo onere economico e/o di tempo per l’azienda, il datore potrà frapporsi e servirsi di una differente soluzione di accredito, a patto che non si celi una volontà discriminatoria. In altre parole, la stessa linea dovrà essere prevista per tutti gli altri lavoratori sotto contratto.

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