Le buonuscite più alte mai concesse? Ecco di seguito la lista dei manager italiani che hanno ricevuto liquidazioni da record dopo aver lasciato la propria posizione.
Liquidazioni da record? In Italia il fenomeno è più che mai evidente e la classifica che seguirà ne è un perfetto esempio.
Il tema delle liquidazioni, ossia delle buonuscite ai manager italiani è da sempre stato motivo di discussione e quasi a cadenza regolare torna a far riflettere. Qualche tempo fa l’ex direttore de Il Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, ha ricevuto una liquidazione di 700.000 euro.
Da un lato l’opinione pubblica non ha potuto non discutere l’entità della cifra, ma dall’altro in molti hanno fatto notare come Napoletano non si sia neanche lontanamente avvicinato alla classifica delle liquidazioni più alte concesse in Italia. Da Cesare Romiti fino ad Alessandro Profumo, le buonuscite da record concesse nel corso degli anni hanno fatto ampiamente discutere.
La lista dei manager profumatamente pagati dopo aver abbandonato il proprio incarico è davvero lunga e ricca, nel vero senso della parola. Vediamo allora di seguito da chi è composta la classifica delle buonuscite più alte concesse ai manager italiani.
Liquidazioni più alte d’Italia: la classifica dei record
Con 105,3 milioni di euro è Cesare Romiti il manager al quale è stata concessa la buonuscita più alta di tutti i tempi. Dopo 24 anni di lavoro in Fiat, Romiti lascia nel 1998 e ottiene 105 miliardi di lire di base, più altri 99 miliardi relativi al patto di non concorrenza. La cifra totale (da record) corrisponde a circa 105,3 milioni di euro di liquidazione.
Al secondo posto della classifica troviamo invece Alessandro Profumo, che dopo 12 anni di attività in UniCredit riesce ad ottenere una buonuscita di 40,4 milioni milioni di euro.
Medaglia di bronzo a Matteo Arpe, ex Capitalia, con la qual società il manager riesce a portare a casa 37,4 milioni di euro di liquidazione per 7 anni di servizio complessivi.
Scendendo ancora nella classifica delle buonuscite più alte d’Italia troviamo Luca Cordero di Montezemolo, che dopo 13 anni in Ferrari ottiene 27 milioni di euro, comprensivi anche di patto di non concorrenza.
A seguire Paolo Cantarella, che dai suoi 25 anni in Fiat guadagna 20 milioni di euro di liquidazione ai quali si aggiungono però 1,35 milioni di euro di compenso annuo. Siamo nel 2002.
Al sesto posto della classifica delle liquidazioni più alte d’Italia troviamo Roberto Colaninno, che con ben 25,8 milioni, nel 2001 lascia la Olivetti-Telecom dopo ben 15 anni di lavoro nella società.
Sopra i 20 milioni anche Carlo Cattaneo. La sua buonuscita da Tim ha fatto molto discutere negli ultimi mesi, ma con “soli” 25 milioni non è riuscito neanche ad avvicinarsi al podio dei manager più pagati.
All’ottavo posto troviamo poi Cesare Geronzi che nel 2011, dopo un solo anno alla testa di Generali, abbandona la società e porta a casa una liquidazione di 16,65 milioni di euro.
In lista anche Giovanni Bazoli, che con 15 milioni di euro si colloca al nono posto della classifica delle liquidazioni più alte d’Italia. Ecco quanto ha guadagnato l’ex presidente di Banca Intesa dopo 25 anni di lavoro.
Al decimo posto troviamo Carlo Puri Negri, che va via da Pirelli Re con una liquidazione di 14 milioni di euro (compreso patto di non concorrenza) dopo 20 anni di servizio.
Sul fondo della classifica troviamo infine Andrea Guerra, attualmente presidente esecutivo di Eataly. Dai suoi 10 anni di lavoro in Luxottica ottiene 11,4 milioni di euro di liquidazione.
Ricapitolando, la classifica delle 11 buonuscite più alte d’Italia è così composta:
- Cesare Romiti (Fiat): 105,3 milioni
- Alessandro Profumo (UniCredit): 40,4 milioni
- Matteo Arpe (Capitalia): 37,4 milioni
- Luca Cordero di Montezemolo (Ferrari): 27 milioni
- Paolo Cantarella (Fiat): 20 milioni + 1,35 milioni di compenso annuale
- Roberto Colaninno (Olivetti): 25,8 milioni
- Carlo Cattaneo (Tim): 25 milioni
- Cesare Geronzi (Generali): 16,65 milioni
- Giovanni Bazoli (Banca Intesa): 15 milioni
- Carlo Puri Negri (Pirelli Re): 14 milioni
- Andrea Guerra: 11,4 milioni
337 milioni di euro arrotondati per difetto. Ecco a quanto ammontano complessivamente le 11 liquidazioni più alte d’Italia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA