Legge Fornero incostituzionale: dopo il licenziamento economico il reintegro è obbligatorio

Isabella Policarpio

02/04/2021

02/04/2021 - 12:58

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La Corte Costituzionale boccia la legge Fornero e dichiara l’obbligatorietà del reintegro in caso di licenziamento per motivi economici. Via le modifiche all’articolo 18 dello Statuto del lavoratori.

Legge Fornero incostituzionale: dopo il licenziamento economico  il reintegro è obbligatorio

La legge Fornero riguardo il licenziamento economico senza giustificato motivo è stata dichiarata incostituzionale dalla Consulta. Vuol dire che coloro che sono stati licenziati per ragioni economiche, senza giustificato motivo oggettivo, devono essere reintegrati nelle mansioni.

Questo è un obbligo e non una facoltà in capo al datore.

In tal modo la Consulta cancella le modifiche apportate dalla Fornero all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, rafforzando diritti e tutele dei lavoratori subordinati.

Legge Fornero e reintegro dopo il licenziamento: la decisione della Consulta

La sentenza della Corte costituzionale, depositata il 1° aprile, ha dichiarato l’illegittimità della Legge Fornero nella parte in cui non prevede l’obbligo di reintegro in caso di licenziamento economico, se mancano i requisiti previsti dalla legge.

Secondo la Consulta, infatti, è irragionevole il fatto che il reintegro nelle mansioni sia obbligatorio nell’ipotesi di licenziamento per giusta causa e giustificato motivo soggettivo mentre non lo sia per quello motivato da ragioni economiche.

A tal proposito, i giudici sono intervenuti sulla questione di legittimità sollevata dal Tribunale di Ravenna in merito all’articolo 18 dello Statuto modificato dalla Legge Fornero (92/2012).

Licenziamento: quando scatta il reintegro

Come abbiamo anticipato, alla base della sentenza di incostituzionalità c’è il fatto che la disciplina attualmente in vigore applica due forme di tutela differenti in caso di licenziamento illegittimo:

  • il reintegro obbligatorio in caso di licenziamento per giustificato motivo soggettivo e giusta causa;
  • il reintegro facoltativo (a discrezione del giudice) in caso di licenziamento economico.

Invece, d’ora in avanti, se il fatto alla base del licenziamento è manifestamente insussistente, il datore di lavoro sarà sempre obbligato a reintegrare il dipendente alle mansioni precedenti.

La legge Fornero viola il principio di uguaglianza

Nella motivazione della sentenza, appena depositata, i giudici della Consulta citano la violazione del diritto di uguaglianza e parità di trattamento previsto all’articolo 3 della Costituzione.

In particolare, la modifica all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (Tutela dei dipendenti in caso di licenziamento) apportata dall’ex ministro Fornero non sarebbe conforme al dettato costituzionale.

Non è la prima decisione importante della Consulta riguardo ai diritti dei lavoratori: questa, infatti, è già intervenuta sul Jobs Act di Renzi, in particolare per quanto previsto dal Decreto legislativo 23/2015 in merito al contratto di lavoro a tempo indeterminato nella parte in cui viene determinata, in maniera “troppo rigida”, l’indennità spettante al lavoratore che ingiustificatamente viene licenziato

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