Lavoro, professioni informatiche in crescita

Irene Mancuso

18 Settembre 2017 - 14:20

Il lavoro in Italia si digitalizza sempre più: a crescere infatti sono le professioni informatiche a discapito di molte altre. Ecco i dati dell’Osservatorio statistico Consulenti del Lavoro.

Lavoro, professioni informatiche in crescita

Le nuove richieste in ambito lavorativo hanno tracciato un quadro sorprendente della situazione italiana, dove a primeggiare sono i lavori informatici.

Definita come la rivoluzione industriale 4.0, l’innovazione tecnologica ha incrementato la crescita delle nuove professionalità, come analizzato dall’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro.

Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e la Fondazione Studi hanno organizzato il Festival del Lavoro che si terrà dal 28 al 30 settembre a Torino, dove presenteranno tra i diversi temi, quello sulla digitalizzazione del lavoro.

Quali sono dunque le professioni più in crescita? E quali quelle in calo?

Professioni informatiche in netta crescita

L’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro evidenzia un incremento di figure professionali in ambito informatico, tra cui spiccano i progettisti software ed i programmatori.

Non è un caso, visti i recenti processi di informatizzazione in cui il mondo del lavoro ha investito. Ciò dimostra come proprio in questa situazione la sfida non sia la difesa dei posti di lavoro, bensì la capacità di trasformare ad hoc le proprie competenze.

In più si è analizzato il saldo tra le unità di lavoro attivate a tempo pieno e le unità di lavoro cessate tra alcune professioni nel periodo compreso tra il 2012 e il 2016.

Ne è emerso che la digitalizzazione del lavoro è stata il terreno fertile per lo sviluppo di alcune professioni come quelle informatiche (+68mila).
In aumento dunque di circa 23 mila unità di lavoro gli analisti e progettisti di software, spesso assunti come collaboratori esterni all’impresa.

A seguire i tecnici programmatori (+14 mila) e gli esperti in applicazioni (+ 13,8 mila).

Professioni più in calo

La nuova rivoluzione industriale ha dall’altra parte prodotto un netto calo delle professioni semi-qualificate come quelle degli addetti a macchine utensili automatiche o di coloro che sono addetti alle mansioni standardizzate.

Gli attrezzisti di macchine utensili impiegati nel settore della manifattura sono 9 mila unità in più, i progettisti e gli amministratori di sistemi + 6,7 mila unità, ricercatori e tecnici laureati in scienze matematiche e dell’informazione, fisiche, chimiche e della terra 6,5 mila in più.
A seguire gli operai addetti a macchine confezionatrice di prodotti industriali (+ 3 mila unità) e per ultimi i manutentori e riparatori di apparati elettronici industriali (+1,9 unità).

Distribuzione del lavoro

Non cambiano solo le figure professionali, ma anche la distribuzione geografica che le rappresenta.

La metà dei professionisti, quasi 10mila su 23mila, tra cui analisti e progettisti software sono richiesti in Lombardia.
Nel Lazio è maggiore la domanda di progettisti e amministratori di sistemi con circa 2.500 su 7mila.

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# Lavoro

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