La “tassa” nascosta per i single. Ecco quanto pagano in più

Laura Pellegrini

7 Novembre 2025 - 05:21

La vita da single costa di più della vita di coppia: le persone che vivono da sole spendono 564 euro in più ogni mese tra affitto, bollette e spesa alimentare.

La “tassa” nascosta per i single. Ecco quanto pagano in più

Il lusso e la libertà di essere single costano cari. Nel 2025 sono quasi 9 milioni gli italiani che vivono da soli in Italia, un numero in aumento del 35% rispetto al 2021, un po’ per scelta e un po’ per necessità. Nella maggior parte dei casi, infatti, si tratta di persone che hanno scelto volontariamente di vivere da sole o che non si sono mai sposate (41%), seguite da persone rimaste vedove (35%) e infine da divorziati (24%). Molti di loro hanno meno di 35 anni.

Non tutti sanno, però, che la vita da single è più cara rispetto a una vita in coppia o in famiglia, anche se questo può sembrare un paradosso. Farsi carico di tutte le spese relative ad affitto o mutuo, bollette, spese alimentari e altri piccoli extra può costare fino a 564 euro in più per un single rispetto a dividere le spese in coppia. Dividere le spese con coinquilini, amici o partner può essere una soluzione più conveniente, quando possibile.

Ma fortunatamente esistono delle agevolazioni che possono richiedere anche i single per risparmiare sulle spese quotidiane e mensili, sebbene la maggior parte dei bonus sia destinato alle famiglie con figli a carico.

Quanto costa vivere da single in Italia

Secondo le ultime stime dell’ISTAT, vivere da single in Italia costa mediamente 1.972 euro al mese, considerando che tutte le voci di spesa da sostenere restano a carico dell’unico componente del nucleo familiare. Oltre ai vantaggi della condivisione di vita e delle spese, chi inizia a convivere con il partner a 25 anni, a 50 anni potrà aver risparmiato ben 169.194 euro.

A far schizzare le spese per chi vive da solo è la casa: affitto o mutuo, si tratta di un esborso di circa 500-600 euro per i le piccole cittadine, e fino a oltre 1000 euro per le grandi città metropolitane.

A tutto questo occorre aggiungere tutti i costi relativi a bollette e tasse che ogni cittadino deve pagare. Per un single, per esempio, si tratta di un lungo elenco:

  • utenze di luce e gas, il cui costo varia in funzione della zona di residenza, dell’utilizzo e dell’offerta sottoscritta (possiamo ipotizzare circa 150 euro al mese);
  • Tari, la tassa sui rifiuti con aliquote diverse per ciascun Comune di residenza;
  • spesa alimentare, che per un single costa mediamente 337 euro al mese secondo le stime di Coldiretti (rispetto ai 220 euro per ciascun componente di un nucleo composto da 3 persone);
  • abbonamento Internet, telefono, pay TV;
  • trasporti pubblici, che incidono per circa 30-40 euro al mese.

Nel complesso, vivere da soli può arrivare a costare molto di più che vivere in coppia ma, soprattutto negli ultimi anni, i single o le persone che hanno scelto la libertà sono in aumento. Una scelta di vita che descrive un cambiamento culturale e sociale e che spiegherebbe anche il motivo per cui in Italia nascono sempre meno bambini.

L’Italia non è un Paese per single: ecco perché

In un Paese dove gli affitti sono in aumento, il costo della vita non rallenta e gli stipendi restano fermi, vivere da soli diventa davvero una scelta piuttosto onerosa a cui spesso è difficile rinunciare. Secondo un’analisi di Coldiretti sui dati ISTAT, il costo della vita per i single è pari a quasi il doppio (+80%) rispetto a quello di un membro di una famiglia media di tre persone.

L’associazione dei consumatori spiega che queste stime tengono in considerazione il mercato: per esempio, anche nei piccoli supermarket si registra la mancanza di formati alimentari adeguati per chi vive da solo. Ciò costringe i single ad acquistare confezioni più grandi a un costo maggiore dei prodotti in piccole quantità. Non solo: spesso per mancanza di tempo o scarsa voglia di cucinare, le persone che vivono da sole decidono di acquistare prodotti già pronti con un prezzo più elevato.

Per quanto riguarda l’acquisto o affitto di immobili, spesso si nota un aumento di prezzo per le case di metratura più piccola o comunque particolarmente collegate ai centri cittadini. Per una persona che vive da sola, ciò significa sostenere costi più elevate e non poter dividere le spese: l’affitto di un monolocale o bilocale nelle grandi città metropolitane può arrivare a costare oltre 1.000 euro al mese.

Quanto bisogna guadagnare per vivere da soli

Vivere da soli non è sempre una scelta: per le persone rimaste vedove o separate, purtroppo è una necessità. E in Italia le agevolazioni si rivolgono spesso alle famiglie o vanno a sostenere i nuclei numerosi piuttosto che le singole persone.

Viene quindi da chiedersi quanto bisogna guadagnare per vivere dignitosamente da single e per sostenere tutte le spese minime necessarie? Facciamo alcune stime delle spese minime da sostenere.
Per l’affitto di un piccolo appartamento in una città di medie dimensioni si può stimare una spesa compresa tra 600-800 euro al mese, mentre per le bollette si possono stimare circa 250-300 euro al mese (comprensivi di luce, acqua, gas, Internet e Tari). C’è poi la spesa alimentare che per un single è mediamente di 337 euro al mese (secondo Coldiretti), a cui si aggiungo spese per abbigliamento, farmaci, svago, benzina, ecc per un totale di 400-600 euro al mese.

Per sostenere tutte queste spese occorrerebbe uno stipendio minimo di 1.250-1.300 euro, ma se consideriamo eventuali imprevisti o un piccolo margine di risparmio mensile per vivere dignitosamente bisognerebbe guadagnare almeno 1.600-1.800 euro al mese. Secondo gli esperti, inoltre, per vivere bene sarebbe utile non destinare più del 30-35% del proprio stipendio in affitti o mutui, in modo da tenersi disponibili dei soldi per tutte le altre voci di spesa.

Bonus per i single: quali puoi richiedere se vivi da solo?

Nonostante molte agevolazioni statali siano riservate alle famiglie o ai figli (assegno unico, bonus bebè, bonus mamme, ecc), esistono anche dei bonus che possono richiedere i single, soprattutto per risparmiare sulle spese relative alla casa e alla spesa alimentare.

In ambito immobiliare, esistono il bonus ristrutturazione con aliquote al 50% per la prima casa e al 36% per la seconda casa, e le agevolazioni sul mutuo prima casa per giovani con meno di 36 anni. Nel primo caso è possibile risparmiare sulle spese sostenute per i lavori in casa, mentre nel secondo si può accedere alla garanzia statale per l’acquisto di un immobile. Per chi vive in affitto, invece, c’è la possibilità di ottenere una detrazione fiscale sul canone di locazione che varia in funzione del reddito e può arrivare fino a 2.000 euro. La detrazione è riservata ai giovani di età inferiore a 31 anni.

Esiste poi il bonus bollette, che consente di ottenere uno sconto sulle utenze di luce e gas a fronte di un Isee inferiore a 9.530 euro l’anno. Per i single l’importo sarà più basso rispetto ai nuclei composti da 3-4 o più persone, ma comunque utile a contenere le spese. Con lo stesso limite reddituale è previsto anche uno sconto del 25% sulla Tari, la tassa su rifiuti.

Per le persone che sono alla ricerca di un lavoro ci sono l’Assegno di Inclusione o l’indennità di disoccupazione che possono accompagnare le persone che vivono da sole nei mesi di ricerca di una nuova occupazione.

Infine, esistono delle agevolazioni che si rivolgono a tutti i cittadini a prescindere dalla composizione del nucleo familiare: ad esempio, il bonus psicologo, che prevede l’erogazione di voucher di importo variabile in base all’Isee per lo svolgimento di sedute di terapia.

Vivere da soli: sogno o lusso?

Sebbene i costi della vita possano variare da città a città e le spese mensile possano essere diverse in funzione delle abitudini personali, vivere da single in Italia è diventato complicato, soprattutto se si sceglie di vivere nelle grandi città.

Per risparmiare sulle singole voci di spesa, quindi, potrebbe essere utile adottare qualche piccolo accorgimento:

  • condividere un appartamento con altri studenti o lavoratori, con amici o conoscenti per abbattere le spese di affitto e le utenze mensili;
  • cercare degli appartamenti in zone un po’ più lontane dal centro città, ma comunque ben collegate dai mezzi di trasporto;
  • tenere traccia delle entrate e delle uscite mensili, fissando un budget di spesa personalizzato in base allo stipendio e allo stile di vita.

Poter contare su un buon lavoro, percepire un’ottima retribuzione e avere la possibilità di dividere le spese con un’altra persona sono delle condizioni essenziali per poter vivere da soli in Italia. Anche per questi motivi, i giovani italiani escono dalla casa dei genitori sempre più tardi in attesa di una sicurezza che tarda ad arrivare: l’età media è di 30 anni, una delle più alte a livello europeo.

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