La situazione del mercato obbligazionario dopo Jackson Hole

Roberto Donzelli

3 Settembre 2022 - 18:00

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Il governatore della Fed, Jerome Powell, ha parlato la scorsa settimana e i mercati obbligazionari hanno reagito decisamente male. Quali prospettive?

La situazione del mercato obbligazionario dopo Jackson Hole

La scorsa settimana a Jackson Hole si è tenuto il classico «simposio» annuale di economia ospitato dalla Federal Reserve del Kansas City.

Inutile dire che i riflettori erano puntati sul governatore della Fed, Jerome Powell, per capire quali sarebbero state le mosse future della Fed.

Purtroppo, il discorso di Powell non ha affatto rassicurato i mercati

Powell dice che la Fed è decisa a combattere l’inflazione

Non pochi si aspettavano che la Fed potesse essere un po’ morbida nell’immediato futuro, considerando la probabile recessione che si manifesterà nel 2023 o, comunque, un rallentamento economico pressoché certo.

In fondo, con l’economia prossima al rallentamento non c’è tutta questa urgenza di alzare troppo i tassi.

Purtroppo, le cose non sono andate così.

Powell ha rimarcato che attualmente l’inflazione è il nemico numero uno. La Fed è fortemente decisa a restaurare la stabilità dei prezzi. Un’inflazione prossima alla doppia cifra quale quella attuale non è benvenuta e non è tollerabile. La crescita dei prezzi deve rientrare su binari più ordinari.

Questo significa che finché il lavoro non sarà terminato, la Fed continuerà a essere aggressiva. Il che vuol dire che ci saranno nuovi rialzi e che questi potrebbero essere più alti di quanto già scontato dal mercato.

Tutto ciò avrà conseguenze sul mercato del lavoro, sull’economia, sul mercato immobiliare e sul business. Ma secondo Powell, senza la stabilità dei prezzi i rischi futuri per l’economia saranno ben più alti.

Il mercato obbligazionario reagisce male

Ovviamente queste parole non sono piaciute ai mercati azionari e ancor meno a quelli obbligazionari.

Il rendimento del Treasury americano a 10 anni è tornato sui livelli di inizio luglio, vanificando i ribassi dell’estate. Se a inizio agosto il rendimento era circa del 2,6%, ora siamo di nuovo oltre il 3%. L’ultima rilevazione è un rendimento del 3,2%.

Naturalmente, se i rendimenti salgono i prezzi scendono.

L’Europa ovviamente non è rimasta indenne, anzi.

Il rendimento del Bund tedesco è praticamente raddoppiato da inizio agosto, quando era a circa 0,76%. Ora siamo a 1,50%.

Il BTP che a inizio agosto rendeva il 3% circa, ora è sopra al 3,70%.

Insomma, ovunque salgono i tassi e scendono i prezzi dei bond. Di certo non un buon momento per gli investitori obbligazionari.

Quali prospettive?

Del resto, l’ambiente non è certo favorevole. A fine 2020 i bond avevano rendimenti minimi, in gran parte dei Paesi sviluppati addirittura negativi. Non ci si poteva aspettare dei grandi guadagni.

In più, è partita un’inflazione molto sostenuta che ovviamente fa sì che chi investe in reddito fisso chieda rendimenti via via più alti.

Anzi, se consideriamo che, come detto, in Germania i tassi sono all’1,5% e in Italia poco sopra il 3,70%, mentre l’inflazione europea nell’ultima rilevazione di agosto dell’Eurostat ha raggiunto quota 9,1%, vediamo che i rendimenti reali sono ancora molto negativi. I rendimenti semplicemente non coprono la perdita di potere d’acquisto della moneta.

In siffatta situazione due sono le cose. O l’inflazione scende, o i rendimenti obbligazionari salgono progressivamente fino a coprire il capitale dall’inflazione.

Certo, attualmente difficile pensare a rendimenti dei bond stabilmente sopra il 9%. Le Banche Centrali, per certi versi, stanno agendo proprio per evitare questo. L’obiettivo è riportare l’inflazione su livelli più consoni e ordinari, diciamo il 2-3%, in modo che i rendimenti attuali non abbiano bisogno di salire troppo o, addirittura, possano iniziare a scendere.

Ci riusciranno? Ovviamente non possiamo saperlo. Quello che sappiamo, però, è che sia che si combatta seriamente l’inflazione, sia che la si lasci correre, l’immediato non è per nulla roseo per gli investitori obbligazionari.

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