Le commodities stanno realizzando performance interessanti galvanizzate da un oro prossimo a nuovi record. Investire oggi? Una alternativa c’è.
Continua la corsa al rialzo delle materie prime che, a seguito delle tensioni geopolitiche internazionali, hanno beneficiato di un importante incremento nell’arco di pochissime sedute.
Complessivamente, la performance di giugno evidenzia un saldo positivo di oltre otto punti percentuali che, a conti fatti, equipara verosimilmente quanto finora messo a segno da inizio anno. Gli attuali valori, pur rappresentando i massimi di periodo, sono stati già raggiunti lo scorso febbraio, ma, a differenza di quest’ultima parentesi temporale quello che, oggi, può essere “diverso” è strettamente riconducibile alla dinamica delle recenti quotazioni che, a causa le tensioni sul versante Israele-Iran, hanno vissuto una immediata e continua fase di acquisti sui consueti beni-rifugio appartenenti al paniere commodities.

Focalizzando l’attenzione al CRB Index quale sottostante rappresentativo di questa intera asset class appare evidente il recentissimo upside dei corsi. Arrivato a quota 314,40 punti la distanza dai precedenti massimi (316,629) è ormai nulla e, con il trascorrere delle prossime ore, non sembrano poterci essere ostacoli su questo imminente traguardo. Se ciò dovesse verificarsi, però, il timore di assistere ad un potenziale downside poiché correlato al più classico pattern “Double top” non può essere escluso, ma, con buone probabilità, si può anche affermare che l’entità di questa ipotesi vedrebbe un limitato impatto sulle quotazioni attraverso un ritracciamento con argine in corrispondenza di area 308,451 punti.
In ottica futura, però, la valenza che rivestirà questa eventuale soglia di “Double top” non sarà da sottovalutare, poiché, ampliando l’orizzonte temporale, si può constatare come le quotazioni sarebbero le medesime di quelle registrate nel lontano giugno 2014. Fermo restando questa plausibile dinamica, nel breve termine, si può facilmente individuare il primario obiettivo rialzista in dote al CRB Index ovvero: i massimi raggiunti tre anni fa, nel giugno 2022, a quota 329,59 punti.
Focus: argento
Siamo consapevoli che il ben noto lingotto rappresenti il “rifugio” per eccellenza. Tralasciando volutamente alcune obiezioni su tale valenza ciò che, invece, riteniamo opportuno riportare è l’aspetto più concreto ed importante: l’operatività. L’oro continua a registrare rialzi e, ormai, gravita a ridosso di nuovi record.
Per coloro che volessero acquistare, oggettivamente, si tratterebbe di un vero e proprio atto di fiducia senza alcun minimo obiettivo ipotizzabile ex ante. Nulla in contrario, sia chiaro, ma, a parità di condizioni (pseudo rifugio) e rischio (incremento delle quotazioni in caso di ulteriori tensioni geopolitiche), preferiamo optare per sottostanti che possiedono una storia ancora da scrivere o, guardando al loro passato, che possano fornirci utili informazioni.

Rimanendo, quindi, nel basket dei matalli cosiddetti preziosi e senza troppo mutare la natura safety attribuibile al primatista lingotto, la nostra scelta, invece, ricade sul più stretto e vicino “cugino” argento. Questa decisione, come detto, avviene prettamente dal punto di vista operativo, infatti, nonostante il sottostante sia sui massimi di periodo riporta, però, un chiaro ed ipotetico itinerario se raffrontato alla storia pregressa che, traslata nel tempo, vede area 43,50 quale obiettivo. Come ovvio, vista l’entità dell’ambizioso target, appare superfluo sottolineare come tale possibile allocazione avvenga in chiave strategica di portafoglio e, pertanto, non ascrivibile a logiche di brevissimo o di breve termine.
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