La rottamazione delle cartelle si farà, ma come?

Patrizia Del Pidio

2 Ottobre 2025 - 14:16

Garavaglia rassicura: la rottamazione si farà, ma non si sa ancora come. Vediamo cosa ha detto, le ipotesi in campo e cosa potrebbe prevedere la nuova pace fiscale.

La rottamazione delle cartelle si farà, ma come?

Nelle molte incertezze che ci sono sulla Legge di Bilancio 2026, una cosa sembra essere sicura: la rottamazione quinquies si farà. Nelle ultime ore sembra essersi ristretto il perimetro in cui opererà il taglio Irpef il prossimo anno, mentre non è in discussione la nuova pace fiscale.

A confermare gli intenti verso la nuova rottamazione è il presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia, che spiega che in manovra la pace fiscale ci sarà, anche se non si sa ancora quali saranno i confini di attuazione.

La rottamazione quinquies si farà

Che si voglia chiamare rottamazione quinquies, che si preferisca parlare di pace fiscale, una cosa è fuori discussione: la prossima Manovra conterrà una sanatoria fiscale. Non sono ancora definiti i contorni e il funzionamento, la cui definizione richiede tempo, ma nel 2026 ci saranno agevolazioni per pagare le cartelle esattoriali e i debiti.

Le parole di Garavaglia rassicurano, ma non bisogna dimenticare che la nuova rottamazione dovrà fare i conti anche con le poche risorse a disposizione. Il Governo ha delle priorità, mai nascoste: tra queste ci sono indubbiamente il taglio Irpef per il ceto medio, ma anche la nuova rottamazione.

Ancora non è certo il numero di rate, così come non c’è nulla di sicuro su scadenze e modalità di accesso. Molti elementi sono ancora in attesa di una decisione, lasciando i contribuenti nel dubbio sulla possibilità di rientrare nella nuova sanatoria.

Rottamazione quinquies, le ipotesi

Sicuramente non sarà una rottamazione che comprende tutti i debiti e tutti i debitori, non ci sarebbero abbastanza risorse per la copertura. Si allontana sempre più l’ipotesi di una sanatoria come quella descritta negli ultimi mesi dalla Lega e contenuta nella proposta di legge presentata a inizio anno. Probabilmente le 120 rate mensili in 10 anni saranno un beneficio concesso soltanto ai debitori che versano in uno stato di disagio economico e che hanno debiti molto elevati.

Qualche settimana fa, infatti, Leo aveva sottolineato l’inutilità di rateizzare in 10 anni i debiti più esigui. Proprio in quell’occasione, però, si era ipotizzato di affiancare alla rottamazione delle cartelle anche un saldo e stralcio per i debiti meno elevati. Anche in questo caso non si può sperare in una cancellazione totale del debito (per quello, infatti, c’è il discarico automatico): è ipotizzabile che si attui uno stralcio in base al reddito del debitore e all’importo del debito, ma anche in questo caso non vi è nulla di certo.

La rottamazione, secondo le intenzioni del Governo, dovrebbe prevedere dei paletti per i decaduti dalle precedenti rottamazioni, ma questi ultimi non dovrebbero impedire l’accesso a chi ha intenzione di pagare ed ha difficoltà economica. Vietare quindi l’accesso ai furbetti, ma non a chi è decaduto per rate troppo alte e insostenibili.

È chiaro che definire le regole di accesso non sarà semplice, visto che l’esecutivo non vuole ipotecare le poche risorse a disposizione per permettere a chi non ha intenzione di pagare di ritardare le azioni esecutive.
La rottamazione si farà, ma resta una partita aperta: per capire chi potrà beneficiarne occorrerà attendere ancora qualche settimana.

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