La protezione del patrimonio artistico italiano tra sfide e opportunità

Marta De Vivo

9 Marzo 2023 - 15:00

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Sono tantissime le sfide che deve affrontare il patrimonio artistico italiano, ma anche le opportunità messe in campo grazie alla tecnologia e al digitale. Ne abbiamo parlato con Benedetta Colombo.

La protezione del patrimonio artistico italiano tra sfide e opportunità

In questa intervista, Benedetta Colombo (benedetta.artefacile sui social), giovane divulgatrice d’arte, affronta importanti questioni riguardanti la protezione e la valorizzazione del patrimonio artistico italiano. Tra le principali minacce per il patrimonio artistico italiano, sono menzionate la vendita illegale di opere d’arte, il furto, la mancanza di finanziamenti per la conservazione e la manutenzione degli edifici e delle opere d’arte. Benedetta Colombo sottolinea l’importanza di un impegno congiunto tra istituzioni pubbliche e privati, il coinvolgimento della comunità locale e la creazione di politiche a lungo termine per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio artistico italiano.

La tecnologia può essere utilizzata in molti modi per preservare e valorizzare il patrimonio artistico italiano, ad esempio attraverso il restauro virtuale o la realtà aumentata. Benedetta Colombo parla anche delle iniziative di divulgazione più efficaci per promuovere la conoscenza e l’apprezzamento del patrimonio artistico italiano tra i giovani e il pubblico internazionale. Infine, l’intervistata si esprime sulla sfida del turismo culturale e sulla necessità di una fruizione attenta e rispettosa del patrimonio, nonché sull’imbrattamento di opere d’arte da parte del movimento di Ultima Generazione.

Domanda: Quali sono le principali minacce per il patrimonio artistico italiano e come possiamo proteggerlo efficacemente?

Risposta: Le principali minacce per il patrimonio artistico italiano sono la vendita illegale di opere d’arte, il furto, la mancanza di finanziamenti per la conservazione e per la manutenzione degli edifici e delle opere d’arte, e i danni causati da calamità naturali. Per proteggere efficacemente il patrimonio artistico italiano, è necessario un impegno congiunto tra istituzioni pubbliche e privati, il coinvolgimento della comunità locale e la creazione di politiche a lungo termine per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio.

D: In che modo la tecnologia può essere utilizzata per preservare e valorizzare il nostro patrimonio, ad esempio attraverso il restauro virtuale o la realtà aumentata?

R: La tecnologia può essere utilizzata in molti modi per preservare e valorizzare il patrimonio artistico italiano. Ad esempio, il restauro virtuale può aiutare a ricostruire opere d’arte danneggiate o distrutte, mentre la realtà aumentata può offrire ai visitatori un’esperienza immersiva e interattiva durante le visite ai musei o ai siti storici. Il digitale è utile anche per gli studiosi perché rende alcuni scritti più fruibili e consultabili rendendo più semplice la circolazione di idee.

D: Quali sono le iniziative di divulgazione più efficaci per promuovere la conoscenza e l’apprezzamento del patrimonio artistico italiano tra i giovani e il pubblico internazionale?

R: Non esiste una ricetta giusta per quanto riguarda la divulgazione artistica, sicuramente è utile parlare alle persone facendo riferimento a cose che tutti conoscono. Parlare d’arte in modo accademico è una strada che è già stata intrapresa e che non ha portato risultati. Per avvicinarsi alle persone bisogna parlare come loro, parlare una lingua che possono capire. Per promuovere la conoscenza e l’apprezzamento del patrimonio artistico italiano tra i giovani e il pubblico internazionale, sono necessarie iniziative di divulgazione creative e coinvolgenti, come mostre, eventi culturali, laboratori educativi, visite guidate e pubblicazioni divulgative. Inoltre, l’utilizzo dei social media e delle tecnologie digitali può contribuire a raggiungere un pubblico più ampio e diversificato.

D: Qual è il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati nella salvaguardia delle nostre opere d’arte e come possono collaborare efficacemente?

R: Le istituzioni pubbliche e private dovrebbero lavorare in un senso comune: creando dei legami tra le persone, la storia e il territorio. Rendere l’arte più fruibile a tutti, sarebbe il miglior modo per contribuire alla salvaguardia del patrimonio stesso. Una popolazione consapevole fa la differenza.

D: Quali sono le sfide e le opportunità per la conservazione del nostro patrimonio nel contesto del turismo culturale e come possiamo gestirle in modo sostenibile?

R: Per prima cosa bisognerebbe riformare la comunicazione. La conservazione è spesso rivolta ai grandi “blockbuster” dell’arte, ad artisti che “staccano biglietti”. Bisogna capire invece che ci sono tante realtà su cui si dovrebbe investire, che sono anche molto più piccole, realtà che stiamo via via perdendo perché inseguiamo questo turismo massiccio, vuoto e inconsapevole. Finché non cambieremo il racconto dell’arte, ho paura che rimarrà tutto così. Per gestire queste sfide in modo sostenibile, è necessario promuovere un turismo culturale consapevole e responsabile, che rispetti l’ambiente, la cultura e le comunità locali, e che promuova una fruizione attenta e rispettosa del patrimonio.

D: Cosa ne pensi dell’imbrattamento di opere d’arte da parte del movimento di Ultima Generazione? Pensi che fosse necessario?

R: Non ho un parere netto su Ultima Generazione. Penso che, al di là delle sacrosante motivazioni, il fatto di rendere le opere il loro strumento di protesta sia molto forte. Ha raccolto pareri positivi (come quello di Cattelan) ma anche pareri negativi. Se usciamo, come mi auspico, dall’assioma arte = bellezza geniale intoccabile, e iniziamo a usare le opere come strumento, solo in questo caso, le azioni di Ultima Generazione acquisteranno di un senso.

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