La metafisica del Grande Reset

Armando Savini

31/05/2023

31/05/2023 - 14:38

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Il capitalismo deve sopravvivere ad ogni costo, anche al costo di abbattere quei sistemi liberal-democratici che lo hanno sostenuto e sostentato.

La metafisica del Grande Reset

Nel precedente articolo “Le radici del Grande Reset. Da Malthus a Bergoglio”, abbiamo esaminato le dinamiche perlopiù economiche, politiche sociali del Great Reset, domandandoci se la ragione delle politiche di de-popolamento e de-industrializzazione non fosse da ricercare nell’ordine metafisico. Per quanto il mondo del pensiero filosofico e dell’azione possano sembrare distinti e distanti, in realtà sono misteriosamente connessi. Le azioni derivano dai giudizi e questi derivano dalla propria visione del mondo. L’economia e la finanza, benché per molti, immersi nel materialismo, costituiscano le mete finali, per altri sono solo gli strumenti per perseguire obiettivi di ordine metafisico, condizionato da alcune credenze e visioni del mondo. Nelle società contemporanee, narcotizzate dal meccanicismo e dal linearismo, tutto ciò che è intangibile viene relegato nell’indifferenza e etichettato come “oppio dei popoli”. In realtà è proprio il materialismo e, soprattutto, il meccanicismo che alienano le persone dalla realtà, astraendole da ogni visione metafisica. Perché l’economia possa porsi al servizio dell’umanità, è necessario in primo luogo sapere chi è l’uomo (antropologia), ma questo è possibile comprenderlo solo alla luce della metafisica. Il mondo delle idee si contende tra due roccaforti, due diversi paradigmi interpretativi della storia universale, che si fondano su due opposti giudizi sull’essere. In questi ultimi tempi stiamo assistendo allo scontro finale, a una guerra ideologica senza esclusione di colpi tra pensiero ortodosso e pensiero gnostico, tra la civiltà cristiana e quella che molti hanno definito la civiltà dell’anticristo, figura emblematica che ho già esaminato nel mio ultimo libro “L’ultimo anticristo. Identikit dell’uomo più diabolico della storia secondo le profezie antiche e moderne”.

«Il cambiamento climatico è diventato un fattore determinante per le prospettive a lungo termine delle aziende... siamo sull’orlo di un riassetto fondamentale della finanza. Nel prossimo futuro - e prima di quanto molti prevedano - ci sarà una significativa riallocazione del capitale... Il rischio climatico è un rischio di investimento". "Ogni governo, azienda e azionista deve affrontare il cambiamento climatico».

Ma questo è solo un obiettivo intermedio che guarda verso quello finale, di carattere squisitamente metafisico. [...]

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