Crollano le vendite di birra in Germania, ai minimi da 30 anni. Tra inflazione, dazi e nuove abitudini, i tedeschi scelgono sempre più versioni analcoliche.
Nella patria della birra, in Germania, crollano le vendite della bevanda tedesca per eccellenza. Un dato che ha sorpreso molti osservatori: la birra, simbolo nazionale per cultura e tradizione, non era mai stata messa così in discussione. Eppure, i numeri parlano chiaro: nel primo semestre del 2025 le vendite sono scese a 3,9 miliardi di litri, segnando un record negativo che non si vedeva da oltre trent’anni.
La Germania, che vanta oltre 1.500 birrifici e un consumo pro capite storicamente tra i più alti al mondo, si trova oggi a fare i conti con un mercato in contrazione. Non si tratta soltanto di un calo temporaneo, ma di una tendenza strutturale che tocca tanto il mercato interno quanto quello estero. Le esportazioni, soprattutto fuori dall’Unione Europea, registrano frenate significative, mentre il consumo domestico si riduce costantemente anno dopo anno.
Accanto a questo scenario in difficoltà, emerge però un dato interessante: la birra analcolica e i prodotti alternativi come i miscelati stanno guadagnando terreno. Un cambiamento che racconta molto delle trasformazioni in corso nella società tedesca ed europea.
Germania, crollo della birra: ecco perché
Il calo delle vendite di birra in Germania non è un fenomeno isolato, ma il risultato di una serie di concause che stanno modificando profondamente il settore. I dati dell’Ufficio federale di statistica tedesco (Destatis) parlano di una flessione del -6,3% nella prima metà del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, pari a oltre 262 milioni di litri in meno. È un record negativo, se si considera che per la prima volta i consumi semestrali sono scesi sotto la soglia dei 4 miliardi di litri.
A incidere pesantemente è innanzitutto l’inflazione, che riduce il potere d’acquisto dei consumatori e rende meno accessibili i prodotti alcolici, già colpiti da rincari di materie prime ed energia. Ma non solo: anche il mercato estero soffre. Le esportazioni di birra tedesca sono diminuite del -7,1% nella prima metà del 2025, con un calo quasi a doppia cifra fuori dai confini europei (-9,9%). Sul fronte internazionale pesa inoltre la guerra commerciale con gli Stati Uniti, che hanno introdotto nuovi dazi penalizzando ulteriormente i produttori.
Il mercato interno, che assorbe oltre l’80% delle vendite, non è da meno: i consumi domestici hanno registrato un -6,1%, segno che la domanda interna continua a contrarsi. Questa situazione ha già portato a chiusure di birrifici, come quello della Oettinger: nel 2024 il numero è sceso da 1.511 a 1.459, interrotto un trend di crescita che durava da quasi trent’anni. Un campanello d’allarme che fa temere una trasformazione irreversibile per il settore.
Birra, in Germania e in Europa spopolano le analcoliche
Se i consumi di birra tradizionale diminuiscono, cresce invece l’interesse per prodotti alternativi, soprattutto le versioni analcoliche. Negli ultimi anni questa categoria ha registrato aumenti costanti, diventando una delle poche note positive in un mercato in crisi. A Berlino, per esempio, nella prima metà del 2025 le birre analcoliche e i miscelati hanno segnato un incremento dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Il dato resta ancora marginale sul totale, appena il 5,6% dei volumi complessivi di birra venduta in Germania, ma indica chiaramente la direzione del cambiamento. Le nuove generazioni consumano meno alcol e mostrano una maggiore attenzione alla salute, alla forma fisica e a uno stile di vita più equilibrato. Questo porta a ridurre il consumo pro capite di birra tradizionale, sceso da 98 litri annui nel 2017 a 88 nel 2024, ma allo stesso tempo apre nuove opportunità di mercato.
Il fenomeno non riguarda soltanto la Germania, ma l’intera Europa. In diversi Paesi cresce la domanda di bevande a basso o nullo contenuto alcolico, non solo birra ma anche vino e cocktail pronti. Le aziende, costrette a fronteggiare la crisi dei consumi classici, stanno quindi investendo su questi segmenti emergenti, sperimentando nuove ricette e strategie di marketing.
In un contesto in cui la birra tradizionale non è più sinonimo di crescita, le versioni analcoliche rappresentano la via di salvezza per molti produttori. Una rivoluzione silenziosa che potrebbe ridisegnare il futuro della bevanda simbolo tedesca.
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