La Bulgaria entra nell’Eurozona, adotterà l’euro dal 2026

Violetta Silvestri

8 Luglio 2025 - 15:10

Il 21esimo Paese dell’Eurozona è la Bulgaria, che adotterà ufficialmente l’euro il 1° gennaio 2026. I dettagli.

La Bulgaria entra nell’Eurozona, adotterà l’euro dal 2026

È ufficiale: da gennaio 2026 la Bulgaria adotterà l’euro, diventando il 21° Paese dell’Eurozona.

Il Consiglio di Economia e Finanza, noto come Ecofin, in riunione l’8 luglio 2025 ha approvato gli ultimi tre atti giuridici che sanciscono l’ingresso del Paese UE nel gruppo di coloro che beneficiano della moneta unica.

La nazione dell’Europa dell’Est di 6,4 milioni di abitanti ha iniziato a intraprendere il percorso verso l’Eurozona dal 2007, ma finora non era ancora riuscita a soddisfare una serie di cosiddetti criteri di convergenza. L’inflazione persistentemente elevata, in seguito alla pandemia e all’invasione dell’Ucraina, ha vanificato le possibilità di fare ingresso nel club nel 2024 e nel 2025.

Ora, grazie a una nuova revisione da parte della Commissione Europea e della Banca Centrale Europea, la Bulgaria ha soddisfatto i requisiti, preparandosi alla transizione all’inizio del prossimo anno. Le principali preoccupazioni e le resistenze al via libera per l’euro riguardavano il livello di corruzione e riciclaggio di denaro nel Paese più povero dell’UE. La Commissione e la BCE hanno tuttavia rilevato che la Bulgaria ha compiuto progressi in questi ambiti. Dal primo gennaio 2026 anche i bulgari useranno l’euro.

Bulgaria, via libera all’euro dal 1° gennaio 2026

L’8 luglio i ministri delle finanze dell’Unione europea hanno approvato gli ultimi passi che consentiranno alla Bulgaria di utilizzare l’euro come moneta a partire dal 1° gennaio 2026.

Uno dei tre atti giuridici appena approvato fissa il tasso di conversione tra l’euro e il lev bulgaro a 1,95583 lev per 1 euro. Questo corrisponde all’attuale tasso centrale del lev nel meccanismo di cambio europeo (ERM II).

Da oggi, la Bulgaria diventa il 21 ° membro dell’eurozona. Questo segna il culmine di un approfondito processo di adesione della Bulgaria, caratterizzato da un’analisi rigorosa e da un’intensa preparazione. Mi congratulo sentitamente con la Bulgaria e il popolo bulgaro per questo straordinario risultato

Queste le parole dei Stephanie Lose, ministro danese per gli affari economici.

La Bulgaria è un caso a parte in quanto ha agganciato la sua valuta, il lev, all’euro fin dall’inizio dell’unione monetaria nel 1999, ancor prima di entrare nell’Unione Europea nel 2007. Il Paese ha anche livelli di debito pubblico molto bassi, pari solo al 24,1% del PIL annuo. Questo è ben al di sotto del 60% stabilito dai criteri economici per l’adesione all’Eurozona.

La Bulgaria soddisfa anche il criterio del deficit di bilancio, con un 3,0% nel 2024 e un deficit previsto al 2,8% del PIL nel 2025.

La mossa più complicata sarà portare l’inflazione al di sotto del parametro di riferimento del 2,8%, ovvero non più dell’1,5% in più rispetto alla media dei tre membri dell’Eurozona con il tasso più basso. Le previsioni economiche di primavera 2025 della Commissione prevedono un aumento dell’inflazione media annua dal 2,6% nel 2024 al 3,6% nel 2025, scendendo gradualmente all’1,8% nel 2026.

Infine, la Bulgaria ha dovuto dimostrare di avere un tasso di cambio stabile, restando entro un margine del 15% su entrambi i lati del tasso di parità centrale nel Meccanismo di cambio II.

C’erano preoccupazioni circa il livello di corruzione e riciclaggio di denaro nel Paese più povero dell’UE. La Commissione e la BCE hanno tuttavia rilevato che la Bulgaria ha compiuto progressi in questi ambiti.

Da evidenziare che in un recente rapporto la Banca centrale europea ha riconosciuto che, in prospettiva, la Bulgaria dovrà affiancare l’adesione all’euro “con politiche appropriate per evitare di compromettere indebitamente la competitività della Bulgaria e impedire l’accumulo di livelli insostenibili di crescita del credito e di altri squilibri macroeconomici”.

Sebbene il costo orario del lavoro in Bulgaria sia ancora il più basso dell’UE, la crescita dei salari deve essere coerente con quella della produttività, tra le altre cose, per restare competitivi e mantenere il paese attraente per gli investitori stranieri, ha aggiunto la banca centrale.

Anche le questioni relative allo stato di diritto e alla trasparenza sono al centro dell’attenzione dei decisori politici. La criminalità organizzata e l’oligarchia affliggono la Bulgaria da anni, e l’ultima relazione dell’UE sullo stato di diritto ha sollevato preoccupazioni per la mancanza di indipendenza di alcune autorità di regolamentazione.

Cosa cambia con l’introduzione dell’euro in Bulgaria?

In teoria, l’euro porta con sé tassi di interesse più bassi per imprese e consumatori e facilita gli scambi transfrontalieri all’interno dell’eurozona.

Le aziende non devono più effettuare transazioni di cambio valuta o preoccuparsi che le oscillazioni del tasso di cambio possano erodere i loro profitti o il loro patrimonio. I viaggiatori non devono più pagare commissioni agli sportelli di cambio o sull’estratto conto della carta di credito quando sono in vacanza o in viaggio d’affari in un altro paese dell’UE.

I Paesi membri hanno diritto a un seggio nel consiglio della BCE che stabilisce i tassi d’interesse e hanno quindi voce in capitolo nella politica monetaria dell’intera Eurozona.

Inoltre, le nazioni che aderiscono all’euro perdono parte del loro potere decisionale sulla propria economia. Rinunciano alla possibilità di stabilire autonomamente i propri tassi di interesse e si trovano ad affrontare restrizioni alla spesa pubblica e al deficit, sebbene tali regole si siano dimostrate flessibili nella pratica. E non possono più guadagnare competitività rispetto agli altri paesi consentendo al tasso di cambio della propria moneta di svalutarsi.

Nel dettaglio, il 1° gennaio, gli sportelli bancomat saranno aperti solo in euro, ma entrambe le valute circoleranno in contanti per un mese. Successivamente, le banconote in lev potranno essere cambiate presso le banche per 12 mesi e per un periodo illimitato presso la Banca nazionale bulgara.

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