L’uso del taser va proibito alle forze dell’ordine? Il sondaggio

Redazione

26 Agosto 2025 - 12:50

Cresce il dibattito sull’uso del taser da parte delle forze dell’ordine: strumento di sicurezza o pericolo reale per i cittadini? Il sondaggio di Money.it

L’uso del taser va proibito alle forze dell’ordine? Il sondaggio

In Italia sono attualmente circa cinquemila i taser in dotazione alle forze dell’ordine. Uno strumento definito “non letale”, ma che l’Onu considera uno strumento di tortura. Negli ultimi giorni, due decessi a Olbia e Genova hanno riacceso il dibattito sull’uso della pistola elettrica.

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi difende il taser come strumento imprescindibile per gli agenti, sottolineando che serve a evitare l’uso delle armi da fuoco. “Il cordoglio per le vittime non deve essere strumentalizzato – ha dichiarato – le regole di ingaggio prevedono l’uso solo in presenza di soggetti violenti e pericolosi”.

Tuttavia, medici e associazioni denunciano i rischi per la salute: la scarica elettrica può interferire con pacemaker, provocare aritmie o arresto cardiaco, soprattutto in soggetti vulnerabili o sotto l’effetto di droghe. Uno studio della Reuters riferisce che negli Stati Uniti l’uso del taser tra il 2000 e il 2017 ha causato oltre 1000 decessi.

L’uso del taser va proibito alle forze dell’ordine?

Il dibattito politico è acceso: Riccardo Magi, deputato e segretario di Più Europa, sostiene che “dopo tre morti in pochi mesi, un ministro che tutela i diritti dovrebbe sospendere immediatamente l’uso del taser e avviare un’indagine. Questo strumento va abolito”.

Il taser è legale in Italia dal 2022, dopo una sperimentazione iniziata nel 2018 in dodici città. Negli anni il suo uso si è esteso progressivamente: oggi è disponibile non solo per Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza, ma anche per la Polizia Locale in centinaia di comuni. La normativa stabilisce linee guida precise per il suo impiego: distanza di sicurezza, durata della scarica, presenza preferibile di un secondo operatore, attenzione a soggetti vulnerabili e intervento sanitario obbligatorio dopo ogni utilizzo.

Nonostante queste regole, il dibattito rimane aperto. Il taser, nato negli anni Settanta come evoluzione dei manganelli elettrici, emette una scarica ad alto voltaggio ma basso amperaggio, teoricamente non letale. Ma i recenti episodi mortali riportano la questione dei rischi reali.

Alla luce di quanto accaduto, è lecito chiedersi: è davvero indispensabile mantenere in dotazione uno strumento che, secondo l’Onu, rientra nella categoria della tortura? O sarebbe più sicuro sospenderne l’uso e avviare una revisione completa delle procedure e delle alternative per la gestione delle situazioni di pericolo?

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