Per Juncker “alcuni ministri italiani sono bugiardi”, Di Maio replica: “Noi lavoriamo per crescita”

Mario D’Angelo

02/04/2019

Il presidente della Commissione Europea lancia una pesante accusa ai ministri italiani «bugiardi»

Per Juncker “alcuni ministri italiani sono bugiardi”, Di Maio replica: “Noi lavoriamo per crescita”

Che sia tutta propaganda contro l’Europa? Jean-Claude Juncker, dopo i toni tesi dell’incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, getta benzina sul fuoco con una pesante accusa all’esecutivo italiano. Secondo il presidente della Commissione, “alcuni ministri italiani sono bugiardi” perché mentono ai cittadini sul sostegno alla Penisola da parte dell’Unione.

Ministri mentono su sostegno europeo all’Italia

Juncker ha parlato durante un’intervista alla radio Euranetplus, ricordando gli importi dei fondi europei arrivati al nostro Paese. Solo quelli per le crisi migratorie, afferma Juncker, ammontano a 1 miliardo e sono soltanto una minima parte.

“Abbiamo dato 130 miliardi all’Italia. Il piano Juncker ha generato investimenti nell’ordine di 63,3 miliardi. I fondi strutturali, sostegno europeo per rinvigorire l’economia, sono più di 44 miliardi”,

ha detto il Commissario, che lamenta la mancanza d’informazione degli italiani sul tema. Dei 130 miliardi di euro complessivi, si chiede Juncker, “c’è un solo italiano” che ne sa qualcosa? “No, perché un certo numero di ministri italiani dice il contrario. Sono dei bugiardi, dei bugiardi”.

L’attacco di Juncker arriva il giorno dell’incontro a Palazzo Chigi con Conte, in cui il presidente della Commissione si è detto “preoccupato” per il continuo regredire dell’economia italiana. Juncker ha auspicato “sforzi supplementari per mantenere in vita la crescita italiana”. Conte ha risposto che l’Italia non è un caso isolato, ma che “l’intera Eurozona” è coinvolta.

Lo squilibrio fra i fondi ricevuti dall’Europa e quelli dati dall’Italia è uno dei temi di maggiore fibrillazione fra il governo 5 Stelle-Lega e l’Ue. Lo scorso autunno il dialogo aveva raggiunto un registro piuttosto grave.

Di Maio: Lavoriamo per la crescita

Intervenuto alla trasmissione diMartedì di Giovanni Floris, su La7, Luigi Di Maio ha potuto replicare alle parole di Juncker. Il vicepremier ha scelto, comunque, di non rinfocolare la polemica con l’Europa, mantenendosi sul vago:

“Lavoriamo per far tornare l’Italia a crescere, questo è uno dei momenti più difficili per tutta l’Europa. Come ben sappiamo ci sono modelli di automobili tedesche che hanno il 70% di componenti italiane”.

Di Maio sposa, quindi, la linea già espressa da Conte e da Tria, secondo cui al rallentare dell’Europa l’Italia non può che fare altrettanto. “Il motore del continente, la Germania, si è fermato”.

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