Italia: scende l’export (su base mensile) dopo 5 mesi

Violetta Silvestri

12/08/2022

12/08/2022 - 13:09

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Secondo la nota flash dell’Istat, a giugno in Italia le esportazioni diminuiscono come non accadeva da 5 mesi. In crescita l’import, con io disavanzo che supera i 2 miliardi di euro.

Italia: scende l’export (su base mensile) dopo 5 mesi

I dati Istat sulla bilancia commerciale italiana hanno evidenziato, per il mese di giugno, un calo congiunturale delle esportazioni dopo un periodo consecutivo di crescita durato 5 mesi.

Le vendite a livello mensile scendono sia verso i Paesi Ue che quelli extra-Ue, mentre le importazioni evidenziano un aumento congiunturale e tendenziale, con le dinamiche degli acquisti energetici a pesare molto sul valore.

Il disavanzo per il mese di giugno 2022 è pari a 2.166 milioni di euro, mentre un anno fa si contava un avanzo di 5.673 milioni di euro. Tutti i dati Istat sulla bilancia commerciale dell’Italia.

Più import che export, disavanzo da 2 miliardi: i dati sull’Italia

Il quadro commerciale dell’Italia cambia, in parte, con la lettura dei risultati di giugno 2022. L’Istat ha rilevato:

“Dopo cinque mesi di crescita, a giugno si registra un calo congiunturale dell’export sia verso i paesi Ue sia verso i mercati extra Ue. In complesso, nel secondo trimestre 2022, la dinamica congiunturale si conferma tuttavia molto positiva sebbene in decelerazione (+6,2%, da +8,0% del primo trimestre).”

In generale, considerando i dati a livello annuale, la crescita dell’export ha evidenziato una frenata pur restando molto sostenuta, visto che si sono palesati aumenti diffusi a tutti i settori e verso i principali paesi partner, escludendo Russia e Svizzera. “Gli acquisti di gas naturale e di petrolio greggio contribuiscono per 15,7 punti percentuali al marcato incremento tendenziale dell’import del nostro Paese”, ha sottolineato Istat.

Nel dettaglio, le esportazioni su base annua sono aumentate del 21,2%, con importanti e simili andamenti verso entrambe le aree, Ue (+21,2%) ed extra Ue (+21,1%). L’import è incrementato a livello tendenziale del 44,2%, con l’area extra Ue (+75,1%) a svolgere un ruolo più attivo rispetto a quella Ue (+22,1%).

Sempre a livello annuale, l’aumento nazionale dell’export è stato favorito soprattutto da Stati Uniti (+25,3%), Germania (+15,6%), Francia (+16,7%), Belgio (+54,0%) e Turchia (+87,4%). L’export verso la Russia (-19,1%) si ha confermato il netto declino e in lieve calo sono state anche le vendite verso la Svizzera (-2,2%).

La spinta dell’export tendenziale è stata sostenuta da queste merci:

  • prodotti petroliferi raffinati (+100,9%);
  • articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+47,8%);
  • sostanze e prodotti chimici (+30,0%);
  • macchinari e apparecchi n.c.a. (+10,1%);
  • prodotti alimentari, bevande e tabacco (+19,6%)

Istat ha commentato: “Il deficit energetico si amplia ulteriormente, per effetto dei forti rialzi dei valori medi unitari all’import di gas, greggio ed energia elettrica, e supera nei primi sei mesi dell’anno i 48 miliardi; nello stesso periodo il deficit commerciale sfiora i 13 miliardi, a fronte di un avanzo di quasi 29 miliardi dei primi sei mesi del 2021.”

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