Perché l’Italia può davvero entrare in recessione e a quali condizioni

Stefano Rizzuti

8 Luglio 2022 - 14:21

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Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, avverte che il rischio della recessione per l’Italia è lontano, ma potrebbe concretizzarsi nel caso in cui si presenti una condizione: ecco quale.

Perché l’Italia può davvero entrare in recessione e a quali condizioni

Lo spettro della recessione per l’Italia è lontano, ma neanche troppo. Secondo il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, al momento la situazione è sotto controllo, ma un pericolo si potrebbe presentare nel caso in cui avvenga una condizione, ovvero se la Russia dovesse tagliare del tutto le forniture di gas.

In occasione dell’assemblea annuale Abi, Visco parla della situazione economica italiana, riflettendo non solo sulla crescita, ma anche sull’inflazione e sui salari. In linea di massima emergono visioni ottimistiche, ma i pericoli ci sono e il governatore della Banca d’Italia non li nasconde. E non è l’unico, come dimostrano anche le parole di Patuelli e Franco.

Il rischio recessione in Italia

Secondo Visco l’Italia potrebbe finire in recessione solamente in uno scenario in cui si arriva a un blocco totale delle forniture di gas dalla Russia. In questo scenario il Pil subirebbe una contrazione nel biennio 2022-2023, per poi tornare a crescere nel 2024. Un taglio del gas russo, spiega il governatore, avrebbe ricadute su diversi settori a elevata intensità energetica e comporterebbe ulteriori rialzi sui prezzi delle materie prime e anche un rallentamento del commercio estero. Con lo scenario attuale, invece, il Pil dovrebbe crescere su livelli in linea con quelli dell’eurozona.

Il Pil italiano nel 2022

Se, da una parte, Visco avverte che il rallentamento dell’economia e il rischio della contrazione delle attività economiche debbano far riflettere le banche e portare a maggiore prudenza sulla distribuzione degli utili, dall’altra il ministro dell’Economia, Daniele Franco, stima una crescita “robusta”, che porta un valore acquisito per il 2022 sopra il 3%.

L’inflazione e i salari degli italiani

Altro tema affrontato da Visco è quello dell’inflazione. Partendo dalle previsioni delle banche centrali che si sono rivelate sbagliate a causa di un errore che dipende per il 90% dalle ipotesi relative ai costi dell’energia. In ogni caso il governatore della Banca d’Italia parla di indicazioni confortanti sul fronte dell’inflazione di medio-lungo periodo.

Poi si sofferma sul tema delle retribuzioni: a suo giudizio al momento non sembra che si stia verificando quella che definisce come una “pericolosa rincorsa tra prezzi e salari”. Quindi, spiega ancora, è possibile riportare l’inflazione in linea anche senza arrivare a una brusca frenata dell’economia.

Per quanto riguarda l’inflazione, è Patuelli a definirla come una “tassa ingiusta sugli onesti” e, in particolare, sui risparmiatori. Per Franco, invece, l’aumento dei prezzi dovuto soprattutto al caro energia e alla guerra in Ucraina non sembra destinato a poter rientrare in tempi rapidi.

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