L’Italia potrebbe riavere dall’Austria parte dei gioielli degli Asburgo

Ilena D’Errico

11 Novembre 2025 - 00:10

Il tesoro degli Asburgo viene riscoperto, ma un tempo (almeno in parte) apparteneva alla famiglia de’ Medici. Che debba ritornare a Firenze? Ormai tutto sembra possibile.

L’Italia potrebbe riavere dall’Austria parte dei gioielli degli Asburgo

Questo 2025 non smette di regalare emozioni, soprattutto in certi ambiti. Dopo il rocambolesco furto al Louvre e il suo paradossale esito, una scoperta degna dei migliori bestseller toglie il fiato al pianeta intero. È stato ritrovato il tesoro degli Asburgo, compreso il famoso diamante giallo Fiorentino, che non è mai stato davvero perduto. L’inestimabile bottino era sapientemente nascosto nel caveau di una banca del Quebec, al riparo dal tempo e dagli intrighi, ma anche dalle contese che presto apriranno un capitolo tutto nuovo in questa storia centenaria.

Già, perché è ancora da vedere se i gioielli dovranno restare alla famiglia Asburgo o se saranno espropriati dallo Stato austriaco, e nel mentre un’ipotesi affascinante si fa strada tra i più sognatori: la rivalsa italiana. Che l’Italia possa riavere una parte dei gioielli finalmente ritrovati? Improbabile, ma nemmeno impossibile vista la presenza di un antico patto che vincola i preziosi a Firenze, su volontà dell’ultima de’ Medici. Una storia ancora tutta da scrivere negli anni a venire, perché il tesoro degli Asburgo resta tuttora una leggenda vivente che lega storia, dinastie, intrecci politici e promesse in un connubio di pietre e metalli preziosi inestimabili.

Il tesoro degli Asburgo è stato svelato

In questi giorni non facciamo altro che parlare del ritrovamento del tesoro degli Asburgo, della scoperta del tesoro e del mistero risolto, cavalcando l’onda di una storia familiare prima che politica degna del giallo più intricato. Per essere precisi, però, dovremmo parlare di segreto svelato. Anche se negli anni le teorie si sono sprecate, vedendo i preziosi al centro di furti, intrighi, vendite nascoste e distruzione, i gioielli imperiali sono soltanto rimasti nascosti per volere dell’ultima imperatrice austriaca, Zita di Borbone-Parma, vedova di Carlo I.

Proprio quest’ultimo aveva ordinato di mettere in sicurezza i gioielli nel novembre 1918, facendoli arrivare in Svizzera per salvarli dalla dissoluzione dell’Impero. Lì rimasero fino al 1921, quando se ne persero misteriosamente le tracce. Come scopriamo adesso, tuttavia, la scomparsa del tesoro dalle scene è stata molto più semplice di quello che si è pensato, seppur sensazionale. È stata Zita a nasconderli, per poi portarli con sé nella valigetta di cuoio che li ha custoditi finora quando si è imbarcata verso il Canada nel 1940, in fuga dall’Europa nazista.

Ha quindi nascosto il tesoro di famiglia (anche se manca all’appello ancora corona dell’imperatrice Sissi) con il celebre diamante Florentiner, disponendo che due eredi maschi venissero informati al centenario della morte di Carlo I, quindi nel 2022. Così, due cugini di Karl Habsburg (o Carlo d’Asburgo se si preferisce) sono stati messi a conoscenza del segreto qualche anno fa e hanno deciso, l’anno scorso, di includere anche il nipote dell’ultimo imperatore.

Soltanto adesso l’erede ha sciolto l’intreccio, raccontando a Spiegel la verità sul riuscito piano della nonna, seppur in modo sintetico. Il tesoro, 15 pezzi in totale, non sarà per il momento neanche valutato visto che la famiglia non ne ha interesse (ed è comunque quasi impossibile da calcolare), ma è stato controllato dal gioielliere reale A.E. Köchert, che a Vienna conserva l’unica foto del diamante Fiorentino, in bianco e nero, risalente al 1918. I gioielli sono originali e perfettamente integri, ma resta da capire a chi appartengono.

L’Italia potrà riavere i gioielli degli Asburgo?

È quasi ovvia la contesa tra i discendenti degli Asburgo e lo Stato austriaco sulla proprietà dei gioielli imperiali. I primi ne vantano la proprietà familiare, convinti di avere il tempismo dalla propria parte. Sembra proprio, infatti, che l’imperatrice Zita sia riuscita a espatriare il bottino prima dell’entrata in vigore della legge sulla confisca dei patrimoni imperiali in Austria. Così, la famiglia vorrebbe semplicemente poter esporre il tesoro fuori dal Paese, ovviamente in Canada. La Repubblica d’Austria aveva infatti avocato il patrimonio degli Asburgo e potrebbe vantare la proprietà sul tesoro, visto che è stato sottratto al provvedimento.

Tutto dipenderà dalle azioni intraprese, ma secondo gli esperti è probabile che il tesoro venga considerato una proprietà di famiglia, diminuendo le speranze italiane. Il ruolo dell’Italia è forse meno immediato in questa contesa, ma non è affatto marginale, per quanto ora sembri una giustificazione fragile a eventuali pretese. In ogni caso, bisogna sapere che nel 1737 l’Elettrice Palatina Anna Maria Luisa, ovvero l’ultima de’ Medici, ha firmato un atto che vincolava il tesoro familiare a Firenze.

Sarà quindi da capire se gli Asburgo, divenuti proprietari del diamante con il matrimonio tra Cosimo II de’ Medici e Maria Maddalena D’Austria (quando quest’ultima lo ha ricevuto in dono dal consorte) fossero legittimati a nascondere in questo modo i preziosi. Parliamo di un atto non solo antico, ma risalente a un’epoca in cui lo Stato italiano nemmeno esisteva, tuttavia non bisogna abbandonare ogni speranza.

Questo stesso patto ha infatti permesso la restituzione delle galanterie di Anna Maria Luisa de’ Medici oggi custodite nel Tesoro dei Granduchi di Palazzo Pitti. Pretendere di riappropriarsi del tesoro sembra comunque difficile, soprattutto se, come sembra, verrà considerato proprietà privata della famiglia. Non è neanche detto che verranno avviate trattative in merito, ma in ogni caso anche l’Italia potrà così vedere finalmente (forse dovendo percorrere qualche chilometro in più del previsto) una parte fondamentale del proprio patrimonio culturale.

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