L’Italia è il peggior Paese in cui vivere per uno straniero

Marco Ciotola

22 Settembre 2018 - 13:00

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Italia peggior luogo in cui stabilirsi per uno straniero? Sì secondo un sondaggio del sito InterNations, che ha analizzato diversi indicatori economici e misurato il grado di soddisfazione delle persone espatriate nel Belpaese

L’Italia è il peggior Paese in cui vivere per uno straniero

Dolce Vita? Non proprio.
Almeno non stando ai dati raccolti dal sito InterNations, secondo cui gli stranieri che vivono in Italia si dichiarano per la maggior parte insoddisfatti, scoraggiati dalle poche prospettive di carriera e dagli stipendi bassi.

Lo studio esamina le esperienze degli espatriati e mette il Belpaese al 60° posto su 65, sulla base di fattori come la qualità della vita, il lavoro e la facilità di inserimento.

Lo straniero tipico in Italia, secondo i risultati, si muove per amore o solo perché affascinato dal nostro territorio, ma lotta quotidianamente con prospettive di carriera limitate e un’economia in difficoltà.

Stranieri in Italia: si riducono soldi e carriera, aumenta la vita sociale

Per il sondaggio Expat Insider 2017, il sito di networking InterNations ha chiamato in causa 13.000 espatriati - per definizione persone che vivono in un Paese diverso da quello in cui sono nate o dove hanno nazionalità - che risiedono attualmente in 188 Paesi diversi.

Più della metà degli intervistati in Italia (51%) ha dichiarato di non essere soddisfatta delle proprie prospettive di carriera, mentre più di un terzo (36%) sostiene che il proprio reddito non sia sufficiente a coprire le spese quotidiane.

Quasi la metà (47%) guadagna meno di quanto guadagnava nel suo territorio d’origine.

Nel complesso, tre quarti degli intervistati che si sono invece detti contenti della loro vita in Italia lo hanno fatto a causa di un elevato livello di soddisfazione per le amicizie e le relazioni intrecciate.

Il sondaggio ha fornito anche diverse informazioni sui requisiti più funzionali a un rapido inserimento nella quotidianità italiana, che hanno a che fare in primis con le competenze linguistiche, viste come un vero fattore chiave.

Oltre il 70% sostiene di parlare un buon italiano e la stessa percentuale reputa la lingua fondamentale.
La relazione finale è stata anche utile a scoprire quali, tra gli stranieri insediatisi in pianta stabile nel Belpaese chiamati in causa dal sondaggio, sono le nazionalità che maggiormente ricorrono: prevalgono americani, britannici e tedeschi, mentre quello dell’istruzione è il settore più gettonato.

Italiani all’estero: aumentano i guadagni ma peggiorano le relazioni

L’Italia si è posizionata 34esima su 65 Paesi per quel che riguarda il dato isolato ’Qualità della vita’, ma è stata trascinata in basso dal 64esimo e quindi penultimo posto alle voci ’Vita lavorativa’ e ’Carriera’, oltre che dal 63esimo posto per quel che riguarda la voce ’Finanza personale’.

All’opposto, gli italiani che si sono stabiliti all’estero l’hanno fatto nel 72% dei casi per guadagnare di più e per avere maggiore stabilità politica ed economica. E proprio nel 72% dei casi la retribuzione è maggiore rispetto al Belpaese, con la Svizzera e la Germania a rappresentare le mete più più popolari.

Ma nonostante i benefici economici che sembrano emergere da un trasferimento, gli italiani si sono mostrati più propensi di altre nazionalità a segnalare problemi di insediamento nel loro nuovo luogo di residenza e un’insoddisfazione per quel che riguarda le relazioni.

I cinque Paesi che hanno riportato un punteggio peggiore dell’Italia sono Grecia, Kuwait, Nigeria, Brasile e Arabia Saudita.

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